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Numero 10 del 2008

Futuro (passato) prossimo


Foto: Futuro (passato) prossimo
PAGINA 23

Testi pagina 23

Il progetto SFIDE finanziato dall'inizia-tiva Comunitaria EQUAL sull'Asse del-
le pari opportunità tra uomini e donne,
ha contribuito a diffondere la cultura di
pari opportunità nelle prassi organizza-
tive di aziende pubbliche e private delle
province di Alessandria, Asti, Cuneo e
Vercelli, individuando risposte concrete
per valorizzare e armonizzare le diversi-
tà in azienda, per migliorarne la com-
petitività sul mercato e la qualità di vi-
ta di lavoratrici e lavoratori.
La sperimentazione del servizio SFI-
DE è stata realizzata nelle aziende pub-
bliche e private della partnership, attra-
verso il coinvolgimento del manage-
ment e di 30 donne occupate che sono
state accompagnate in un percorso di
consapevolezza e di valorizzazione del
loro ruolo. Le donne occupate, in parti-
colare, si trovano ad affrontare situa-
zioni di difficoltà legate in primo luogo
al loro essere lavoratrici con una fami-
glia, spesso prive di supporto nella rete
familiare, insufficientemente aiutate dai
servizi e dalle strutture di conciliazione
a livello locale. Questa situazione è cau-
sa di demotivazione e spinge le donne a
rinunciare a percorsi di crescita profes-
sionale e anche al lavoro stesso. Il know
how costruito in tre anni di lavoro è sta-
to documentato e messo a disposizione
di tutte le organizzazioni attraverso il
KIT di strumenti del progetto Sfide, con-
siderato una "cassetta degli attrezzi" da
cui ogni azienda e/o addetto/a ai lavori
può attingere per Riconoscere, Valoriz-
zare, Armonizzare le diversità.
Il KIT descrive il modello di interven-
to, le metodologie e gli strumenti utiliz-
zati e sperimentati nell'ambito del pro-
getto SFIDE!!!, attraverso un servizio di
gestione della diversità in azienda coor-
dinato da un gruppo di esperti nella ge-
stione innovativa delle risorse umane.
Le tappe del percorso hanno interes-
sato l'analisi organizzativa e della cul-
tura, in particolare quella di genere, con
strumenti e metodi quali interviste indi-
viduali, focus group e questionari. Un
percorso formativo di gruppo sulla ge-
stione della diversità ha aiutato l'azien-
da stessa a dotarsi di strumenti per il ri-
conoscimento, la gestione, la valorizza-
zione e l'armonizzazione dei talenti in-
dividuali.
Parallelamente, alcune lavoratrici
selezionate per ciascuna azienda sono
state accompagnate in un percorso di
scoperta e valorizzazione delle proprie
meta-competenze e di assunzione di
ruolo.
Tutti i processi e gli strumenti speri-
mentati sono confluiti in un Equality
Plan, un programma di azioni positive,
"su misura" per ciascuna azienda, che
risponda all'esigenza di integrare la lo-
gica della valorizzazione delle diversità
nel sistema interno di gestione delle ri-
sorse umane.
Il kit è supportato dal "Glossario per
le aziende sul linguaggio di Pari Oppor-
tunità".
Tra le aziende coinvolte c'è l'ente
pubblico Provincia di Vercelli che ha at-
traversato e sta attraversando una fase
di riorganizzazione interna. Il progetto
SFIDE ha strutturato il suo intervento al
fine di accompagnare questo processo
di cambiamento, garantendo cosi che
nella fase di riorganizzazione tutte le di-
versità fossero riconosciute e valorizza-
te. Tra le imprese coinvolte, il principa-
le denominatore comune è stato quello
di supportare le lavoratrici nella costru-
zione di un equilibrio fra la vita privata
e il lavoro e far sì che fosse garantita la
tenuta sul ruolo, senza trascurare lo svi-
luppo delle competenze manageriali
con la creazione di team avanzati in
grado di includere e valorizzare le diffe-
renze. Laddove si è registrata una mas-
siccia presenza di lavoratori/lavoratrici
immigrati con conseguente diversità
culturale e linguistica importante, il
progetto ha sviluppato un sistema di ge-
stione del personale finalizzato alla ri-
soluzione di alcuni problemi strutturali
per aiutare e supportare l'azienda.
In virtù di queste importanti speri-
mentazioni e nell'ottica di una miglior
ottimizzazione delle risorse, può diven-
tare interessante il reale trasferimento
delle buone pratiche.
23noidonne ottobre 2008
La “cassetta degli attrezzi” delle aziende
Piemonte / Progetto Sfide
Donatella Orioli
la diversità per una "gestione
innovativa delle risorse umane"
Si fa presto a dire 'badanti'
Il progetto ASPASIA PLUS FERRARA, presentato dal Comune di Ferrara,
capofila assieme ad alcuni Comuni del Basso e dell'Alto Ferrarese, si è aggiu-
dicato il 2° posto nella graduatoria nazionale (tra i 40 progetti presentati al
Dipartimento Pari Opportunità che ne ha accolti solo 6) ed è primo fra i
Comuni e unico della regione Emilia Romagna. Tra gli obiettivi: favorire la
regolarizzazione dal sommerso del lavoro di cura, professionalizzando sem-
pre più le "badanti" con l'erogazione di servizi di accompagnamento e soste-
gno economico alle famiglie che le assumono; contribuire a formare un mer-
cato regolare e qualificato del lavoro di cura a domicilio; dare visibilità alla
valenza sociale del lavoro di cura, esclusivamente declinato al femminile.
Si vuole inoltre fornire alle famiglie/caregiver supporti e servizi nella ricer-
ca ed inserimento di lavoro privato di cura, nel raccordo tra questo ed i ser-
vizi territoriali, all'insegna della qualità e continuità dell'assistenza a domi-
cilio; promuovere la sottoscrizione di un codice etico tra famiglia/datore di
lavoro e assistente familiare, far crescere la consapevolezza ed il "potenzia-
le d'acquisto" delle famiglie nel settore dei servizi a domicilio e rafforzare la
governance pubblica e la sussidiarietà orizzontale nell'ambito delle politi-
che e degli interventi locali per l'emersione del lavoro di cura e la qualità
dell'assistenza a domicilio. ASPASIA PLUS FERRARA è un'implementazione
strategica del PROGETTO ASPASIA FERRARA, che dal 2007 ha permesso la
formazione mirata di 58 assistenti familiari, l'attivazione di un Albo delle
assistenti formate, i servizi di informazione, orientamento, incontro
domanda/offerta di lavoro di cura. Obiettivo generale del progetto-riferisce
Loredana Ligabue del Consorzio Anziani e non solo con sede a Carpi (Mo),
coordinatrice tecnica e realizzatrice del progetto, è "sostenere, nel territo-
rio ferrarese lo sviluppo di occupazione femminile nel lavoro di cura for-
nendo risposte qualificate ad una crescente domanda, da parte delle fami-
glie, di assistenza a domicilio a favore di soggetti fragili e non autosuffi-
cienti". D. O.
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