Numero 4 del 1960
Maglia 1960...
Testi pagina 21
(foto) Le studentesse, come tutte le giovani di Mosca, sono l'immagine della pace. Sui loro volti sono scomparsi i
segni di quell'immenso sacrificio che fu la guerra e che sovente è ancora presente nello sguardo degli anziani
" Sovetskaia 'Genstcina "
Tentai di riprenderlo in occasione di un affettuoso incontro nella redazione di Sovetskaia Genstcina il mensile delle donne sovietiche, tradotto in quattro lingue diverse, edito dal consiglio centrale dei sindacati della URSS e dal Comitato delle donne sovietiche.
Organizzati dal giornale hanno preso vita i club Sovetskaia Genstcina. Di che cosa discutono in questi giorni? Ecco tre temi. I primi che m'hanno elencato.
Il problema del limite di età per le lavoratrici che dalle leggi è fissato al 55° anno e che nella realtà si va
superando. Le donne che a 55 anni si sentono ancora forti e capaci vogliono continuare a lavorare. Non vogliono tornare a casa. Non hanno bisogno di tornare a casa.
Secondo tema: in caso di divorzio, quali devono essere i criteri per decidere l'affidamento dei figli al padre o alla madre.
Terzo tema: in caso di cambiamento di residenza della moglie, non occorre il permesso legale del marito. La questione di un accordo tra i coniugi in tal senso è un fatto privato e familiare e tale deve rimanere.
I mariti non sono, non devono essere "padroni" delle mogli. I diritti delle donne sono gli stessi di quelli degli uomini.
E come si discute nel club di questi temi? In grandi assemblee alle quali partecipano rappresentanti di ogni categoria, dalle professoresse alle dottoresse, alle operaie, alle commesse. Non sono in grado di dare altre notizie. Il senso delle cose che ho udito, mi è sembrato così importante, che da quel momento in poi ogni volta che mi sono trovata a conversare con uno dei 42 giornalisti italiani sapevo di poter dire loro: se volete capire qualcosa di questo paese, anche in cinque giorni, non dimenticatevi di guardare alla donna sovietica. Oltre le stesse leggi, qui, in questo campo si e compiuta una seconda rivoluzione: le donne non stanno combattendo da sole la loro battaglia per l'emancipazione, ma la società nel suo insieme - uomini e donne, tutti insieme, - che si è impegnata nella battaglia: il filo, l'indirizzo dell'emancipazione della donna qui passa contemporaneamente per la donna, l'uomo, la famiglia, la società , lo Stato. Non era facile farsi comprendere dai miei colleghi giornalisti, ma ho avuto l'impressione che i più sensibili tra loro avessero capito qualcosa che non si dimentica.
Televisione
Non ricordo se ebbi la stessa sensazione, visitando altre città, ma certo a Mosca, comprando un giornale o guardando la televisione, sorprende il fatto che questo popolo così vicino a noi per temperamento, vivacità, cordialità e simpatia, parli una lingua tanto diversa dalla tua. L'interprete diventa essenziale, subito. Ho avuto la fortuna di averne sempre uno accanto a me. In una casa di Mosca (tre stanze, un bagno, un gabinetto, una grande cucina e un corridoio, per cinque persone) ho cosi visto la . televisione come se "parlasse" italiano. Nel momento in' cui l'ho accesa era in onda su uno dei due programmi un film sui sentimenti. Quattro personaggi principali: la moglie, il marito, il figlio, una seconda donna. Un dramma che si risolve con un possente richiamo alla famiglia e al dovere di un uomo e di una donna travolti da una passione improvvisa, a riflettere e a misurare i loro sentimenti con la ragione oltre. che con il cuore. Un tema che
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