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Numero 8 del 2009

Ozio pigrizia tempo libero


Foto: Ozio pigrizia tempo libero
PAGINA 22

Testi pagina 22

Il Consiglio Nazionale dell'Ordine deiConsulenti del lavoro attraverso la
propria Commissione, denominata Pro-
getto Direzione Donna, afferma che "far
lavorare di più le donne significa far an-
dare meglio l'economia". Questo è l'o-
biettivo che si propone la Commissione
- afferma la Presidente del Consiglio
Nazionale dell'Ordine dei Consulenti
del Lavoro Marina Calderone, dal 2006
anche Presidente del Club Europeo delle
Professioni Giuslavoristiche con sede a
Bruxelles - attraverso "l'approfondimen-
to e l'esame dei problemi sul lavoro fem-
minile, non certo in chiave rivendicati-
va, ma altamente propositiva".
L'attenzione va posta non solo al
mondo delle lavoratrici dipendenti, ma
in particolar modo alle problematiche
femminili del circuito professionale e
dell'indotto che lo crea. L'ambizione di
"direzione donna" è di contribuire a far
acquisire alle professioniste la coscienza
del loro ruolo assumendosi un impegno
nella responsabilità.
I consulenti del lavoro svolgono una
funzione importante di triangolazione
tra i datori di lavoro, lavoratori e pub-
blica amministrazione grazie all'am-
piezza delle loro competenze. Le donne
Consulenti del lavoro rappresentano, a
livello nazionale, quasi il 41% del tota-
le degli iscritti ma, ancora una volta, il
gap economico è significativo. Infatti,
da una ricerca effettuata, hanno un fat-
turato annuo di 30.000 euro inferiore
agli uomini. Ricorrono maggiormente a
forme di finanziamento a lungo termine
per organizzare gli Studi professionali e
per gestire la propria vita-lavoro, ma
l'autofinanziamento resta lo strumento
più utilizzato.
Quando si parla di Consulenti del la-
voro si pensa in automatico alla te-
nuta delle buste paga. Presidente, è
corretto pensare che non sia la giu-
sta interpretazione?
Oggi consulente del lavoro non è più
sinonimo di buste paga ma comprende
un ventaglio di servizi finalizzati ad as-
sistere il cliente in tutto ciò che riguarda
i rapporti di lavoro. Analizzando in
un'ottica di genere l'attività dei consu-
lenti del lavoro emerge che le donne pre-
stano maggiore attenzione alla consu-
lenza strategica per la gestione delle ri-
sorse umane, al contrario dei colleghi
che si occupano in prevalenza di consu-
lenza fiscale, finanziaria e societaria.
Valutando i vari tasselli che com-
pongono l'universo femminile delle
Consulenti si percepisce una affer-
mazione in crescita. Lo condivide?
Sicuramente stiamo contribuendo a
diminuire le condizioni di disparità, an-
che se le donne, oggi, sono troppo poco
visibili. Una visibilità parziale che im-
pone la ricerca delle aree ancora sco-
perte, affinché venga riconosciuto quel
ruolo fondamentale che compete loro ed
è richiesto dalla moderna società.
Togliere flessibilità al mercato del la-
voro, ad esempio, significa penalizzare
le donne. La scelta della flessibilità deve
essere lasciata alle donne per conciliare
le esigenze familiari con l'attività lavo-
rativa sia essa subordinata o autono-
ma. Emerge l'opportunità che il rientro
al lavoro dopo la maternità sia favori-
to, non solo attraverso la flessibilità nel-
l'orario, ma anche attraverso percorsi di
aggiornamento e riqualificazione pro-
fessionale ogni qualvolta si presenti l'e-
sigenza.
Alle donne non viene consentito di
fare un passo avanti, mentre le regole di
potere vanno scardinate partendo da
una condizione di maggiore rappresen-
tatività, rivendicando maggiori coper-
ture finanziarie a favore delle norme che
regolano la maternità e i congedi paren-
tali in genere, incentivando le assunzio-
ni femminili e concedendo maggiori fon-
di e concrete politiche anche per le leggi
sull'imprenditoria femminile.
Consapevoli che non c'è più bisogno
di uomini che provvedano alle donne
per i bisogni materiali della vita quoti-
diana, si chiede agli uomini di prendere
atto del valore delle donne e di condivi-
dere maggiormente il peso e le responsa-
bilità della famiglia e del lavoro. Il va-
lore delle donne, il senso del dovere e la
passione con la quale affrontano le sfi-
de nella società e nel lavoro, richiedono
il riconoscimento da parte degli uomini.
Non può più essere disconosciuta la ric-
chezza che le donne forniscono e l'ap-
porto che possono ancora dare al Paese.
Operativamente, quali sono le Sue
proposte per favorire percorsi più
equi?
Nel lavoro bisogna offrire alle donne
le stesse opportunità, potenziando la
flessibilità e i congedi parentali. Non
vogliamo parlare in chiave rivendicati-
va, ma in Italia, se il 52% delle donne
che lavorano è costretto a lasciare i figli
ai nonni, vuol dire che nel circuito del-
l'assistenza c'è qualcosa che non funzio-
na. Dobbiamo cercare di risolvere que-
sta situazione svantaggiosa, che vede
meno di una donna su due con un rap-
porto contrattuale regolare.
luglio/agosto 2009 noidonne22
Economia = Strategia
Intervista a Maria Calderone
Donatella Orioli
ruoli e valori professionali secondo la Presidente del
Consiglio Nazionale dell'Ordine Consulenti del Lavoro
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