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Numero 12 del 2008

E tu di che Natale sei?


Foto: E tu di che Natale sei?
PAGINA 22

Testi pagina 22

“Sono molto dispiaciuta di dover in-terrompere bruscamente l'attività
avviata dall'Ufficio". E' un passaggio
della lettera di saluto alla Rete di Fau-
sta Guarriello, ormai ex Consigliera na-
zionale di Parità, rimossa il 4 novembre
con un decreto di revoca a firma dei Mi-
nistri Sacconi e Carfagna basato sul
presupposto che la figura della Consi-
gliera di Parità operi "in coerenza con
gli indirizzi politici del governo". Questo
perché l'interpretazione governativa del-
la sua funzione è assimilata ad un 'or-
ganismo' e in quanto tale assoggettabile
allo 'spoil system'. Il fatto è grave perché
si disconosce l'autonomia funzionale di
questa figura che opera con i poteri di
pubblico ufficiale e perchè contraddice i
"disposti comunitari che esigono il ca-
rattere indipendente dell'attività svolta
dagli organismi di parità". La dottrina
giuridica e la giurisprudenza, unanime-
mente, la ritengono "organo di garanzia
dell'attuazione del principio costituzio-
nale di parità e pari opportunità". Tale
interpretazione è condivisa anche dal-
l'Associazione Nazionale Giuristi De-
mocratici, che ha deciso di affiancare la
Guarriello nella battaglia legale avvia-
ta. Che il decreto ministeriale sia conte-
stabile "sia in sede nazionale che comu-
nitaria, a tutela del carattere autono-
mo, tecnico e non politico della figura
istituzionale" ne è convinta anche Do-
nata Gottardi, europarlamentare, che
ha portato la questione all'attenzione
della Commissione europea segnalando
che "sarebbe gravissimo se questo Equa-
lity Body indipendente fosse sottoposto
al controllo governativo: perderebbe la
sua indipendenza e il suo carattere di
terzietà, non sarebbe più in grado di tu-
telare le persone discriminate nel lavoro
e nella formazione in ragione del gene-
re". Si va aprendo un vasto e variegato
fronte di solidarietà che, dalle donne
della Cgil alla Casa Internazionale del-
le donne di Roma, vede nelle motivazio-
ni della revoca "un precedente pericolo-
so che mina in modo grave l'attività di
un organismo costruito con un percorso
storico lungo e faticoso" segnalando il
rischio che questa mossa sia un "prete-
sto per ridimensionare la figura delle
Consigliere di parità". Non sfugge la di-
mensione tutta politica di questo pas-
saggio, se alle interrogazioni parlamen-
tari di Vittoria Franco (PD) - in cui si
parla di "atteggiamento bulimico" del
governo - e di Anna Finocchiaro, capo-
gruppo PD al Senato - che lo definisce
uno "spoil system accanito e applicato
in modo improprio" - Simonetta Mato-
ne, Capo di Gabinetto del Ministero del-
le PO, risponde che "la Consigliera na-
zionale di Parità è chiamata a garantire
il rispetto degli indirizzi governativi nel-
le materie di competenza" precisando
addirittura che "nel corso di numerose
pubbliche dichiarazioni e redazione di
documenti, la prof.ssa Guarriello ha
manifestato aperto dissenso per le scelte
del Governo, con particolare riguardo
al dicastero del Lavoro". Infatti a luglio
Fausta Guarriello fece notare come i
provvedimenti in materia di detassazio-
ne degli straordinari e di premi azienda-
li ad personam contribuissero ad 'ac-
centuare i differenziali salariali tra uo-
mini e donne', osserva Irene Giacobbe,
che individua come altra sua 'colpa' "la
denuncia dell'abrogazione delle dimis-
sioni volontarie (L.188/2007) che riapre
la strada alla 'odiosa pratica delle di-
missioni in bianco'".
dicembre 2008 noidonne22
Quel che rimane...
Consigliera nazionale di parità
… delle Pari Opportunità
e di anni di lotte delle donne
180, 194, 833 LE RIFORME
CHE HANNO FATTO
BENE ALL'ITALIA
Trenta anni fan nel 1978, furono approvate tre
leggi fondamentali che "costituiscono uno spar-
tiacque nella storia repubblicana, non solo per le
opportunità che hanno offerto ai cittadini ma an-
che per la cultura politica che le sostanzia". Parlia-
mo della legge la 194 (Prevenzione dell'aborto e
tutela sociale della maternità), della 180 (Lotta allo stigma e presa in ca-
rico del malato mentale) e della 833 (Istituzione del Servizio Sanitario
Nazionale). Ricordando questa data attraverso un convegno 'Le riforme
della speranza. Salute per tutti, diritti della donna, emancipazione della
cura", Roma, Cinema Caprinica-5 dicembre) Livia Turco ha voluto sottoli-
neare che quelle riforme "furono possibili per una democrazia basata sul-
la centralità del Parlamento, sul dialogo tra le forze politiche e sul rap-
porto tra partecipazione sociale ed istituzioni". Il dibattito è finalizzato
alla riflessione sul tempo storico - anno dell'assassinio di Aldo Moro e
contemporaneamente momento in cui si fondono saperi e culture politi-
che diverse: quella laica, socialista, cattolica, il femminismo; in cui i sa-
peri professionali si umanizzano - e alla valorizzazione di un'idea di co-
munità in cui "la persona e la società che si prende cura sono i nuovi sog-
getti morali che tra loro interagiscono e fondano un assetto istituzionale
basato sulla partecipazione". Analizzare il contesto che permise quelle ri-
forme significa, oggi, domandarsi "quale forma politica, quali istituzioni,
quale dialettica politico istituzionale può consentire di regolare le que-
stioni ineludibili attinenti alla vita e alla morte" e significa anche rivaluta-
re il fatto che quelle tre riforme "prima ancora dei loro contenuti, ci par-
lano di una forma di democrazia che le ha rese possibili".
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