Numero 4 del 2012
Obiettori. Di coscienza?
Testi pagina 23
IMPRENDITRICI
EARTISTE
di Paola Scarsi
APPASSIONATE ALL'ARTE
O SEMPLICEMENTE AMANTI DEL 'FARE'
ESPONGONO LE LORO CREAZIONI
IN UN LUOGO DEDICATO
le
rtigiane.L‘L'
n negozio, uno spazio
espositivo, Io sviluppo
di un sito di e-com-
merce, un luogo di ag-
gregazione, un'idea
imprenditoriale di suc-
cesso, un centro culturale: que-
sto e molto altro ancora... e tutto al femminile. Sono Le Ar-
tigiane e si trovano nel cuore di Roma (Via di Torre Argen-
tina 72 teI 06 68309347, mail: info®leartigiane.it). L'inizia-
tiva è di Livia Carchella e Bruna Pietropaoli, amiche dai ban-
chi di scuola, anzi dell'asilo...dei figli, oggi universitari. “Ci è
sempre piaciuto il lavoro artigianale: molte donne creative
facevano parte del nostro giro di amicizie e così, la vigilia di
Natale del lontano 1999, decidemmo di metterle online cre-
ando uno dei primi portali di e-commerce. L'idea era quel-
la di promuovere i loro lavori, offrire una maggior visibilitÃ
rispetto a quella forzatamente ridotta e riduttiva dei loro la-
boratori, aiutarle a vendere direttamente attraverso la
rete: con questi obiettivi realizzammo www.|eartigiane.it che
da subito si rivelò un grande punto di riferimento ed un for-
te luogo di aggregazione per tantissime donne artigiane. Ini-
ziammo poi a realizzare delle mostre come “Dalla bottega
al web", “Fuori dal coro", “Scarti d'autore" per presentare
i prodotti e offrire alle artigiane opportunità di conoscenza
reciproca, in linea di massima organizzavamo una mostra al-
l'anno, ciascuna con 60-70 artigiane partecipanti. Oggi al no-
stro portale sono iscritte quasi 8.000 artigiane, a segnare
la vivacità di un settore che secondo il nostro punto di vista
privilegiato non è affatto di nicchia". Così raccontano Livia
e Bruna, e precisano. “Molte di loro affiancano l'attività crea-
tiva ad un lavoro
principale com-
pletamente diffe-
rente, ma la mag-
gior parte vive
esclusivamente
della propria crea-
tività . Alcune han-
no frequentato
l'Accademia, qual-
cuna ha deciso di
lasciare il lavoro in
azienda per get-
tarsi nell'avventu-
ra creativa. Le im-
prese sono picco-
' le, in maggioranza
composte solo
dalla titolare e co-
munque sempre
a conduzione famigliare: moglie e marito ma più spesso ma-
dre e figlie. Le opere che realizzano sono in larga parte mol-
to belle; tanti sono prodotti tradizionali ma c'è anche mol-
tissima creatività e oggetti particolari, anche all'avanguar-
dia, in grado di fare tendenza molto più che in ambito in-
dustriale. Paradossalmente mancano i lavori più classici, come
i| ricamo, mentre vengono utilizzati, a volte in modo com-
pletamente diverso da quello originale, i materiali più di-
sparati. L'area geografica più all'avanguardia per quanto at-
tiene la ricerca del design e dei materiali è al centro nord.
A queste capacità - proseguono Livia e Bruna - non si affianca
la stessa abilità imprenditoriale: spesso queste artigiane pro-
ducono e basta. Manca la preparazione imprenditoriale e ge-
stionale". Infine uno sguardo alla clientela: appartiene al ceto
medio-alto anche nel livello culturale. Curiosamente sono tan-
tissimi gli stranieri: soprattutto gli spagnoli ci chiedono i bi-
glietti da visita per portarli agli amici". Un'ultima domanda:
quali sono le difficoltà che si incontrano nel realizzare un'idea
imprenditoriale al femminile? “La burocrazia è uno scoglio
quasi insormontabile per tutti, uomini e donne. Ma la don-
na ha sempre e comunque un carico di lavoro in più: casa,
famiglia, figli. Un uomo quando esce di casa, una volta chiu-
sa dietro le spalle la porta, accantona ogni problema. Una
donna no. Noi, per fare un esempio, ci siamo dette 'Che for-
tuna il supermercato qui all’angolo resta aperto fino alle otto
e mezza, ovvero dopo la nostra chiusura'â€.
“Fortuna si fa per dire - sottolinea Livia - perché significa
poi fare la spesa, arrivare a casa, cucinare". Nonostante
questo aggravio di fatica (così Io definiscono) Livia e Bru-
na hanno un impegnativo sogno nel cassetto: aprire un loro
spazio anche a Milano. I
noidonne | aprile | 2012