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Numero 1 del 2007

Che sia un anno di PACS


Foto: Che sia un anno di PACS
PAGINA 22

Testi pagina 22

Partendo dalla Carta Dei Diritti Fon-damentali Dell'Unione Europea si-
glata da tutti i Paesi Membri nel 2.000
che sancisce il diritto delle donne e degli
uomini ad una migliore qualità della vi-
ta anche attraverso l'armonizzazione
del tempo di lavoro con quello dedicato
alla famiglia e ai figli si è realizzato il
progetto, all'interno dei finanziamenti
previsti per Equal, volto a superare la
semplice conciliazione tra donne e lavo-
ro per arricchirla della pratica della
condivisione del lavoro domestico e di
cura tra uomo e donna.
Un'idea apparentemente ovvia, ma
che mette in discussione gli assetti so-
ciali, le convinzioni e gli stereotipi tra
uomo e donna. Ne hanno discusso in
una importante giornata di lavoro, il 14
dicembre u.s. esperti europei, italiani in-
sieme ai rappresentanti dei paesi part-
ner del progetto.
I lavori introdotti da Luisella Pavan
Woolfe e Silvia Della Monica,
che hanno offerto il punto di vi-
sta della Commissione Europea
e del Dipartimento per i diritti e
le P.O. del Governo italiano, so-
no continuati con la tavola ro-
tonda cui hanno offerto il loro
contributo il sen Tiziano Treu,
la prof.ssa Calafà, l'on. Donata
Gottardi e la Consigliera Na-
zionale di parità Isabella Rauti.
A più voci si è discusso sul
lungo cammino verso l'ugua-
glianza di opportunità tra uo-
mini e donne e sulla possibilità
di conciliare vita lavorativa e
professionale quale condizione
fondamentale per sostenere una
più rilevante presenza delle
donne nel mercato del lavoro,
nei luoghi di decisione e di rap-
presentanza economica politi-
ca, quale elemento non solo di
valorizzazione personale ma elemento
importante di democrazia. Ogni Paese
protagonista del Progetto Equal ha of-
ferto esempi di sperimentazioni e prati-
che volte a superare gli stereotipi che
stanno all'origine della scarsa condivi-
sione del lavoro domestico e di cura. La
conoscenza delle leggi che facilitano ta-
le condivisione è stato infine uno degli
aspetti di riflessione su cui si sono con-
frontati gli esperti e le esperte per verifi-
care esperienze e buone prassi nella con-
sapevolezza che comunque il cammino
è per buona parte davanti a noi.
gennaio 2007 noidonne22
Siamo ancora molto dispari
Equal
Isa Ferraguti
i progetti P.A.R.I (Padri più
Attivi nella Responsabilità
Interna alla famiglia) sono in
corso in molti paesi europei.
Un convegno a Roma ha fatto
il punto della situazione
Sono un'impiegata di 27 anni e so-
no stata appena assunta in una so-
cietà di assicurazioni e sono molto
colpita di come le donne in carriera
straniere abbiano una grande riso-
nanza nella nostra stampa. Tutte le
mattine, quando prendo la metropo-
litana, osservo le donne che stanno
andando come me al lavoro e mi
chiedo "ma tra tutte queste donne quali hanno veramente la pos-
sibilità di raggiungere posizioni di rilevanza all'interno della lo-
ro azienda?", e mi sono resa conto da questa riflessione che non
conosco le donne italiane "arrivate" ai vertici aziendali.
Sento sempre parlare delle famose "quote rosa" ma alla fine mi
sembrano quasi un colore di tendenza piuttosto che una concre-
ta realtà femminile. In quali settori queste "quote rosa" hanno un
impatto maggiore?
Se io volessi indirizzarmi verso un settore sicuro o abbastanza
sicuro per una carriera femminile, quale mi potrebbe consiglia-
re?
Federica Manno (Pioltello - MI)
Cara Federica,
Le donne si stanno facendo strada in campi tipicamente ma-
schili, come la politica. Hai visto come in Francia Ségolène Royal
sembra essere riuscita a scardinare lo strapotere maschile che ha
sempre occupato il vertice dello Stato francese? L'Italia, purtrop-
po, è una pecora nera nelle graduatorie internazionali nella va-
lorizzazione del proprio capitale femminile. Anche donne che so-
no vere leader nella loro attività di business, come Emma Mar-
cegaglia, Diana Bracco o Anna Maria Artoni solo da poco sono
al vertice della maggiore associazione degli industriali.
Nella moda, invece, il marchio rende visibili donne dal con-
solidato talento, come Donatella Versace o Miuccia Prada. Ma
le donne che si stanno affermando nel lavoro e nella professione
sono sempre di più. E le stesse organizzazioni sindacali sembra-
no tenerne conto…perché, allora, non prendi contatto con il sin-
dacato della tua azienda? Potresti portare il tuo contributo di
idee e passione, valorizzando così le tue capacità, mettendole
anche a servizio dalla nobile causa dei lavoratori e delle lavo-
ratrici della tua stessa azienda. E, col tempo, forse non solo di
quelli….
Cristina Melchiorri
Dove le rose crescono
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