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Numero 2 del 2008

Politiche scomode


Foto: Politiche scomode
PAGINA 21

Testi pagina 21

noidonne febbraio 2008 21
ponibile e piano piano cominciamo a
vederci più spesso, ci telefoniamo, ci
aiutiamo anche nelle faccende domesti-
che e un bel giorno mi dice che mi vuo-
le un bene dell'anima e che ha vergogna
di essere stata razzista e che oggi capi-
sce un sacco di cose e impara cose nuo-
ve tutti i giorni stando con me.
Dopo queste parole mi sono sentita
veramente diversa, forse per la prima
volta ed ho pianto anche di gioia.
Attraverso la vostra Associazione
quali sono gli interventi che promuo-
vete?
Uno dei principali obiettivi della no-
stra ONG è quello di fare dello sviluppo
comunitario il proprio cavallo di batta-
glia. Ancor oggi, ci appare chiaro, alla
luce delle rispettive esperienze dei nostri
membri e dei nostri consulenti, che solo
uno sviluppo che muove dalla base per-
metterà di cambiare le condizioni di vi-
ta dei gruppi vulnerabili. In virtù di
questo, la maggior parte delle nostre
azioni e progetti mira a migliorare le
condizioni di vita delle comunità, tanto
urbane che rurali. In quest'ottica, già
nel corso della preliminare identificazio-
ne dei bisogni, su cui strutturiamo poi i
progetti, promuoviamo azioni parteci-
pative. In pratica, tutte le nostre inizia-
tive e le nostre analisi sono il risultato
di una concertazione e di pratiche par-
tecipative con la popolazione bersaglio.
Inoltre, tutti i nostri interventi tengono
conto della dimensione di genere e cer-
cano di favorire l'uguaglianza tra uomo
e donna.
La nostra missione non si limita solo
allo studio dei progetti di sviluppo, ma
promuove il confronto di esperienze an-
che mediante l'organizzazione di gior-
nate di scambi interculturali tra la no-
stra ONG e le altre associazioni del Pae-
se ed in particolare con associazioni ita-
liane. Peraltro, la maggior parte dei no-
stri interventi è concentrata a Nouadhi-
bou e Nouakchott, che sono le due città
maggiormente popolate della Maurita-
nia, ed a Kaedi che si trova nel sud del
paese, sul fiume Senegal.
Le donne mauritane stanno svolgen-
do un ruolo importante nella battaglia
contro la povertà e per il sostentamento
familiare, attraverso attività artigianali
in significativo sviluppo.
dalla Mauritania all’Italia un ponte di solidarietà
e di produttività ideato da un’associazione
di donne al servizio di altre donne
La Mauritania e la Ong di Aichétou Traore
La città di Kaédi è un villaggio grande, circondato da tanti villaggi più pic-
coli nei quali si giunge in auto o a bordo di una carretta trainata da un asi-
no, che spesso arriva prima perchè non gli si insabbiano le ruote e con una
bastonata sul groppone fa più chilometri di una Panda con un pieno di ben-
zina.
Non tutti naturalmente posseggono l'auto, e spesso l'asino è impegnato
a lavorare. Allora si va alla stazione dove auto collettive, i cosidetti "taxi-
brousse", aspettano pazientemente di riempirsi di passeggeri per partire
verso tutte le destinazioni.
La Mauritania è percorsa da un'unica strada asfaltata da ovest a est per
1200 KM. attraverso il deserto, che si è meritata il nome di "strada della
speranza", poichè su di essa riposano in parte ancor oggi molte delle spe-
ranze di rilancio economico del Paese.
Turbante e velo sono accessori così insostituibili nella vita quotidiana
che sono diventati un costume tipico, talmente consueto che ne esistono
versioni eleganti e sportive e -sembrerà strano- anche quelle alla moda.
Quest'anno, per esempio, è di gran moda il turbante nero per gli uomini ed
il velo viola a pois gialli e rosa per le donne.
La vita si svolge nelle corti, struttura tipica delle città o dei villaggi afri-
cani, e centro della vita domestica regolata da abitudini precise: i bimbi pu-
liscono e raccolgono i rifiuti che le capre di notte non hanno mangiato, le
ragazze cucinano, vanno al mercato e lavano i panni al fiume, le donne di-
rigono le operazioni e si occupano delle piccole attività che producono red-
dito come la sartoria, la tintoria, il grosso approvvigionamento.
Esistono tanti mestieri più o meno simili in ogni società: artigiani, com-
mercianti, fruttivendoli, orefici, banche, uffici. Fra tutti quello più curioso è
l'arte della colorazione dei tessuti, affidata alle donne, che in Mauritania ha
una delle più eccelse scuole nel popolo dei Soninkè - gli antichi dominatori
dell'Impero del Ghana e della Nazione Mandingo - che vivono perfettamen-
te integrati in ogni villaggio anche se mantengono saldi i vincoli culturali
con le proprie radici e la propria tradizione.
La colorazione dei tessuti è eseguita a mano, immergendo ogni tessuto
in bagni di colore ottenuti con polveri naturali. Un sistema di imbastiture
determinano differenti disegni sui tessuti e si ottengono risultati sorpren-
denti. I banchi del mercato sono ravvivati dall'incredibile fantasia delle stof-
fe esposte con cui si confezionano i vestiti ed i bubu per le donne.
Le donne lavorano anche l'argilla e con quella cotta costruiscono l'inter-
no dei fornelli a carbone che serve per cuocere a vapore il cous cous. Non
tutti possono permettersi un fornello a gas e tantomeno di pagarsi il gas.
L' artigianato delle donne è notevole, sia per qualità che per quantità e
tra le produzioni ci sono tende , veli, abiti tipici, tappeti, collane, bracciali.
Grazie all'intervento della Ong di Aichétou, sono in corso di realizzazio-
ne progetti formativi come ad esempio l'apertura di una scuola di sartoria
per circa 30 donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni. I prodotti che ven-
gono realizzati dalle donne, in genere sono destinati al mercato locale ma,
attraverso la ong, vengono esportati in Italia e Spagna anche se necessite-
rebbero di un mercato più ampio per dare loro più visibilità e maggior red-
dito, dal momento che lenzuola, tovaglie e vestiti sono pezzi unici in quan-
to prodotti interamente a mano.
Ancora una volta, in qualsiasi parte del mondo, laddove è necessario
rimboccarsi le maniche e soprattutto affrontare le criticità, le donne assu-
mo un ruolo importante e determinante.
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