Numero 12 del 2007
Un anno di notizie a colori
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urbano, l'inclusione delle
reti sociali nel sistema inte-
grato di interventi e servizi
sociali, alimentato dallo
scambio continuo con i 19
Municipi della città. Citta-
dinanza attiva, partenaria-
to sociale e Istituzioni crea-
no insieme le risposte ai bi-
sogni, tra dimensioni indi-
viduali, comunitarie e so-
ciali del welfare. In questo
panorama si inserisce il
progetto sul lavoro di cura
familiare "Insieme si può",
avviato alla fine del 2004 e
tuttora in corso. Tra le sue
finalità: l'emersione del la-
voro sommerso e il soste-
gno alla regolarizzazione; la qualificazione del lavoro
attraverso percorsi di formazione; la sperimentazione
di un registro cittadino degli assistenti familiari forma-
ti e l'erogazione di un contributo economico di 450 eu-
ro a trimestre, per 1 anno, destinato agli anziani non
autosufficienti per la copertura dei contributi per l'as-
sistente familiare. Nel 2005 sono stati erogati 219 con-
tributi; 160 nel 2006. Nell'ambito del progetto sono
stati censiti 1.730 nominativi di assistenti familiari,
mentre oltre 500 sono iscritti al Registro cittadino.
Complessivamente 1.400 famiglie hanno ricevuto dei
nominativi selezionati di assistenti familiari. Nel 2006
sono stati 244 gli assistenti familiari che hanno segui-
to i corsi (perlopiù donne provenienti dal Centro e Sud
America e dall'Europa dell'Est).
Le problematiche sociali e i diritti di cittadinanza, ov-
vero in quali condizioni e con quali diritti nascono,
crescono, vivono e invecchiano gli abitanti di un luo-
go, entrano nel programma "URBAN II Città di Calta-
girone per la riqualificazione urbana". La città assume
i compiti e le responsabilità della riproduzione sociale
come obiettivo per l'affermazione dello sviluppo soste-
nibile. In quest'ottica si inserisce "Assegno servizio", un
percorso per l'ampliamento del mercato del lavoro di
cura, in cui il pubblico garantisce le competenze forni-
te, l'emersione del lavoro sommerso e il sostegno alle
famiglie per l'acquisto di prestazioni accreditate. Il ser-
vizio offre forme di sostegno alle famiglie per l'acquisto
di prestazioni sociali a carattere domiciliare, sia da
operatori singoli sia riuniti in forme organizzate (co-
operative, imprese sociali). Ma si presenta anche come
un'occasione di sviluppo economico per la creazione di
nuova occupazione nel campo dei servizi sociali do-
miciliari, per donne e giovani in particolare. Nasce in
parallelo l'Albo di accredito, uno strumento tarato su
livelli di prestazione, competenza professionale e tipo-
logia di utenti corrispondenti alle di-
verse criticità presenti. Al 31 maggio
scorso, sono state ammesse al con-
tributo 1123 domande. I contatti at-
tivati dalle famiglie con operatori
singoli sono stati 334 mentre sono
stati 210 quelli attivati con coopera-
tive sociali (2). Gli operatori accre-
ditati a quella data erano 878, in
maggior parte donne (92,7%) delle
quali la larga maggioranza è di na-
zionalità italiana (98,5%).
Le esperienze "virtuose" di "Donne sommerse" (raccolte
in un CD Rom che può essere richiesto al Dipartimen-
to dei Diritti e delle Pari Opportunità) sono state pre-
sentate lo scorso ottobre a Roma, nel confronto semi-
nariale sull'emersione del lavoro domiciliare di cura
che ha riunito numerosi soggetti nazionali e locali im-
pegnati sui temi del lavoro, dell'immigrazione e del
welfare locale (istituzioni, enti e organizzazioni, asso-
ciazioni sociali e organizzazioni sindacali dei lavora-
tori e delle imprese), promosso nell'ambito dell'azione
"Donne sommerse" del Dipartimento per i Diritti e le
Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio nelle
iniziative per l'Anno Europeo dei Diritti e delle Pari Op-
portunità. In Italia, a differenza di altri paesi europei,
l'intervento pubblico e la capacità produttiva nel cam-
po dei servizi alla persona sono sottodimensionati e la
crescente domanda alimenta un mercato parallelo si-
gnificativo, sotterraneo e dequalificato. E' un mercato
popolato, in prevalenza, da donne (90%) che operano
con scarse tutele, n cui convivono donne straniere nel
ruolo di "badanti" e donne italiane considerate a "scar-
sa occupabilità" per fattori anagrafici, scarse opportu-
nità professionali, bassa professionalità, limitata con-
ciliabilità fra i tempi di vita e i tempi di lavoro. Il se-
minario ha affrontato l'analisi del fenomeno e il con-
fronto fra il livello nazionale e le esperienze locali, pro-
spettando un percorso condiviso per far emergere il la-
voro sommerso, accrescere l'occupazione femminile, le-
gittimare il mercato dei servizi domiciliari alla perso-
na, migliorare la risposta alle persone e alle famiglie e
la conciliazione fra i tempi di vita e i tempi di lavoro
delle donne, in particolare, perché più assoggettate e
compromesse. In attesa di una definizione di diritti,
azioni e strumenti condivisi, si premiano intanto le
sperimentazioni "virtuose" nel campo del lavoro di cu-
ra. Il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità,
di concerto con la Conferenza Stato Regioni Città, pre-
senterà infatti entro la fine dell'anno un bando per so-
stenere la crescita di nuove esperienze e di modelli effi-
caci prodotti dai territori e dai soggetti locali per un in-
centivo alla qualificazione e alla regolarizzazione dei
rapporti di lavoro di cura domiciliare.
Città di Caltagirone:
“Assegno servizio”
noidonne dicembre 2007
Daphne Maugham - Ritratto della Madre Beldy (1957)
Un bando per
l’emersione del lavoro
di cura “sommerso”