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Numero 10 del 2008

Futuro (passato) prossimo


Foto: Futuro (passato) prossimo
PAGINA 21

Testi pagina 21

noidonne ottobre 2008 21
Ma forse nelle risposte dovremo an-
che far pesare il nostro lavoro di cura,
di assistenza, di solidarietà, di volonta-
riato, che le donne dentro le famiglie
stanno facendo e che non ha mai prez-
zo, e che non viene mai valutato. Un
ruolo che non solo esprime in forme alte
il principio di sussidiarietà, ma che
spesso è vera e propria "sostituzione" di
un sociale assente.
Ma un altro vero cruccio del Ministro
Sacconi sembra essere la spesa per le
pensioni. Credevamo che con le norme
dello scorso anno fosse stato fatto un
giusto passo in avanti, più vicini alle
norme europee e non troppo lontano
dalle giuste esigenze dei lavoratori. Non
è così. Come donne potremmo assolver-
ci, la maggioranza di noi va in pensio-
ne con il minimo, del resto entriamo tar-
di nel mondo del lavoro, ne usciamo
spesso dopo la nascita del primo figlio o
del secondo, e quindi i famosi 35 anni
per la maggioranza di noi sono una chi-
mera, e comunque guadagniamo sem-
pre meno degli uomini. Viviamo di più è
vero, ma costiamo anche poco, e la
maggioranza di noi gode della sola pen-
sione sociale, ma è quella fetta che an-
che nel libro verde viene definita invisi-
bile. E anche qui ci viene posta una do-
manda (pag. 14) quali sono oggi le ca-
tegorie più a rischio di povertà assolu-
ta? Credo che le statistiche possano aiu-
tare a dare questa risposta: non siamo
una categoria, ma un genere, ma la con-
dizione delle donne sole, e non solo del-
le grandi città, è un emergenza sociale:
basta vederla. Insomma tante le do-
mande che ci vengono fatte, da questo
libro verde, forse sarà il caso di rispon-
dere! Ed infine, se si può fare anche una
richiesta: ma l'introduzione del main-
streaming di genere in tutte le politiche,
le proposte le leggi ecc. come previsto
dalla direttiva dell'UE 54/2006, non do-
veva essere adottata al più presto anche
in Italia?
(www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/libro_verde_welfare)
una lettura di genere del 'libro verde' del Ministro Sacconi
sull'assetto del futuro stato sociale e sulle possibili
politiche per i servizi e per il lavoro. Domande e risposte
Gentile dottoressa mi chiamo Greta
ho 25 anni, sono laureata in Scienze
della Comunicazione e, per propormi
meglio nel mondo del lavoro ho anche
fatto un Master in Informatica che mi
ha permesso, prima in stage poi attra-
verso un'assunzione a tempo determi-
nato, di lavorare in una società di
consulenza specializzata nel settore
della formazione delle risorse umane.
Il lavoro è molto stimolante perché sono chiamata continuamente
ad avere nuove idee per la produzione di percorsi che sappiano es-
sere coinvolgenti per grandi numeri di persone.
Mi trovo molto bene sia con i colleghi che con il mio capo, che
è una persona veramente in gamba. Negli ultimi mesi però si è in-
serita una persona nell'ufficio che è un capo storico del mio attua-
le capo con il quale collaboro su alcuni progetti. Questa persona
ha un'età abbastanza matura e anche di stile "vecchio stampo".
Ciò significa concretamente che io mi trovo spesso "bloccata" nel
mezzo del lavoro che sto svolgendo per rispondere alle sue carenze
tecniche in quanto non sa assolutamente maneggiare un computer,
mandare una mail o un fax. Diverse volte gli ho spiegato come
mandare un documento via fax o un allegato alla mail, ma il gior-
no dopo mi richiede le stesse identiche cose, quasi che non riuscis-
se a comprendere le mie spiegazioni o, per comodità, ignori volu-
tamente i miei insegnamenti. Percepisco una certa sua difficoltà
nell'accettare che il mondo è cambiato e che i sistemi di comuni-
cazione e di progettazione oggi passano per forza su computer.
Non so come migliorare questa situazione: se rimanere continua-
mente a sua disposizione, anche per le più piccole richieste, o chie-
dere al mio capo di non farmi collaborare più con questa persona.
La seconda opzione però ho paura potrebbe precludermi una pos-
sibile assunzione a tempo indeterminato. Cosa posso fare?
Greta Pugliesi (Roma)
Cara Greta, credo che parlare apertamente con il tuo capo di
questa situazione che si è creata possa "proteggerti" da eventuali
recriminazioni e rallentamenti nel lavoro, dovuti al tempo che per-
di nel sostegno "tecnico" nei confronti del consulente. Cerca di ca-
pire però che per le nuove generazioni il passaggio fra i vecchi si-
stemi e le nuove tecnologie è stato poco percepito, mentre per le
persone di "vecchio stampo", come tu hai scritto, è stato sicura-
mente più traumatico. Ti racconto questo aneddoto: nel passaggio
tra l'utilizzo delle macchine da scrivere e la tastiera di un compu-
ter, si sono verificati molti episodi di persone che si rifiutavano di
imparare il nuovo metodo anche se era più semplice e veloce e con-
sentiva di modificare eventuali errori di battitura. Questo non era
sufficiente, all'inizio, per stimolarle a cambiare sistema. Credo che
il signore con il quale stai lavorando appartenga un po' a questa
categoria: diffidente al rinnovamento.
Rinnovarsi significa anche lasciare i vecchi modelli e i "nostal-
gici" risentono molto di questi cambiamenti.
È molto chiaro quello che tu stai insegnando a questa persona
ma non mi hai assolutamente accennato a quello che tu puoi im-
parare tu da lui.
Prova a vivere questa situazione come la possibilità di uno
scambio. Dove tu metti a disposizione le tue competenze e lui le sue
conoscenze. Se sei capace di creare questa armonia potrà sicura-
mente essere una crescita per entrambi!
Cristina Melchiorri
Mettere insieme le esperienze
Contiamo le parole
Parole contenute nel libro verde: 9.970
famiglia/famiglie è presente 25 volte
donne è presente 8 volte
(4 però in analisi statistiche)
donna è presente 1 volta
madre è presente 1 volta (madre sola)
padre assente
pari opportunità per tutti è presente 1 volta
diritti è presente 6 volte
retribuzione è presente 1 volta
pari opportunità uomo-donna assente
parità assente
discriminazioni/e assente
congedi parentali assente
condivisione del lavoro domestico assente
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