Numero 4 del 2010
Svelate
Testi pagina 24
ABL è un'azienda tutta italiana fon-data nel 1978 da Carlo Ascari as-
sieme ad altri due soci che da tempo
hanno abbandonato l'attività facendo
spazio a Daniela e Luca, figli del fonda-
tore.
Con un fatturato che si ag-
gira attorno ai 7 milioni di Eu-
ro, ABL occupa circa 30 perso-
ne ed opera grazie ad uno staff
tecnico altamente qualificato,
fornendo supporto ed assisten-
za a tutti i clienti dislocati in
29 Paesi diversi nel mondo.
L'azienda ha i propri uffici a
Cavezzo nella provincia di
Modena, e si definisce natural-
mente come una delle tante
PMI che operano alacremente
sul territorio, ma conta anche
un ufficio commerciale e post-
vendita negli Stati Uniti..
ABL è nota sul mercato co-
me azienda leader in Europa
nelle forniture di tecnologie per
la lavorazione della mela. L'e-
sperienza acquisita su scala
mondiale, nel rapportarsi con i
più disparati ambienti produt-
tivi, l'ha resa indubbiamente
un punto di riferimento, esten-
dendo la propria competenza
anche ad altri tipi di frutta, so-
prattutto laddove le aziende
necessitano di soluzioni hi-tech, flessibi-
lità di produzione e garanzia di estetica
del prodotto finito.
Daniela Ascari è la responsabile del
progetto di costituzione di ABL USA che
dal 2005 importa e distribuisce i mac-
chinari ABL su tutti i territorio statuni-
tensi e anche canadesi.
Daniela è al sesto mese della sua pri-
ma gravidanza, un momento magico
per una donna ma al tempo stesso
difficile da coniugare con gli impe-
gni di imprenditrice. Come lo sta vi-
vendo e soprattutto come sta pianifi-
cando il futuro?
In effetti è davvero un momento di
grazia poiché esperienze precedenti mi
avevano completamente distolto da
questa "idea". Il lavoro è un alibi fanta-
stico certe volte e per qualche anno mi
ha assorbito completamente. Ma è un
alibi non ingrato perché mi ha dato mo-
do di crescere sia professionalmente che
come persona ed ora, alla soglia dei 40
anni, mi ritrovo vicepresidente di Con-
fapi Modena, vicepresidente di Promec,
l'azienda speciale della CCIAA di Mo-
dena per l'ìnternazionalizzazione delle
imprese e ancora, in virtù della respon-
sabilità in Confapi, sono impegnata an-
che in diverse altre attività. Per atteg-
giamento, affronto sempre ogni espe-
rienza con molto entusiasmo: mi defini-
sco passionale ed istintiva e quando
credo ad un progetto mi ci butto a ca-
pofitto. Ma francamente, questo di "fu-
tura mamma", è un ruolo in cui non ho
mai giocato e mi incuriosisce
molto.
Le confesso che la questio-
ne organizzativa è quella che
mi interessa di più: dovrò ob-
bligatoriamente rivedere il
concetto di tempo e magari
imparare a dire di NO. Sarà
una bella sfida.
Ritiene che le strutture
pubbliche, esistenti nel suo
territorio, siano in grado
di rispondere alle esigenze
di una madre-imprenditri-
ce?
Questa per me è la prima
esperienza e le difficoltà, in-
negabili purtroppo, le ho ac-
quisite per vissuto familiare
(mio fratello ha due gemelli-
ni di 3 anni ) o tramite le
amiche. Nell'azienda in cui
lavoro la presenza maschile è
maggioritaria e ad oggi, non
sono mai stati utilizzati i
congedi parentali o permessi
in questo senso.
Se parliamo di asili (pubblici o pri-
vati che sia) la situazione è ancora cri-
tica. Recentemente notavo da un artico-
lo che, su fonte Istat, la natalità per
l'anno 2009 è calata nella regione nella
quale l'occupazione femminile è più
bassa, la Campania, mentre è salita nel-
l'unica regione italiana, l'Emilia Roma-
gna, che ha già superato gli obiettivi di
Lisbona. Un risultato paradossale a pri-
ma vista, che si spiega con la ben diver-
sa quantità e qualità dei servizi di con-
ciliazione tra lavoro e famiglia. Modena
aprile 2010 noidonne24
Intervista a Daniela Ascari
Imprenditrice e quasi mamma
Donatella Orioli