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Numero 6 del 2007

Bambini nel mondo sotto tutela


Foto: Bambini nel mondo sotto tutela
PAGINA 24

Testi pagina 24

“Ritengo che la decisione della Com-missione Europea di dichiarare
questo 2007 Anno delle Pari Opportuni-
tà per tutti possa rappresentare un'oc-
casione per programmare iniziative uti-
li, superando gli inevitabili rischi di riti
celebrativi. E' molto importante che tut-
ti prendano piena consapevolezza dello
scarto ancora esistente tra parità for-
male e descrittiva e la parità sostanzia-
le. La Commissione Europea ha indivi-
duato sei categorie, o meglio, sei condi-
zioni personali considerate a rischio di
discriminazione: il genere, la religione o
la diversità di opinione, la razza o l'ori-
gine etnica, la disabilità, l'età, l'orienta-
mento sessuale. La scelta nasce da una
interpretazione finalmente estensiva del
concetto di pari opportunità che com-
prende e supera la parità
o la non discriminazione
tra i generi. Ciononostan-
te però, al di là dell'impor-
tante riconoscimento del-
l'esistenza delle cosiddette
discriminazioni multiple,
quelle che interessano cioè
uno stesso soggetto sulla
base di molteplici caratte-
ristiche, bisogna sottoli-
neare che l'aver inserito il
genere insieme alle altre
categorie, e quindi averlo
assimilato alle altre con-
dizioni soggettive, può
comportare il rischio che
la questione del genere
perda la centralità che in-
vece deve conservare".
Cosa secondo lei do-
vrebbe essere al centro
dell'attenzione di questo
2007?
La richiesta che mi sen-
to di fare agli organismi e
istituzioni di riferimento è
di porre una grande atten-
zione ad alcuni temi: le
discriminazioni subite
dalle donne a causa della
maternità, sia nelle vec-
chie che nelle nuove tipo-
logie contrattuali; la scar-
sa tutela della maternità
nelle forme del lavoro fles-
sibile; la necessità del pas-
saggio dal lavoro a tempo determinato
o precario al lavoro stabile; la piena
emersione del fenomeno dei differenziali
retributivi e salariali; una riflessione sul
"riordino" degli organismi di parità; la
riconsiderazione di tutta la partita dei
congedi parentali con un'ottica più ras-
sicurante; la centralità della questione
irrisolta della conciliazione tra tempi di
lavoro e di vita nell'agenda politica de-
gli stati membri e dell'Italia, che deve
adattare il suo modello di stato sociale
ai nuovi bisogni delle società post fordi-
ste.
Parliamo allora dell'agenda di lavo-
ro delle Consigliere di Parità che, pur
nell'autonomia di ciascuna, seguono
alcune linee di lavoro comune.
Certo. La Rete ha individuato alcune
questioni che ha ritenuto centrali e pri-
vilegiate nella propria azione: le discri-
minazioni basate sul genere, che rappre-
sentano l'impegno principale di noi tut-
te anche in base ai compiti definiti dal-
la legge; i bilanci e le statistiche di ge-
nere come strumento di lettura e di tra-
sparenza delle scelte politiche e econo-
miche; le politiche attive del lavoro e i
modelli di organizzazione del lavoro,
all'interno dei quali deve trovare piena
cittadinanza il principio della flessibili-
tà che non può essere coniugato con
quello della precarietà; il part time e la
necessità di accogliere il principio del ri-
pensamento e della reversibilità, per evi-
tare che un istituto contrattuale utile si
trasformi in un boomerang che condi-
ziona le possibilità di car-
riera e le condizioni di la-
voro; la questione ormai
riconosciuta in tutta la
sua gravità dei differen-
ziali retributivi e salariali,
andando a svelare dove si
annidano, e cioè nelle va-
rie forme di salario ag-
giuntivo. E infine una que-
stione assolutamente rile-
vante, anche se forse non
rientra pienamente nei no-
stri compiti istituzionali, e
cioè il tema della rappre-
sentanza di genere in tutti
i luoghi della decisione
politica.
Può fare brevemente il
punto in tema di lavoro
delle donne?
Se è vero che si conti-
nua a registrare un co-
stante incremento dell'oc-
cupazione femminile, è al-
trettanto vero che l'incre-
mento negli ultimi tempi
si sta contraendo; inoltre
molti dei nuovi ingressi
nel mercato del lavoro ri-
entrano nelle modalità la-
vorative a corto respiro, e
quindi queste rischiano di
essere l'unica forma di la-
voro per tantissime donne
diventando una modalità
strutturale della parteci-
giugno 2007 noidonne24
Un 2007 non solo celebrativo
Intervista a Isabella Rauti
Maristella Lippolis
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