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Numero 1 del 2010

2010 non ci resta che ridere


Foto: 2010 non ci resta che ridere
PAGINA 25

Testi pagina 25

noidonne gennaio 2010 25
Biella
Vademecum sullo stalking
"Non aspettare, difendi la tua vita!" È
l'invito lanciato dalle Consigliere di Pa-
rità della Provincia di Biella, Rossana
Santarelli e Gloria Missaggia, con la
presentazione dell'opuscolo "Atti per-
secutori STALKING - Come uscirne".
Gli atti persecutori non devono essere
sottovalutati perché nella maggior
parte dei casi costituiscono l'antica-
mera di episodi anche molto gravi di
violenza. L'opuscolo, realizzato da
Paola Merlino per i testi e dalla Kami
per l'aspetto editoriale, ha visto la col-
laborazione delle Forze dell'Ordine,
della Procura di Biella e delle volonta-
rie del Centro Antiviolenza: contiene
novità normative, consigli pratici sulle
precauzioni e sulle strategie da attua-
re per difendersi, indicazioni puntuali
per le vittime, per chi è loro vicino e
per chi voglia capire di più il problema.
"La nuova normativa ha migliorato le
possibilità di protezione e di difesa
delle vittime ma spesso non si sa an-
cora come muoversi, non si conosce il
significato del termine 'stalking' o, an-
cora, non si è al corrente delle novità
legislative introdotte contro gli atti
persecutori. - dice Rossana Santarelli -
Per questo motivo abbiamo voluto
realizzare un opuscolo di carattere in-
formativo, certe che sapere di potersi
appoggiare ai servizi presenti sul terri-
torio e, ancor più, di poter reagire,
possa essere un primo passo impor-
tante per riprendere in mano la propria
vita". La Regione Piemonte, con la leg-
ge n. 11 del 2008, prevede fra l'altro il
patrocinio legale gratuito per le vitti-
me di violenza e di atti persecutori che
intendano avviare un'azione legale.
Info:consigliera.parita@provincia.biella.it
Lazio
Rapporto sul lavoro
delle donne
In un convegno le Consigliere di Parità
della Regione e delle Province del Lazio
hanno evidenziato le caratteristiche
dell'occupazione femminile della regio-
ne. Le occupate superano la media na-
zionale, ma le opportunità risiedono
nei lavori con caratteristiche di flessi-
bilità maggiori che nel resto del Paese.
La situazione non è omogenea: in Pro-
vincia di Roma le occupate sono il
52,5 % , ma a Frosinone sono il 37,1
%. Significativo è lo svantaggio retri-
butivo a tutto campo. Le dirigenti nel-
la provincia di Frosinone percepiscono
stipendi in media più bassi del 48%
dei colleghi maschi, le impiegate il
21% in meno, le operaie il 65% in me-
no. Come ha evidenziato la Consiglie-
ra regionale Alida Castelli "troppo for-
te è ancora il peso di quello che viene
definito il doppio sì: scegliere di fare fi-
gli, allevarli, dimostra un 'ingombro',
una 'disfunzione' per il rapporto con il
lavoro. Troppe sono le aziende che di
fronte alla maternità preferiscono 'li-
berarsi' della lavoratrice. Desiderare di
diventare madri fa pagare, in molti ca-
si, un prezzo pesante all'autonomia
economica e psicologica delle donne,
rischiando di far cadere nella margina-
lità il ruolo lavorativo". Sarebbe auspi-
cabile l'adozione della "Carta per le pa-
ri opportunità nel lavoro" promossa
dalle Consigliere di Parità come stru-
mento per migliorare la qualità del la-
voro e valorizzare la presenza delle
donne nelle aziende.
Elena Ribet
Buona sera Dottoressa mi chiamo
Serena, ho trenta anni e sono una psi-
cologa del lavoro. Mi occupo di per-
sonale e formazione in una società di
servizi finanziari ed assicurativi con
cinquanta dipendenti.
Ho iniziato questo lavoro con mol-
to entusiasmo e un forte senso di sfida,
quella di portare idee nuove in un'a-
zienda piuttosto tradizionale.
Infatti, ho proposto di introdurre per il personale interno e i
collaboratori esterni un bel progetto di formazione on line, pre-
ceduta da un percorso di "self assessment" per offrire a tutti l'op-
portunità di conoscere meglio i propri punti di forza e di debo-
lezza e crescere.
Inizialmente il mio capo sembrava interessato, poi nei fatti
non mi mette mai nella condizione di realizzare il progetto, e non
mi dà le risorse economiche e umane necessarie per farlo.
Devo rassegnarmi a seguire la routine o devo insistere?
Serena Dergani - Sesto S.Giovanni (Milano)
Gentile Serena, prima di tutto brava per l'energia e per la grin-
ta che metti nel tuo lavoro. Nelle fasi di crisi economica le azien-
de tendono a tagliare i costi di formazione e di qualificazione del
personale, e questo è un grave errore! Ma tu non gettare la spu-
gna! Prova a identificare le caratteristiche che fanno la differen-
za nell'approccio di vendita dei commerciali della tua società e
cerca di dimostrare che al termine del percorso formativo il ri-
sultato atteso è che questi vendano più servizi e i clienti siano
più soddisfatti. Cerca di far capire al tuo capo che il ritorno del-
l'investimento è molto maggiore dell'impegno richiesto e che per-
sone formate e curate sono anche più cariche di entusiasmo, la-
vorano meglio e sono soddisfatte di sé.
Non dovrebbe essere anche questo un obiettivo delle aziende
nel terzo millennio?
Cristina Melchiorri
Sulla linea della mente
Consigliere di Parità
Rossana Santarelli e Gloria Missaggia (a sinistra)
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