Numero 12 del 2007
Un anno di notizie a colori
Testi pagina 22
22
L'osmosi tra pubblico e privato nel lavoro
di cura orienta le azioni sull'emersione del
lavoro, l'occupazione, la qualificazione dei
servizi e la conciliazione dei tempi.
Diciotto esperienze per illustrare le speri-
mentazioni più innovative (dalla Sicilia al
Friuli Venezia Giulia, dalla Campania alla
Toscana, dalla Puglia alla Liguria ed Emilia
Romagna) nel lavoro di cura familiare. I
casi-pilota sono raccolti nel repertorio
"Donne Sommerse" e aiutano a cogliere il
"senso" di ciò che si muove in un settore che
non si separa dalla sfera affettiva. Dagli in-
terventi alle politiche a sostegno e tutela delle lavora-
trici da un lato, degli utenti fragili dall'altro e, dall'al-
tro ancora, delle famiglie costrette ad improvvisarsi
datrici di lavoro. Sono le risposte fornite dalla società,
dalle molte persone che, per la prima volta, affrontano
insieme una realtà complessa in cerca di soluzioni.
La raccolta dei casi-pilota rientra negli interventi di
"Donne Sommerse", azione del Dipartimento dei Diritti
e delle Pari Opportunità. Il repertorio ha preso in esa-
me 18 esperienze, di cui 12 nate nei centro-nord del
Paese e 5 nel Sud e nelle isole. Alcuni casi interessano
una fetta rilevante del territorio italiano come "Con-
tact Call Center Badanti" realizzato da Italia Lavoro
per la Regione Veneto oppure "Occupazione e Servizi
alla persona" esteso su tre regioni del Nord e l'azione
avviata da Friuli Venezia Giulia, Liguria, Sardegna.
L'esperienza "Equal-ASPASIA" ha interessato contesti
multiterritoriali di Emilia-Romagna, Puglia, Sicilia, ri-
marcando come lo stesso approccio abbia un impatto
significativo anche su aree molto diverse tra loro. Han-
no agito a livello regionale "Rete pubblica regionale
delle assistenti familiari" (Regione Sardegna) e "Asse-
gno servizio" (Regione Liguria). A livello interprovin-
ciale, "Madreperla" ha interessato alcune aree della Re-
gione Emilia Romagna mentre "Libera-Percorsi integra-
ti" ha operato nelle Province di Lecce, Brindisi e Taran-
to per individuare e accogliere persone ridotte o man-
tenute in schiavitù o servitù. Si collocano a livello pro-
vinciale i progetti "Nissà-care" (Provincia di Bolzano),
"Equal-Promocare" (Provincia di Trento), "Equal-Inter-
reg" (Provincia di Parma), "Equal-ELSA" (Provincia di
Forlì-Cesena), "Un euro in più" (Provincia di Siena) e
"Sportello 'badanti'" Centro per l'impiego di Pompei
(Napoli). La complessa dimensione "metropolitana"
emerge nei progetti dei Comuni di Roma e di Torino che
affrontano l'ampia casistica di una nuova domiciliari-
tà insieme all'emersione e alla qualificazione del lavo-
ro di cura. I progetti "Serdom" (Modena) e "Urban II-
Assegno di servizi" (Caltagirone) agiscono, infine, in
ambito comunale. Conosciamone meglio alcuni.
La prima legge regionale organica in Italia sulle assi-
stenti familiari viene adottata nel 2004 dalla Regione
Friuli Venezia Giulia per indirizzare le politiche di svi-
luppo verso regole, procedure, strumenti che amplias-
sero le opportunità, assicurando regolarità e qualità
agli interventi e una rete di inclusione sociale per il la-
voro privato di cura attraverso gli Albi e i Servizi per
l'incontro domanda/offerta. Nella Legge rientrano i
corsi di formazione di breve durata (200/250 ore) per
il miglioramento delle competenze nel lavoro di cura,
al termine dei quali sono rilasciati un attestato e un
credito per la qualifica di operatore socio sanitario
(OSS). Sono 20 i corsi attivati finora ai quali hanno
preso parte 400 partecipanti. Parte ora il "Progetto
Moldavia" per l'avvio di quattro corsi nella Repubbli-
ca di Moldavia rivolti a 80 residenti, che contempla
anche l'attività di sostegno al pieno inserimento lavo-
rativo in Friuli. Nel 2005 la Regione apre gli sportelli
di incontro di domanda/offerta "Assistenti familiari".,
grazie al progetto del Ministero del Lavoro "Occupa-
zione e servizi alla persona" e con il supporto di una
rete di soggetti locali. Al 30 giugno scorso erano oltre
26 mila gli/le utenti registrati/e ai nove sportelli tutto-
ra attivi in regione. Nella maggior parte donne prove-
nienti dai Paesi dell'Est Europa (84%) - Romania
(37%), Ucraina (27%), altri paesi dell'Est (20%) - ma
anche italiane (6%), africane e asiatiche (10%). In
questi anni 3 mila famiglie hanno incontrato oltre
5.500 assistenti familiari, per un totale di 1.585 nuovi
contratti di lavoro stipulati.
A Roma, il bisogno e la domanda sociale hanno orien-
tato la lettura delle politiche di sviluppo e le scelte del
Piano Regolatore Sociale. E' determinate per il welfare
Da badanti
ad assistenti familiari
“Donne sommerse”.
Il valore economico del
lavoro di cura delle donne
Regione Friuli Venezia Giulia:
"Intervento normativo sulle
assistenti familiari"
I 18 casi-pilota
Comune di Roma:
”Insieme si può”
do
ss
ie
r a cura di Daniela Riccidicembre 2007 noidonne