Numero 6 del 2008
1948-2008: 60 anni di Sana e robusto Costituzione. Perchè cambiarla?
Testi pagina 24
giugno 2008 noidonne24
Sull'intreccio tra i principi costituzionali e i diritti delle
donne abbiamo intervistato Anna Bravo, storica e docente
universitaria, che si occupa di storia delle donne, di depor-
tazione e genocidio, di resistenza armata e resistenza civile.
L'articolo 3 della costituzione dice "Tutti i cittadini
hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di
religione, di opinioni politiche, di condizioni personali
e sociali"...
"Senza distinzioni di sesso". Lo dice, il buffo è che nella riga
precedente dice "tutti i cittadini". E "cittadini", è ovvio, è
maschile plurale, non è neutro. Questa è già una bella con-
traddizione. Allo stesso modo, quando la Costituzione parla
di "lavoratori" sembra che il "lavorare", il lavoro produttivo,
sia legato a una caratteristica tipicamente maschile.
Sarebbe auspicabile che la Costituzione si riferisse, intan-
to, a tutti gli esseri umani e non a tutti i "cittadini", in que-
sto senso. "Tutti gli esseri umani" è la dizione della
Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948; inoltre,
si dovrebbe includere la variabile dell'età, perché anche
bambini e neonati devono avere accesso all'uguaglianza.
Infine il "senza distinzioni" andava applicato anche alle
predilezioni sessuali: queste non vengono citate per motivi
complessi da riassumere, ma molte discriminazioni si fon-
davano e si fondano proprio sulle preferenze sessuali.
Che ruolo hanno avuto le donne nella Costituzione?
Un ruolo importante; le donne c'erano, non erano tante,
ma erano molto brave. C'erano donne di tutti i partiti,
comuniste, cattoliche, socialiste, che hanno spinto molto
perché fosse una Costituzione aperta; aver inserito la frase
sulla "distinzione di sesso" per allora era qualcosa di molto
significativo. Poi hanno contribuito a promulgare leggi
importanti, ad esempio Teresa Noce, che era una dirigente
del PCI e una grande sindacalista, promosse quella sugli
asili nido e sulla maternità; poi ci fu la legge Merlin per l'a-
bolizione delle case chiuse; queste sono leggi importanti,
nonostante in politica ci fosse un livello di partecipazione
femminile piuttosto basso.
In 60 anni molte cose sono cambiate per le donne...
Basti pensare al diritto di famiglia, però i nodi oscuri
rimangono. Pensiamo ad esempio alle carriere. È ancora
vero che le donne fanno più fatica nelle carriere politiche e
lavorative; è vero che una donna madre ha ancora più dif-
ficoltà e che si arriva all'eccesso di far firmare una lettera di
dimissioni in bianco alle ragazze, ancora oggi. C'è poi il
problema reale, da vedere con molto equilibrio, della sicu-
rezza, in casa e fuori di casa. Molti di questi aspetti sono
ancora da risolvere.
Oggi la situazione per le donne è molto instabile e com-
plessa, ad esempio nel mercato del lavoro e in politica.
Quale può essere il ruolo delle donne nella difesa e nel-
l'attuazione della Costituzione?
Penso che bisogna essere piuttosto 'dure' per far passare
certi concetti. Bisogna essere dure per rompere il soffitto di
cristallo, oltre il quale le carriere femminili non salgono;
oppure nel caso della politica, in cui ci sono signori ultra
ottantenni, senatori o deputati, che si attaccano al potere.
L'unico modo per le donne di riuscire è quello di essere
molto decise. Basta un regolamento, non c'è bisogno di
fare centomila leggi e tanto meno una Costituzione. Serve
che non si conceda troppo alla coesione di partito e di
schieramento: essere meno fedeli, insomma. Noi donne
siamo molto fedeli in politica, sopportiamo. Finché non si
rompe questo discorso sulla fedeltà e non si vedono i pro-
pri compagni di partito anche come una controparte, io
penso che non si ottiene molto.
Vale la pena per le donne mettere al centro delle loro
odierne battaglie la difesa della Costituzione? Quali
sono i principi / articoli che le donne non devono con-
sentire che siano modificati?
Io direi che la cosa importante riguardo alla Costituzione
è di prenderla in parola. Si parla di rimuovere gli ostacoli?
Allora andiamo a vedere come vengono rimossi. Si parla di
protezione del lavoro? Andiamo a vedere come viene pro-
Demolire i soffitti di cristallo.
Con i regolamenti
noi donne siamo molto fedeli in politica, sopportiamo.
Finché non si rompe questo discorso sulla fedeltà e non si vedono
i propri compagni di partito anche come una controparte,
io penso che non si ottiene molto
60° COSTITUZIONE, diritti delle donne