Numero 4 del 2007
Al centro dell'attenzione
Testi pagina 21
noidonne aprile 2007 21
cati, macellai, badanti. Su questo terre-
no è necessario in primo luogo contra-
stare tutte le forme di intermediazione
illegale di mano d'opera, di caporalato,
che troppo spesso assumono la caratte-
ristica di ignobile speculazione sui lavo-
ratori che vogliono spostarsi. Da questo
punto di vista Obiettivo Lavoro si muo-
ve su due piani, per assicurare piena ga-
ranzia etica e di processo a tutti gli in-
terlocutori. Il primo: OL ha costituito So-
cietà e filiali direttamente controllate in
ognuno dei Paesi dove opera (Polonia,
Slovacchia, Romania, Brasile, Perù);
queste strutture sono autorizzate a svol-
gere tutte le attività di ricerca, selezione
e collocamento in base alle leggi di quei
Paesi. Il secondo: OL opera esclusiva-
mente sulla base di accordi e conven-
zioni con istituzioni, università, asso-
ciazioni degli italiani all'estero, oltre
che con le ambasciate e i consolati d'I-
talia. Un ulteriore tratto distintivo di
questo percorso è l'istituzione di un fon-
do di accoglienza, che viene messo a
disposizione dei lavoratori per i primi
mesi. È uno strumento che, sul piano
della sicurezza psicologica, oltre che
delle necessità materiali, consente alla
persona di affrontare con maggiore sere-
nità i primi periodi di permanenza e di
lavoro in un paese sconosciuto.
A questo si aggiunge l'aiuto nella ri-
cerca di alloggi vicini al luogo di la-
voro, alloggi che vengono consegnati
completi di biancheria nuova e di
una spesa sufficiente per alcuni gior-
ni. E' facilmente intuibile come per i la-
voratori migranti sia importante avere
la sicurezza di essere seguiti, in qualche
modo "accuditi" nei primi più difficili
momenti.
Bisogna sottolineare che queste azio-
ni non fanno parte di un programma di
"volontariato sociale", ma di una strate-
gia di impresa che, con questa metodo-
logia, intende mantenere la massima
coerenza fra i propri comportamenti
concreti e gli obiettivi di responsabilità
sociale ed etica che Obiettivo Lavoro ha
assunto attraverso la Mission, la Car-
ta dei Valori, il Codice Etico e la Cer-
tificazione Etica SA8000.
lavoratori provenienti dall'estero nell'anno delle pari
Opportunità. Un esempio di percorso trasparente
concetti e autori
Il coraggio per dirlo
Quando i bambini hanno paura scappano, mettono le mani
davanti agli occhi, nascondono la testa, piangono. Quando i
bambini hanno paura incontrano il coraggio e se c'è qualcuno
che li ascolta, dicono semplicemente: Ho paura. Quando si è adulti le cose cambiano
e la paura diventa grande, tanto che non la vediamo più. Continuiamo a scappare ma
abbiamo così perfezionato le strategie di fuga che consapevoli o no, peschiamo dal
cilindro alibi e giustificazioni. E le ragioni diventano sacrosante, i motivi convenienti.
Avere accesso alla realtà spesso implica la scelta di ignorarla. Abbiamo imparato a
chiudere gli occhi e a girare la testa per non vedere. Le nostre grucce possono chiamarsi
sensi di colpa o assunzioni di responsabilità ma restano paure.
Barattiamo momenti di gioia sull'altare della sicurezza senza accorgerci che insieme alla
felicità voltiamo le spalle alla vita. Neghiamo verità a noi stessi e conserviamo quel
poco che abbiamo lasciando il posto a vecchiaia e decadenza. Quando un sistema non
riesce più a fare i conti con le proprie paure, quando i giovani si piegano alle ragioni dei
vecchi, quando il diniego veste l'abito della censura allora quel sistema è marcio e da
tanto fetore non ne possono uscire che vermi. Essere capaci di gestire una crisi è sin-
tomo di maturità e non di vecchiaia e si è maturi quando si riesce ad essere generosi,
senza perdersi nelle ragioni dell'altro. Ariel Toaff ha scritto un libro che ai vecchi non è
piaciuto. Il padre non ha riconosciuto il figlio e la storia si è piegata alla politica. La
ricerca scientifica, l'indagine storica si è chiusa alla memoria. Racconto o leggenda,
quello che resta è oblio e rimozione. "Pasqua di sangue" è diventato il pallino del biliar-
do, la carambola dell'immaginazione. Il pane azzimo mischiato al sangue dei cristiani
è diventato l'ultimo tabù prima dei comunisti che mangiano i bambini e dopo i padri
che sopravvivono ai propri figli. Ma i ruoli non sono mai fissi e tra vittima e carnefice
il ruolo peggiore è sempre quello di chi osserva.
Emanuela Irace
La maestra e lo scolaro
Una cartolina dall'Italia degli anni '50 e
'60, quando eravamo ricchi solo di fiere
tradizioni contadine, quella che Marilena
Menicucci ci invia con la formula semplice
della presa diretta delle testimonianze.
L'autrice sceglie due piccole storie il cui
valore è proprio nell'essere nobilmente
'micro'. La maestra Bruna, che nonostante
un lavoro di immenso valore, non prende-
rà un Nobel ma neppure "l'encomio del
Ministro, il plauso del direttore regionale..
o una semplice lettera di ringraziamento"
e il racconto di come Nino, "il montanaro"
diventa ingegnere, percorrendo a piedi al-
l'alba i tanti chilometri che separavano la
sua abitazione delle scuole, sempre più lontane via via che aumentavano di
livello. Un piccolo libro che dovrebbero leggere gli adulti, che hanno dimen-
ticato, e i giovani, che si sono dovuti accontentare delle fiction televisive co-
me surrogato dei racconti dei nonni. (Editori Riuniti, pagg 127, Euro 12,00)