Numero 2 del 2008
Politiche scomode
Testi pagina 23
noidonne febbraio 2008 23
È stato un cinema e uno spazio spor-
tivo. La costruzione risale all'epoca fa-
scista i restauri apportati non sono sta-
ti clamorosi. Bastano i ritocchi stagio-
nali di manutenzione e di miglioramen-
ti ristrutturale, apportati con i soldi di
ogni stagione. Non possiamo permetter-
ci di rimanere chiusi per mesi. Ma lo
spazio ha un suo carattere, per l'archi-
tettura e con la profusione di marmi.
Nel foyer c'è un mosaico che abbiamo
piombato con molta difficoltà: solo un
artigiano arabo è stato in grado di fare
questo lavoro ormai dimenticato.
L'impegno di una gestione di un tea-
tro è molto gravoso. La vita privata
ne risente?
No, io ho trovato un ottimo compa-
gno di vita. Siamo agli opposti. Ma
quando mi porto a casa un po' del mio
mondo, lontano dal suo, è felice di ve-
dermi realizzata nel mio lavoro.
Consiglierebbe un percorso come il
suo?
Sì a condizione di essere animati da
un amore autentico per questo lavoro.
In me la passione è nata con il contatto
precoce e continuo. È vero che chi respi-
ra l'aria del palcoscenico non può più
farne a meno. È un dipendenza, una
parte integrante della vita. In vacanza
non si vede altro che il momento di tor-
nare a lavorare.
Con quale criterio fa le sue scelte?
Vado a vedere tutto quello che posso,
sollecitata anche dalle critiche. Trovo
buoni spunti nell'inserto domenicale del
Sole 24 Ore, anche se non sempre condi-
vido il parere dei critici. Uno dei miei
criteri è l'identificazione con il pubblico
che compre un biglietto. Se mi siedo e mi
annoio credo che non devo infliggere al
pubblico la stessa sofferenza.
Ha creato posti i lavoro?
Sì tutti gli scritturati della produzio-
ne, i tecnici, le cassiere lo staff che mi
coadiuva, la segreteria, quelli che effet-
tuano i collegamenti con l'esterno, l'uffi-
cio stampa.
È vero lei può fare spallucce al mer-
cato e alla politica?
Al mercato no, alla politica sì.
Ha trovato intoppi? Correnti di gelo
o discredito?
Gelo sì, se non chiedi niente e non
servi a nessuno. Discredito no perché
Torino riconosce e rispetta l'impegno e
la coerenza nelle scelte.
una delle poche donne in Italia che lavora in teatro
in una posizione strategica. La sua ricetta:
qualità, divertimento, impegno, coerenza
Gentilissima dottoressa, vorrei chieder-
le un consiglio… ho 19 anni, mi sono di-
plomata con una specializzazione tecnica
nel luglio scorso e, non potendo frequen-
tare l'università, mi sono iscritta ad un'a-
genzia di ricerca lavoro. Ho avuto la
grande fortuna di essere subito assunta
come segretaria in un'azienda di Roma
ma purtroppo le cose non sono andate
molto bene, anzi sono andate malissimo
ed ora ho paura di cercarmi un nuovo la-
voro. Mi spiego meglio. Come segretaria di direzione avevo affiancato
una persona che mi seguiva passo passo e mi ero subito trovata bene con
i colleghi con i quali si è instaurato un buon rapporto ma, a novembre
2007, quando una collega dell'amministrazione è andata in maternità,
mi hanno trasferito in quel reparto grazie al mio diploma.
Le cose hanno cominciato a mettersi male fin da subito. Dopo un bre-
ve corso sul programma di registrazione è mancato l'affiancamento, ho
provato a chiedere più volte aiuto alla mia responsabile ma mi sono sem-
pre sentita rispondere che bisognava lavorare in autonomia e di riguar-
darmi gli appunti presi durante il corso.
Il programma di registrazione non era di così immediata comprensio-
ne, almeno per me e ho combinato dei pasticci. Davanti ai miei molti er-
rori, la mia responsabile, assumeva un tono ironico e mi faceva delle bat-
tute molto cattive.
Un giorno ho commesso un errore, a dir suo gravissimo, e mi ha rim-
proverato aspramente davanti a tutti, io mi sono sentita talmente umi-
liata che sono scoppiata a piangere ed il giorno dopo mi sono licenziata.
I miei genitori continuano a ripetermi che sono stata troppo impulsiva
ma non me la sentivo di ritornare a lavorare in quell'ambiente.
Adesso però ho paura di rientrare nel mondo del lavoro… cosa potrei
fare se trovassi di nuovo una situazione del genere?
Chiara Saracini (Roma)
Carissima Chiara, anche se la tua prima esperienza lavorativa non è
andata "molto bene", non è detto che tu ti debba ritrovare nuovamente in
una situazione così spiacevole. Purtroppo non in tutte le aziende si riesce
a instaurare un buon rapporto con i colleghi!
Mi chiedo però come una persona, soprattutto un responsabile di set-
tore, possa non fornire ai suoi collaboratori spiegazioni tecniche e aspet-
tarsi che non vengano commessi errori.
Comunque non temere di rientrare nel mondo del lavoro! Il tempo da
te passato nell'amministrazione è stato veramente troppo breve per met-
tere la parola fine alla tua carriera. Sei così giovane e sicuramente trove-
rai altre opportunità che ti consiglierei caldamente di "prendere al volo".
Qual è l'alternativa? Rimanere a casa a fare… cosa? Hai un'altra pro-
spettiva? Mi scrivi che non puoi frequentare l'università, dunque, a meno
di non impiegarsi diversamente, è meglio che tu sfrutti al meglio le possi-
bilità offerte dal tuo diploma. Rivolgendoti alle agenzie di ricerca-lavoro,
potresti non indicare nelle tue competenze le conoscenze nel campo del-
l'amministrazione aziendale oppure, ancora meglio, potresti frequentare
un corso di contabilità, magari con lo stesso programma che ti risultava
così difficile in azienda, chissà che con un buon tutor tu non riesca a ca-
pire quei passaggi che in precedenza ti sono risultati così difficili.
Cerca un lavoro con serenità e quando l'avrai trovato, affrontalo con
entusiasmo, cercando di apprendere il più possibile e dimenticando, se
possibile, la tua prima esperienza. Forza e coraggio!
Cristina Melchiorri
Rientro nel mondo del lavoro