Numero 4 del 2009
Felici combinAzioni
Testi pagina 23
noidonne aprile 2009 23
L'azienda Magnabosco opera sul mer-cato dal 1966 e fornisce molte delle
più importanti aziende italiane ed euro-
pee. E' leader nel mondo della distribu-
zione e della produzione di utensili e
prodotti per l'industria e la manutenzio-
ne. Levigare, forare, avvitare, riparare,
costruire, lucidare: non c'è lavoro per il
quale non siano in grado di fornire so-
luzioni e consigli precisi ed affidabili,
frutto di una conoscenza tecnica all'a-
vanguardia e di una lunghissima espe-
rienza.
Ma chi governa questa azienda così
"maschile"? D'istinto ci si immagina
l'imprenditore tradizionale e invece ap-
pare Susanna, sposata, laurea in econo-
mia e commercio con il massimo dei vo-
ti, Amministratore delegato, Presidente
di Utensili BF srl (azienda collegata),
Consigliere di amministrazione della
Immobiliare Stampa spa del Gruppo
Banca Popolare di Vicenza, Vicepresi-
dente di Neafidi (Società di garanzia
collettiva Fidi con più di tremila soci,
operativa in Veneto e collegata alle As-
sociazioni Industriali di Vicenza,Vero-
na, Venezia, Belluno, Rovigo).
Sorge spontanea una domanda: co-
me si articola la sua giornata tipo?
E' una bella giornata ricca di lavoro!
La parte predominante è l'impegno in
azienda alla quale, spesso, si abbinano
impegni associativi o sociali. Il fine set-
timana è dedicato alla famiglia e agli
amici.
Quindi tutto ad incastro, auguran-
dosi di avere pochi
imprevisti e di or-
dinaria ammini-
strazione. Immagi-
no che da neo lau-
reata si sia trovata
già con un futuro
"ad incastro" e che
non abbia avuto
l'ansia di cercare
una occupazione.
Ha mai avuto l'in-
certezza su cosa
avrebbe fatto da
"grande"?
Ho respirato l'a-
ria dell'azienda fin
da bambina occu-
pandomi di piccole commissioni. Va
detto che il terreno era fertile perché il
mio desiderio è sempre stato quello di
diventare manager. Avrei voluto fare
un' esperienza autonoma in un ambien-
te non famigliare, ma quando mi lau-
reai si presentò un problema nell' azien-
da di famiglia e fui costretta ad antici-
pare i tempi.
L'azienda di famiglia è stata fondata
da un uomo e lei è il classico e ab-
bastanza raro esempio di passaggio
generazionale. L'essere donna quali
luci e ombre Le ha fatto conoscere?
Ricordo sempre un episodio, anche se
extra aziendale, che mi capitò all'età di
25 anni. All'epoca ricoprivo l'incarico
di Assessore nel mio comune e un diri-
gente dell'USL un giorno mi scambiò per
la segretaria e mi chiese quando sareb-
be arrivato l'assessore……Nel lavoro al
contrario non ho trovato particolari dif-
ficoltà, anzi spesso i potenziali clienti
mi ricevevano con curiosità. La compe-
tenza e la serietà, elementi fondamenta-
li, mi hanno fatto guadagnare la stima
e la fiducia dell'ambiente che mi circon-
da. Credo possa valere per tutte. Nel
mondo associativo, invece, ho toccato il
soffitto di vetro e posso confermare che
c'è davvero, purtroppo.
Secondo lei i ruoli nel mondo del la-
voro sono intercambiabili oppure ci
sono quelle che, in termini tecnici, si
chiamano segregazioni di genere, in
alcuni casi insormontabili?
Personalmente non vedo motivi di se-
gregazioni, anzi ri-
tengo che la presen-
za femminile, anche
in ambiti molto ma-
schili per tradizione,
sia un valore ag-
giunto.
Politiche di soste-
gno all'imprendito-
rialità femminile,
interventi formati-
vi, progetti di svi-
luppo e offerte di
servizi flessibili so-
no capitoli che nel-
la realtà in cui
opera rispondono
adeguatamente alle esigenze sue e
delle colleghe che lei rappresenta at-
traverso i tanti ruoli che ricopre?
Purtroppo no, ad esempio nel mio
territorio i servizi alla famiglia sono
molto carenti e nella zona di Arzignano
dove vivo, città fortemente industrializ-
zata, non esiste una scuola a tempo pie-
no con il servizio mensa. Proprio l'ina-
deguatezza di questi servizi penalizza e
limita il lavoro delle donne. Le ragazze
sposate con figli che lavorano con me
hanno chiesto ed ottenuto tutte il part
time per far fronte all'accudimento dei
loro figli. Credo molto nella formazione
che considero il vero motore per l'indi-
pendenza e la realizzazione. Relativa-
mente alle forme di sostegno alla im-
prenditorialità femminile posso dire che,
al dì là delle enunciazioni, non sempre
sono di facile accesso e/o utilizzo.
Dobbiamo credere e sperare nelle
lobby al femminile?
Si perché, solo chi ha vissuto in pri-
ma persona le difficoltà, può aiutare le
altre a superarle. Inoltre può leggere e
interpretare i diversi contesti e, con pas-
sione e determinazione, agevolarne il
miglioramento affinché sempre più don-
ne possano scegliere di lavorare e di fa-
re carriera nei diversi campi. Siamo una
vera ricchezza per il paese, non consi-
derarla è uno spreco inaccettabile.
Fare lobby al femminile
Intervista a Susanna Magnabosco
Donatella Orioli
tanti vertici per una donna.
Ma il soffitto di cristallo c'è,
e lei lo ha incontrato.