Numero 1 del 2008
Siamo in movimento
Testi pagina 21
noidonne gennaio 2008 21
Cara Emilia, sappiamo che sei unadonna e che al nostro paese ha chie-
sto accoglienza per un futuro migliore.
Lo sappiamo e abbiamo potuto darti
nome perché hai compiuto un gesto nel
quale ci riconosciamo.
Hai tentato di salvare la vita a
Giovanna Reggiani, brutalizzata ed
uccisa da un uomo, come tante e troppe
nel nostro paese, che hai poi denuncia-
to.
Dopo questo, di te, si è detto poco e
male, come sempre, e sei scomparsa o
fuggita sotto una protezione di silenzio.
Una protezione che è ambigua e che
cancella l'importanza della scelta di
solidarietà e denuncia che hai compiu-
to. Per farlo ti sei sottratta al controllo
morale che clan, famiglie, cattivi padri
sempre esercitano sulle donne. Noi non
crediamo che silenzio ed oblio protegga-
no, almeno non te che sei, oltre che
donna di valore per noi, la seconda
ennesima vittima nascosta di una poli-
tica ed una comunicazione che pongo-
no al centro gli esecutori.
Lo abbiamo visto, il silenzio sempre
simboleggia e sostanzia la scomparsa
delle persone dalla coscienza politica e
collettiva. Il silenzio di protezioni incer-
te è spesso più utile alla mano che ven-
dica, anche a distanza di tempo.
Noi non vogliamo che gli accordi tra
rappresentanze maschili si servano di te
per patti che non ti riconoscono e non ti
prevedono.
Noi vogliamo esprimerti la nostra
solidarietà e la nostra scelta di acco-
glienza, senza condizioni.
Noi faremo di tutto perché sia il tuo
gesto e la tua qualità a rappresentarci e
a rappresentare il tuo popolo, e perché
sia quello a determinare il protagoni-
smo di un popolo e non la sua fuga.
Noi lavoreremo e lavoriamo perché
l'integrazione sia mediata dalle donne e
dai loro bisogni e non dall'interpretazio-
ne che ne danno gli uomini.
A partire da te, che ci rappresenti
tutte per il potere e la forza che hai
espresso, nonostante i padri, esprimia-
mo il nostro sdegno per qualunque gesto
politico e umano di condanna indiscri-
minata.
* Udi, Sede nazionale
Le previsioni del 2008 per quanto riguarda le ricadute dirette ed indirette del
costo dell'energia - con un petrolio a 96 dollari al barile ed a 1,44 quale cam-
bio euro/dollaro, secondo le associazioni dei consumatori, destano preoccu-
pazione sia nelle famiglie italiane, che tra i responsabili istituzionali del nostro
paese.Infatti, per costi diretti le famiglie si troveranno a dover affrontare costi
più elevati per servizi e per i beni fondamentali che li riguardano, come: per i
carburanti, con l'aumentato prezzo di dieci centesimi una ricaduta annua di
120 euro; per il riscaldamento domestico, con 140 euro annui in più; per il gas,
con 28 euro in più all'anno; per la luce, con 12 euro in più all'anno; per rica-
dute sui costi di trasporto, con 90 euro annui in più.Il totale delle ricadute
sulle famiglie sarà, quindi, pari a 390 euro annui con una stima inflattiva di
circa 1.3 sulla spesa annuale.Per costi indiretti, che incideranno nella determi-
nazione dei prezzi dei beni di largo consumo, vi sono invece principalmente
due cause: la prima, è relativa all'aumento del costo della Virgin Naphta che è
la materia prima ricavata dal petrolio che le industrie utilizzano per la trasfor-
mazione chimica e per l'ottenimento di plastiche-vernici-detersivi ecc che
comporterà una ricaduta negativa sui prezzi stimata attorno a 180 euro annui.
La seconda attiene ai costi energetici per le trasformazioni industriali con esclusione di quelle alimentari, che
comporteranno una ricaduta negativa sui prezzi stimata attorno a 160 euro annui. Questo secondo totale è pari
a 340 euro all'anno, con una stima inflativa di circa l'1,1%.E' dunque necessario che il nostro Paese, per mitigare
tutto ciò, predisponga nei tempi più brevi un piano energetico con misure urgenti di sostegno verso quattro filo-
ni fondamentali: politiche di risparmio delle famiglie e delle imprese, un forte impegno sulle energie alternative a
partire dal fotovoltaico, costruzione immediata di rigassificatori che, nel diversificare le fonti di approvvigiona-
mento energetico sono di per sé strumenti di calmieramento necessario del prezzo del petrolio, razionalizzazio-
ne della rete distribuzione carburanti con l'apertura alla grande distribuzione (risparmi attesi pari a 144 Euro
anno). Non ultima per importanza per le associazioni dei consumatori, la questione della revisione della materia
fiscale, sia sul versante dell'IVA sul gas equiparandola per tutte le famiglie al 10% oggi disomogenea dal 10 al 20%
(con risparmi di 110 Euro annui a famiglia) e quella dell'imposta di fabbricazione carburanti (accisa) che dovreb-
be variare negativamente quando aumenta il prezzo del petrolio, per compensare il contestuale aumento dell'IVA
evitando speculazioni da parte dell'erario, come peraltro si è fatto anche con il precedente Governo per oltre 6
miliardi di Euro. Viola Conti
Costi energia:
un’altra stangata
Lettera aperta
Dedicato a una donna di valore
Pina Nuzzo e Stefania Cantatore*