Numero 3 del 2007
Mimosa e non solo
Testi pagina 23
noidonne marzo 2007 23
scita, e non una diminuzione, dei diva-
ri tra territorio e territorio in materia di
interventi sociali. La recente ricerca del-
lo SPI CGIL evidenzia un solco nel Pae-
se, se al Sud la spesa sociale pro-capite
è pari al 56% rispetto a quella dei co-
muni del Nord. Questo ripropone tutta
l'urgenza della definizione di Livelli Es-
senziali e di conseguenti linee di indiriz-
zo utili per una distribuzione equa delle
risorse in relazione ai bisogni.
Ancora più carente, e proprio per
questo oggetto di attenzione per una ri-
forma, il sistema di ammortizzatori so-
ciali che ancora vive in una funzione
simbiotica -se non subalterna- con pro-
blemi ed esigenze indotte da alcuni am-
biti del sistema produttivo e non si pone
come elemento di una rete di tutele so-
ciali in funzione di bisogni legati a va-
rie condizioni ed evenienze dei cittadini
e lavoratori.
L'esiguità delle forme di ammortizza-
tori sociali si affiancano al perdurare di
un ruolo quasi esclusivo assegnato alle
famiglie e alle reti parentali rispetto al-
la funzione di sostegno per giovani,
donne, persone con disagio e disabilità
in relazione al diritto di intraprendere
percorsi autonomi di vita e di lavoro.
Sostegni che invece potrebbero venire
dati ai singoli in termini di facilitazione
all'accesso a beni, servizi, di agevola-
zioni fiscali e sul piano del credito, di
nuove forme di ammortizzatori sociali
in relazioni a fasi della vita delle perso-
ne che aiuterebbero anche a promuove-
re un orientamento e una cultura più
aperti al cambiamento e alla mobilità
sociale.
Per questo uno dei principi ispiratori
di una riorganizzazione del sistema del
welfare deve essere quello di ridisegnare
il rapporto tra sistema di tutele e di re-
sponsabilità tra le generazioni, tra don-
ne e uomini. Realizzando a tutti i livelli
politiche di pari opportunità, ridando
un'attenzione vera ai bisogni di bambi-
ni, adolescenti, creando per i giovani
cornici valoriali e strumenti efficaci di
promozione per sentirsi maggiormente
responsabili e protagonisti, articolando
e innovando il concetto di tutela socia-
le per le generazioni più anziane sulla
base dei bisogni e delle situazioni reali,
allargando la possibilità di continuare
a svolgere un ruolo attivo nella società.
Ci sono alcuni segnali in questa dire-
zione come la ripresa di investimenti per
lo sviluppo di servizi alla prima infan-
zia e una nuova attenzione espressa ad
aprire alle fasce giovani strade di acces-
so a opportunità ed esperienze che ne
favoriscano un inserimento giusto nella
vita adulta e attiva.
Così come è importante che la Finan-
ziaria da poco approvata abbia previ-
sto una prima sia pure limitata leva
economica per avviare nel nostro Paese
una politica per la non autosufficienza.
Nuove politiche contro
la esclusione sociale
A partire dalla stessa esperienza del-
la cooperazione sociale, che ha saputo
praticare modalità di intervento di in-
clusione sociale di fasce deboli attraver-
so una via originale di integrazione la-
vorativa, nell'Assemblea si è ribadita la
necessità che si riavvii un percorso a li-
vello di Governo e di Parlamento che
collochi in modo forte il ruolo delle po-
litiche di inserimento o reinserimento la-
vorativo quale leva essenziale per af-
frontare le tante aree di esclusione so-
ciale. Accanto agli ancora non soddi-
sfacenti risultati prodotti dalla legge 68
per concretizzare il diritto delle persone
disabili si registra infatti un restringi-
mento delle possibilità di costruire per-
corsi di inserimento nel mercato del la-
voro di persone che sono affette da for-
me di disagio fisico e mentale, o che
escono da situazioni di dipendenza e
droghe, di giovani e donne che dovreb-
bero essere aiutati in tutti i modi ad
uscire da situazione di schiavitù e di
sfruttamento di diverso tipo, da condi-
zioni carcerarie, o da processi irreversi-
bili di emarginazione. Un campo questo
che deve uscire dal terreno del possibile
per divenire spazio certo di riconquista
di diritti di cittadinanza.
* Presidente Cooperative Sociali Legacoop
benessere, integrazione e innovazione sono le basi del Tavolo di confronto
nazionale che propone Legacoopsociali per discutere dello stato sociale che
serve. Equo, sostenibile e portatore di sviluppo delle comunità
Bologna / Udi a tutto campo
Abbiamo incontrato le amiche dell'Udi di Bologna,
impegnate nell'organizzazione delle iniziative per l'8
marzo. "Saremo presenti in Piazza Maggiore anche
quest'anno con un banchetto coperto di fasci di mi-
mose. Ci siamo e vogliamo esserci, anche per ricorda-
re che l'idea della mimosa come simbolo dell'emanci-
pazione e della voglia di libertà femminile fu dell'Udi
nel 1946. Nella giornata tutte le associazioni sono mobilitate per le don-
ne e quest'anno abbiamo proposto alla rete delle donne di Bologna un sim-
posio di tutte le associazioni femminili per organizzare un programma con-
diviso di iniziative in città e in provincia. Noi saremo presenti anche nei su-
permercati (Centro Lame) con la proiezione di un film e letture, fedeli alla
tradizione di trasformare l'8 marzo in una giornata dedicata alla diffusione
della cultura e del sapere al femminile e alla sensibilizzazione per i bisogni
e i diritti al femminile. In oltre 20 comuni della provincia abbiamo attivato
da anni sportelli di consulenza e punti di ascolto per la donna e per le fa-
miglie, abbiamo organizzato degli incontri - sempre affollati e apprezzati -
con le nostre avvocate, occasioni di confronto anche con molte donne
straniere". Le iniziative dell'associazione continuano per tutto il mese di
marzo. "A Medicina, ad esempio, l'11 marzo alle ore 15 l'infaticabile Egle
darà risalto al ruolo che la donna ha avuto nella Resistenza e in particola-
re all'impegno delle donne contro le deportazioni. Altro argomento che
tratteremo è quello della violenza e dei femminicidi. Insieme al gruppo
'Usciamo dal silenzio' si discuterà del diritto di procreare e generare della
donna. Abbiamo pensato anche alla comunicazione e le nostre iniziative
saranno illustrate nel nostro sito www.udibologna.org".
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