Numero 6 del 2008
1948-2008: 60 anni di Sana e robusto Costituzione. Perchè cambiarla?
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sconosciuti. Il lungo percorso di cre-
scita e di conquista delle donne del
nostro paese che ha portato a varare
leggi di protezione e di sostegno per il
doppio lavoro delle donne, quello nel
mercato del lavoro e quello di cura non
fanno parte dei programmi scolastici.
A fronte di questo c'era invece atten-
zione e curiosità a conoscere, discute-
re, cimentarsi su questi temi. Le ragaz-
ze e i ragazzi vivono quotidianamente,
attraverso la famiglia, i media, gli ami-
ci, le letture le contraddizioni della no-
stra società e cercano risposte.
Credo che sarebbe importante riuscire
ad ottenere che nei programmi scola-
stici sia organicamente trattato il tema
della differenza di genere, se vogliamo
che effettivamente e finalmente si
possa uscire dalla gabbia soffocante
degli stereotipi di genere e si possano
liberare e utilizzare energie e talenti.
Per questo dico che potrebbe essere
una straordinaria battaglia di tutte
noi.
Francesca Bagni Cipriani, Consigliera di parità
della Provincia di Roma
Avellino
In calo l'occupazione
femminile
"E' preoccupante il calo dell'occupazio-
ne dei lavoratori/lavoratrici a tempo
indeterminato, mentre risulta in cre-
scita l'occupazione tramite lo stru-
mento delle forme contrattuali flessi-
bili, dal contratto a tempo determina-
to, al part-time, fino ad arrivare ai con-
tratti di lavoro a progetto". La Consi-
gliera provinciale di parità Domenica
Lomazzo osserva che "il lavoro subor-
dinato a tempo indeterminato ha per-
so il suo ruolo primario" e che all'oriz-
zonte c'è prevalentemente "un merca-
to del lavoro atipico e flessibile con la
conseguente riduzione dei diritti di tu-
tela dei lavoratori" Il dato ancor più
preoccupante è che "dalle indagini
ISTAT e dall'Osservatorio attivato dal-
l'Ufficio della consigliera di parità
emerge che l'occupazione flessibile ri-
guarda soprattutto le donne".
E' affidato al libro-guida "Donne dal la-
voro subordinato ed autonomo al
nuovo mercato del lavoro" il compito
di spiegare le singole forme flessibili, i
diritti e i doveri dei/le lavoratori/trici
impiegate con queste tipologie con-
trattuali.
Poiché le tutele non possono essere
affidate soltanto alle norme, occorre
delineare altri strumenti che diano
"forza contrattuale ai lavoratori e, so-
prattutto, alle lavoratrici".
Quello che occorre è dunque l'introdu-
zione "nel nostro ordinamento di un
sistema di tutela più incisivo per evita-
re discriminazioni tra i lavoratori e tra
le lavoratrici, per ricercare un nuovo
equilibrio tra flessibilità e sicurezza
nei nuovi contratti di lavoro, ed avere
come obiettivi la tutela della dignità,
della libertà e del benessere di tutti".
Il libro, distribuito gratuitamente dal-
l'Ufficio della Consigliera di parità e nei
Centri per l'impiego della provincia di
Avellino, contiene anche informazioni
sugli strumenti attivati per promuove-
re l'occupazione femminile nelle aree
del mezzogiorno, informazioni sulla
riforma di alcune tipologie contrattua-
li flessibili e degli ammortizzatori so-
ciali e pensionistici.
Separarsi e divorziare
quando si è stranieri
Accade con una certa frequenza che i rapporti coniugali di
coppie straniere che risiedono in Italia si alterino. Nella
pratica si assiste spesso alla progressiva inaccettabilità di
relazioni di subalternità assoluta, da parte di donne prove-
nienti da paesi in cui la sottomissione della donna al mari-
to è dato scontato. L'essere osteggiate nell'acquisizione dell'autonomia minima costituita dalla
possibilità di apprendere la lingua del luogo in cui si vive, l'impossibilità di accedere al mer-
cato del lavoro per trovare un'occupazione e acquisire autonomia economica, ma soprattutto
contribuire al benessere della famiglia, diviene talvolta insopportabile
La strada della separazione, difficile da perseguire già soltanto emotivamente ed umanamen-
te, pare ancora più impervia per la mancanza di conoscenza dei meccanismi, ossia delle
norme che la regolano.
A proposti di norme, quali sono quelle che si devono applicare in caso di separazione o divor-
zio di coniugi stranieri residenti nel nostro paese?
La materia rientra nell'ambito del c.d. diritto internazionale privato e processuale ossia di quell'insieme di norme giuridiche
dello Stato Italiano che regolano quei rapporti privatistici che presentano elementi di estraneità rispetto ad esso.
Il nucleo fondamentale di queste norme, fino al 1995, era costituito dagli art.17-31 delle Disposizioni sulla legge in genera-
le. La Legge 218, appunto nel 1995, ha ridisegnato la materia.
In merito alla separazione stabilisce che la stessa sia regolata dalla legge nazionale comune dei coniugi al momento della
domanda di separazione, ovvero in caso di mancanza della legge comune, da quella dello Stato nel quale la vita matrimo-
niale risulta prevalentemente localizzata.
I mezzi e le forme attraverso i quali giungere alla dichiarazione della separazione personale tra coniugi sono regolati dalla
legge del luogo dove la domanda di separazione viene proposta, dunque nel nostro caso dalla legge italiana.
Quanto al divorzio, l'art 31 della legge 218/95 ha previsto l'estensione anche all'istituto del divorzio, degli stessi criteri di col-
legamento fissati per la separazione e sopra indicati.
Nel caso in cui la separazione o il divorzio poi non siano per nulla previsti dalla legge straniera individuata come applica-
bile, troverà applicazione la legge italiana.
Avv. Natalia Maramotti
noidonne giugno 2008 21