Numero 6 del 2007
Bambini nel mondo sotto tutela
Testi pagina 21
noidonne giugno 2007 21
Sarah Pissarello, nata ad Imperia nel1972, a soli 35 anni è titolare, insie-
me al padre e allo zio, dell'azienda di
torrefazione "Caffè Il Chicco" di Diano
Marina (Imperia). E' presidente del Co-
mitato per la Promozione dell'Imprendi-
torialità Femminile della Camera di
Commercio di Imperia, quale rappresen-
tante della CNA. Conduce studi sull'im-
prenditoria femminile nel Ponente Ligu-
re in collaborazione con la Camera di
Commercio per verificare le problemati-
che e studiare interventi di sostegno. In-
sieme alla CGIL di Imperia ha realizza-
to la ricerca "Tempi di vita tempi di la-
voro. Quale conciliazione?", rivolta alle
lavoratrici dipendenti. Ha in progetto,
insieme con le Pari Opportunità, una ri-
cerca su donne e politica nell'imperiese.
Ci racconta come è arrivata a diven-
tare imprenditrice in questo settore?
Questa è un'azienda di famiglia dal
1977, nata come bottega artigiana. So-
no cresciuta qui e durante l'università
ho coniugato studio e lavoro in torrefa-
zione, per aiutare mio padre. Mi sono
laureata in scienze politiche ad indiriz-
zo economico e specializzata in statisti-
ca, con una tesi sull'imprenditoria nel-
l'estremo Ponente ligure nel settore al-
berghiero. La laurea conseguita con suc-
cesso è stata una grande soddisfazione,
anche per la mia famiglia, e per mio pa-
dre ero destinata al classico impiego
pubblico. Infatti secondo lui non ero
adatta al campo della torrefazione,
prettamente maschile. Una volta lau-
reata ho collaborato con l'università
continuando l'attività di ricerca nel set-
tore dell'imprenditoria femminile men-
tre, nel frattempo, aiutavo mio padre.
Due anni dopo sono stata chiamata al-
la Camera di Commercio, presso l'Euro-
sportello, dove mi occupavo di finan-
ziamenti europei e quindi ancora di im-
prenditoria. Dopo questa esperienza,
tuttavia, ho deciso di dedicarmi com-
pletamento alla torrefazione. E' stata
una scelta difficile. Mio padre era an-
dato in pensione e mio zio ed io dove-
vamo capire se rilevare l'attività. Da sei
anni mi occupo a tempo pieno di questa
azienda con grande passione, anche se
ho pochi spazi per la mia vita privata.
E' difficile conciliare i tempi soprattutto
nelle microimprese. Per me, ad esempio,
avere ora un figlio significherebbe ri-
nunciare ad una parte della carriera.
Quali difficoltà ha incontrato?
Questo è un ambiente tipicamente
maschile e la prima difficoltà è stata far
accettare la scelta che ho fatto a mio
padre. Inoltre all'inizio dovevo far capi-
re alla mia famiglia, e non è stato faci-
le, che per portare avanti l'impresa do-
vevamo dividere i ruoli. Mio zio si oc-
cupa della parte tecnica, io di quella
amministrativa e commerciale. I rischi
più grandi infatti, nelle aziende a con-
duzione familiare, sono legati ai proble-
mi interpersonali che si possono creare
tra parenti. Nel 2006 abbiamo fatto un
salto di qualità, aprendo una Caffeteca
ad Imperia, dove organizziamo corsi di
degustazioni caffé, primi nella nostra
Provincia. Il prossimo passo vorrebbe
essere creare una rete di franchising.
Quali sono i suoi punti di forza?
Da quando sono stata investita di
incarichi istituzionali in Camera di
Commercio e in CNA ho assunto agli
occhi delle persone molta più credibili-
tà. Non sono una femminista, credo pe-
rò alla parità all'accesso alla carriera.
Mi muovo in ambienti piuttosto ma-
schilisti, in un settore in cui le donne so-
no poche. Nelle aziende piccole la don-
na deve essere "imprenditrice tentacola-
re", occupandosi di tutto, con umiltà,
collaborando con i propri dipendenti.
Cosa si augura per il futuro?
In questo periodo mi sto confrontando
con molte donne e vorrei che il nostro ter-
ritorio investisse maggiormente su di noi.
Imperia è la Provincia più rosa nel cam-
po dell'impresa e mi piacerebbe contri-
buire per far accrescere la rappresentanza
femminile ai poteri decisionali.
Anticipando lo studio sulle variazioni di prezzo sul pasto della pausa pranzo,
una volta tanto possiamo essere d'accordo con le rilevazioni della FIPE CONF-
COMMERCIO anche se il dato sul costo della tazzina di caffé è sottovalutato.
Infatti, mentre per la tazzina di caffé l'aumento è del 4,7% rispetto al 2006,
per la pizza l' aumento è decisamente considerevole e pari al 18,5%.
Complessivamente gli aumenti dal 2001 ad oggi sono pari al 43,5% per il caffé
ed al 147% per la pizza margherita, se andiamo sul sofisticato con la pizza
gusti assortiti si rileva un aumento del 15,3 % sul 2006 e del 90% rispetto al
2001. Da questi primi dati si evince che sono purtroppo ancora presenti fat-
tori speculativi che ricadono molto negativamente sul consumatore. Nel caso
specifico, su due tipologie di consumatori in particolare: da un lato i lavorato-
ri che effettuano la pausa pranzo, che al 2006 costava 8,85 ¤ al giorno e, che
dalle prime indicazioni avranno aumenti di oltre il 10% portando il costo della
pausa pranzo a ben oltre i 10 ¤ al giorno, pari a oltre 200 ¤ al mese; dall'altro,
troviamo i giovani, desiderosi di passare una serata in pizzeria ma che sono
scoraggiati dal continuo aumento del prezzo della pizza.
Viola Conti
Rincari per
caffè e pizza
Donatella Orioli
L’imprenditrice del caffè
Intervista a Sarah Pissarello
“È difficile conciliare i tempi
soprattutto nelle microimprese”