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Numero 4 del 2009

Felici combinAzioni


Foto: Felici combinAzioni
PAGINA 21

Testi pagina 21

noidonne aprile 2009 21
la sua bambina. Il ruolo della cura si è
evoluto in relazione anche alle aspira-
zioni e agli impegni cui le donne fanno
fronte nel duemila.
Ci interessava istituire un confronto,
colmare quel vuoto che in qualche mo-
do il nostro archivio storico ha registra-
to dagli anni settanta al giorno d'oggi.
Dopo gli anni settanta, infatti, gli
scatti interessavano donne in rivolta o
in marcia per la difesa di un diritto, mai
al lavoro.
Abbiamo voluto aggiornare le nostre
memorie ed abbiamo pensato di farlo
attraverso gli occhi dei più giovani,
quale migliore occasione se non la cele-
brazione di un centenario importante.
Cos'è cambiato nel mondo del lavoro
al femminile? Cosa si evince da que-
sti scatti?
La prima cosa che mi ha colpito è la
multi etnicità, l'integrazione di culture
diverse. I colori di cui si compone que-
sto universo sono i più disparati e la
bellezza delle donne che lo costituisco-
no è anche quella della diversità, del-
l'integrazione.
L'altra cosa che si evidenzia negli
scatti è un ritorno al sorriso. Le
donne di oggi sorridono più del-
le proprie antenate, soprattutto
se svolgono lavori a stretto con-
tatto con il pubblico. Quasi a
voler dire " E' la mia conquista, è
il mio lavoro". Per il resto molti
lavori che si facevano un tempo
si fanno anche oggi, è cambiato
il vestito o l'acconciatura ma
non la forza che trasmettono le
donne.
Un riscontro più che positivo
per l'iniziativa. Molti gli scat-
ti pervenuti addirittura da
New York...
L' 80% dei partecipanti sono
giovani, quello della fotografia è
un mezzo potentissimo come
tutte le arti. Abbiamo lanciato
una sfida e l'abbiamo vinta,
questo testimoniano le grandi ri-
sposte dei giovani fotografi.
E' in cantiere il progetto di un
catalogo della mostra da distri-
buire nelle scuole e da regalare
alla nostra città, perché la me-
moria va costruita e condivisa,
anno dopo anno.
braccia, schiene e teste di donne al lavoro per una mostra
fotografica a Bologna che racconta il passato e il presente
dell'occupazione al femminile. Intervista a Ivana Sandoni
Gentile Dottoressa,
mi chiamo Giorgia ed ho 36 anni,
ho iniziato a lavorare come stagiona-
le presso una grandissima multinazio-
nale che opera nel settore dell'arreda-
mento. Mi sono molto impegnata per
essere confermata con un contratto a
tempo determinato che è diventato, in
seguito, un contratto definitivo; sono
stata, infatti, una dei pochi a rimane-
re in azienda dopo il primo incarico.
La bellissima sorpresa è stata l'assegnazione di mansioni di ri-
lievo trasversali alla direzione, che mi hanno fornito l'opportunità
di crescere professionalmente, fino ad ottenere un ruolo all'interno
della Direzione Risorse Umane. Questo è sempre stato un mio obiet-
tivo, in virtù degli studi effettuati sono infatti laureata in Giuri-
sprudenza ed esperta in relazioni industriali.
All'apice del mio successo, sono però iniziati i guai all'interno
dell'ufficio: le mie competenze e la mia professionalità invece di
agevolarmi hanno iniziato a crearmi problemi.
Non riuscivo a trovare la mia dimensione nel ruolo tanto desi-
derato, sognavo di notte situazioni improbabili, grottesche e sur-
reali e la mia incapacità nel risolverle.
Dopo poco mi sono ammalata e, di concerto con i miei respon-
sabili, abbiamo deciso per una posizione di profilo più modesto.
Da principio ho sofferto moltissimo per questo fallimento, ero
piena di rabbia, cercavo i responsabili di questa sconfitta, poi la-
vorando nella nuova dimensione cui ero stata inserita ho ritrovato
progressivamente la serenità e recuperato la mia energia, mi sono
riscoperta una persona nuova... ero felice!
Come è possibile dopo aver studiato molto, aver desiderato for-
temente un ruolo, trovare l'Eldorado in termini lavorativi, non ri-
uscire a goderne appieno e mantenere fede ai nostri "desiderata"?
Giorgia
Cara Giorgia, hai trovato l'Eldorado ma non era quello che pen-
savi fosse!!! Capita spesso che filmiamo delle situazioni seguendo
convenzioni e conformità, procedendo sordi verso i nostri reali "de-
siderata". Quando l'immaginazione si scontra con la realtà, co-
minciano i problemi e fino a quando non si ristabilisce l'equilibrio
tra, quello che ci fa stare bene, le norme e la realtà, viviamo in un
incubo. La tua esigenza era quella di sapere che potevi arrivare al
massimo risultato dopo esserti sacrificata a studiare al meglio, lo
hai ottenuto... ma non era quello che desideravi realmente per te!
Un lavoro dignitoso con meno responsabilità e di profilo più basso
che nella maggior parte dei casi, lascia spazio e tempo alla vita
privata, probabilmente è il tuo Eldorado.
Cristina Melchiorri
Ho scelto Giorgia
"1950 mondine" - Archivio storico CGIL
"Ore 6.30 pronta alla guida" di Simona Tonna
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