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Numero 12 del 2010

L'amor che move ...


Foto: L'amor che move ...
PAGINA 23

Testi pagina 23

[ SONDAGGIO DI NOVEMBRE ]
SI SCRIVE AMORE,
SI PENSA…
di Rosa M. Amorevole
Quattro anni fa in rete venne lanciata la domanda: “Cosa si-
gnifica la parola amore?”. La risposta prescelta, tra le tante
arrivate fu: “L’amore è amore proprio perchè non si può spie-
gare!!”. Nella lingua italiana il termine “amore” racchiude mil-
le sfaccettature: il sentimento verso i familiari, gli amici, ver-
so se stessi; c’è l’amor romantico, quello sessuale e quello pla-
tonico; si parla di amore caritatevole quando si aiutano per-
sone bisognose o animali; c’è l’amore ideale, per qualcosa di
astratto o inanimato, come un’idea o un obiettivo; c’è l’amo-
re politico o sociale e quello di fede.
Del resto anche le parole suggerite nel sondaggio non fan-
no altro che confermare come l’amore non possa essere con-
finato in un solo ambito di significato.
E dell’amore c’è necessità, le risposte lo confermano. Nel 48%
di queste si afferma che “più amore, e sarebbe meglio per tut-
ti/e” ed il 43% che “impossibile il futuro senza amore”.
Non sempre uomini e donne riescono a vivere l’amore come
si vorrebbero. Zygmunt Bauman (Amore liquido. Sulla fragi-
lità dei legami af-
fettivi, 2006) ci ha
raccontato che tra i
nostri contempora-
nei, che anelano
alla sicurezza del-
l’aggregazione e
una mano su cui
poter contare nel
momento del bisog-
no, spesso regna la
paura di restare impigliati in relazioni stabili e temono che un
legame stretto comporti oneri che non vogliono né pensano
di poter sopportare.
Per aiutare l’amore ad esistere, perché non traghettarlo ver-
so un futuro, anche se non sempre certo? I suggerimenti ar-
rivati sono molto articolati: chi propone un semplice “ponte”,
chi propone un corso per gli studenti sulla convenienza di agi-
re con amore, chi un carico di libri. C’è poi chi vorrebbe un
mondo senza sessismi, razzismi e guerre, chi una maggiore
giustizia sociale, chi vorrebbe abolire gli schemi preconcet-
ti, chi vorrebbe scordare i torti subiti, e chi semplicemente fa-
rebbe “del suo meglio”. Tutte e tutti, però, vedono l’impor-
tanza di garantire l’esistenza dell’amore.
“Ogni poeta vende i suoi guai migliori” scriveva Alda Merini.
Auguriamoci dunque un futuro di amore e poesia.
ROBA D’ALTRI TEMPI E PER SENTIMENTALI 4%
NON SE NE TROVA PIÙ IN GIRO 0%
PIÙ AMORE, E SAREBBE MEGLIO PER TUTTI/E 48%
IMPOSSIBILE IL FUTURO SENZA AMORE 43%
AMORE SOLO PER SE STESSI VUOL DIRE EGOISMO 4%
21noidonne | dicembre | 2010
FOCUS
LE PRIME TRE PAROLE
CHE ‘AMORE’ EVOCA IN ME SONO...
A: aiuto, altruismo, amicizia
B: benessere
C: calore, collaborazione,
compagno/a, complicità, comprensione,
condivisione,
creatività
D: Dio
E: egoismo, energia
F: fantasia, futuro
G: generosità, gioia, giustizia, gli altri
I: isolamento
L: lui, lei
M: mamma. mondo
N: natura
O: ottimismo
P: pace, passione, possesso
R: rispetto
S: sofferenza, solare, solidarietà, sostegno,
speranza, stupore
T: tenerezza, tutela
U: uguaglianza
LE SOLITE IGNOTE
Indagine sulla rappresentazione della donna
nel linguaggio quotidiano,
delle istituzioni e dei media
Il 15 dicembre 2010 presso l’Università di Modena e Reggio Emi-
lia (Facoltà di Lettere e Filosofia - Dipartimento di Studi Lingui-
stici sulla Testualità e la Traduzione) si tiene una densa giorna-
ta di studio sul tema del linguaggio con gli interventi, le adesioni e
le testimonianze di: Marina Bondi (Preside Facoltà di Lettere e Filoso-
fia), Marco Cipolloni (Direttore Dipartimento di Studi Linguistici sulla
Testualità e la Traduzione), Caterina Liotti (Presidente Consiglio Comunale
di Modena), Ivana Palandri (Commissione di genere Facoltà di Lette-
re), Donatella Baraldi (Centro Documentazione Donna di Modena), Ro-
sanna Galli (UDI), Giovanna Zano-
lini (Associazione Donne e Giusti-
zia), Daniela Ricci (Coordinamen-
to giornaliste di Modena), Ales-
sandra Centis (Rappresentanza in
Italia della Commissione Euro-
pea), Tiziana Bartolini (noidonne),
Monia Azzalini (Osservatorio di
Pavia), Loredana Cornero (RAI, Presidente Gruppo Donne COPEAM). La
relazione plenaria e l’apertura dei lavori è affidata a Cecilia Robustelli
(Università di Modena e Reggio Emilia) che ha ideato e organizzato l’ini-
ziativa e che al termine della giornata ha affidato alle studentesse del
primo anno LCE (Università di Modena e Reggio Emilia) un tema che
è un impegno e un invito. Ecco il titolo: Apri gli occhi!
(www.lesoliteignote.unimore.it)
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