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Numero 6 del 2008

1948-2008: 60 anni di Sana e robusto Costituzione. Perchè cambiarla?


Foto: 1948-2008: 60 anni di Sana e robusto Costituzione. Perchè cambiarla?
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Testi pagina 22

giugno 2008 noidonne22
Da settembre 2006 Obiettivo Lavoro,
in partenariato con il Consorzio Scuole
e Lavoro, gestisce su incarico della Pro-
vincia di Cremona il PROGETTO FILO,
un intervento per il reingresso nel mer-
cato del lavoro di 63 persone disoccu-
pate a causa della crisi del settore tessi-
le. La provincia di Cremona è frammen-
tata in 115 comuni, con pochi abitanti
e con una rete viaria che non facilita la
mobilità professionale.
Il tessuto economico è caratterizzato
prevalentemente da imprese di piccola
dimensione.
La crisi del comparto tessile, che ha
avuto il suo culmine nel periodo 2004-
2005, ha colpito la quasi totalità delle
imprese che operavano per conto terzi:
16 aziende hanno cessato l'atti-
vità e questo ha comportato la per-
dita di lavoro per 125 persone,
37 aziende l'hanno sospesa fa-
cendo ricorso agli ammortizzatori
previsti con il coinvolgimento di 208
persone,
4 aziende hanno fatto ricorso
alla Cassa Integrazione Guadagni
Straordinaria per un totale di 300
lavoratori (con successiva messa in
mobilità del personale).
Sottolineiamo che nel settore tessile
oltre il 70% era personale femminile e
che in provincia di Cremona il tasso di
disoccupazione femminile è sempre sta-
to il doppio rispetto a quello maschile.
Dopo aver acquisito gli elenchi delle
persone iscritte alle liste di mobilità o in
Cassa Integrazione dei centri per l'im-
piego, Obiettivo Lavoro ha contattato,
da novembre 2006 ad oggi, centinaia di
persone. L'intervento si è rivelato diffici-
le e complesso al punto da dover essere
prolungato nel tempo rispetto alle previ-
sioni iniziali.
Ciò nonostante, già 45 persone sono
state ricollocate al lavoro.
Il progetto, che ad oggi vede coinvol-
te per oltre il 90% donne disoccupate in
possesso di bassa scolarità e con più di
45 anni, consiste in un intervento di 10
ore caratterizzato da un colloquio indi-
viduale finalizzato alla definizione del
bilancio di competenze svolto da psico-
logi del lavoro esperti che, oltre ad indi-
viduare le competenze tecnico-professio-
nali, intervengono sugli aspetti legati
alla vita della persona: la rete di rela-
zioni, le caratteristiche del nucleo fami-
liare, le aspettative e le qualità che
esprime. Infatti la donna, rispetto ad un
uomo, si trova ad affrontare una situa-
zione molto più difficile nel momento in
cui perde il lavoro, in particolare se per
oltre 10 anni ha sempre svolto una
mansione di tipo esecutivo che non tro-
va più corrispondenza sul mercato.
Scattano allora meccanismi di perdi-
ta di autostima, intervengono fattori
psicologici quali depressione, ansia e
paure.
Le donne che perdono la propria oc-
cupazione rientrano nella quotidianità
del lavoro di cura della casa e dei fami-
liari e, dopo pochi mesi, il problema del-
la conciliazione dei tempi di vita e di la-
voro sembra di difficile risoluzione e tut-
to si complica.
Spesso le donne disoccupate che per-
cepiscono l'indennità di mobilità vengo-
no spinte ad occuparsi direttamente del-
la casa, dei bambini, di anziani non au-
tosufficienti. In tal modo, però, si allon-
tanano dal mercato del lavoro e, suc-
cessivamente, il rientro diviene molto
più difficile. Inoltre, le partecipanti al
progetto non sono autonome negli spo-
stamenti da casa al lavoro (anche
quando sono in possesso di patente
spesso non hanno un mezzo di traspor-
to) e hanno forti vincoli rispetto agli
orari di lavoro.
Questi elementi irrigidiscono le im-
prese che, nonostante il valore aggiunto
derivante dalla possibilità di avvalersi
degli sgravi contributivi previsti con
l'assunzione di persone iscritte alle liste
di mobilità, preferiscono assumere per-
sone maggiormente flessibili.
L'intervento ha adottato un metodo
che consiste da un lato nel supporto co-
stante che viene fornito alle lavoratrici
affinché divengano "protagoniste" del
cambiamento e riacquistino una dignità
e una visibilità all'interno del mercato
del lavoro, e dall'altro in azioni di sen-
sibilizzazione del sistema imprendito-
riale al quale viene chiesto di inserire le
risorse in modo graduale e tutelato (an-
che avvalendosi di strumenti quali il ti-
rocinio o la predisposizione di contratti
iniziali di breve durata).
I buoni esiti dell'intervento sono ba-
sati su questi fattori:
Efficace sinergia e volontà co-
operativa tra i partner di progetto e
l'istituzione provinciale
Competenza delle risorse incari-
cate della realizzazione dell'inter-
vento
Conoscenza del mercato del la-
voro locale e capacità di creare reti
efficaci (nei confronti delle associa-
zioni datoriali, delle organizzazioni
sindacali, delle imprese, ecc…)
Flessibilità e personalizzazione
dell'intervento (sulla base delle ca-
ratteristiche e dei bisogni espressi
dalle lavoratrici destinatarie del
progetto)
Un “Filo”... per ritrovare la via del lavoro
Obiettivo lavoro
un progetto positivo
per l'occupazione
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