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Numero 1 del 2009

Verso un nuovo mondo?


Foto: Verso un nuovo mondo?
PAGINA 21

Testi pagina 21

noidonne gennaio 2009 21
del commercio (grande distribuzione).
La crisi di Porto Marghera ha fatto si
che si rafforzasse il settore commerciale
e turistico con occupazione prevalente
femminile ma connotata da queste ca-
ratteristiche. C'è bisogno di un lavoro di
qualità, stabile e privo di discriminazio-
ni. Occorre passare dalle parole ai fatti:
nel nostro caso vorremmo fare una con-
trattazione di welfare locale che per-
metta alle donne di collocarsi nei luoghi
di lavoro senza avere il problema dalla
conciliazione. C'è bisogno di una rete di
sostegno locale". Poi ci sono realtà com-
plesse che richiedono politiche adegua-
te, come testimonia Adele Cacciotti
(Camera del Lavoro di Pomezia, Castel-
li Colleferro e Subiaco". "Il nostro è un
territorio che ha 69
comuni con un'alta
densità di popola-
zione. C'è lavoro
nell'agricoltura e
nell'industria. Nelle
fabbriche sono aumentate le procedure
di mobilità e di licenziamento, ma sono
tante le aziende piccole e medie dove
non scattano gli ammortizzatori sociali.
Inoltre i tagli del governo incidono in
modo drammatico tra le lavoratrici dei
servizi gestiti dalle cooperative nei co-
muni. Come sempre la crisi ricade sulle
donne ma forse è anche il momento in
cui noi possiamo rilanciare una verten-
zialità e contrattualità di genere". Sulla
quale si innesta la realtà delle immigra-
te "che saranno le prime ad essere espul-
se in una situazione in cui già sono pre-
carie e vivono il disagio", come afferma
Sally Kane (Segreteria della Camera del
Lavoro di Ancona). Nel profondo Sud la
situazione è particolarmente pesante.
"C'è molto precariato, aumenta il lavo-
ro nero e le donne non si iscrivono più
neppure al collocamento. Il welfare è
completamente affidato a nonni, suoce-
ri, vicini di casa. Abbiamo molto mono-
reddito al maschile e le donne immigra-
te, soprattutto nel mazarese, sono in
condizioni ancora peggiori delle sicilia-
ne. A Trapani ha chiuso un'azienda far-
maceutica e molte donne si sono ritro-
vate senza lavoro. Non ci sono state
manifestazioni perché ci sono altri me-
todi per trovare lavoro - Mimma Argu-
rio (Segretaria generale della funzione
pubblica Cgil Trapani) passa veloce-
mente dalla denuncia all'attacco -. Que-
sta iniziativa ci voleva perché come
donne dobbiamo riprendere i nostri spa-
zi. A Trapani a dicembre abbiamo fatto
una grande assemblea per confrontarci
e valorizzare il nostro territorio, che è
un intreccio di sinergie e diversità. Il
progetto di un consultorio multietnico
può essere una prima risposta".
Lavoro e migranti / 2
Sebbene tra la prima (luglio/agosto 2008) e questa seconda
puntata l'effetto della crisi si senta anche sul nostro Paese con
la conseguente incidenza anche sulle possibilità di lavoro per
le/i immigrate/i, vorrei concludere la trattazione della questio-
ne. Dicevamo che l'ingresso in Italia per lavoro subordinato,
anche stagionale, avviene attraverso il meccanismo dei flussi:
ogni anno uno o più Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri stabiliscono quote massime di
stranieri/e da ammettere nel territorio nazionale. Il datore di lavoro italiano o straniero che sog-
giorni regolarmente in Italia, che vuole instaurare un rapporto di lavoro con uno straniero/una
straniera, deve fare domanda su appositi moduli allo Sportello unico per l'immigrazione della
Provincia. Quest'ultimo inoltra la richiesta al Centro per l'Impiego competente in relazione alla resi-
denza o alla sede legale del datore di lavoro richiedente, che la diffonde in via telematica a tutti
gli altri Centri; dopo 20 gg il Centro Impiego trasmette allo Sportello Unico la certificazione nega-
tiva, se nessun lavoratore italiano o comunitario ha presentato domanda per quella offerta di lavo-
ro oppure, qualora sia accaduto, se il datore di lavoro conferma la volontà di coprire quel posto di lavoro con uno straniero.
A questo punto lo Sportello Unico sente la Questura circa la sussistenza o meno di motivi che ostacolino l'ingresso o il soggiorno
del lavoratore straniero in Italia (motivi che possono riguardare tanto il datore di lavoro, quanto il lavoratore/la lavoratrice).
Trascorsi 40 gg da tale richiesta lo Sportello Unico rilascia il nulla osta nel rispetto dei limiti quantitativi e qualitativi previsti dai
flussi di ingresso. A richiesta del datore di lavoro lo Sportello Unico inoltra la documentazione, comprensiva del nulla osta, al con-
solato del paese di residenza dello straniero, il quale rilascia il visto d'ingresso. Entro 8gg giorni dall'ingresso in Italia lo straniero/la
straniera deve firmare il contratto di soggiorno per lavoro presso la Sportello Unico ed entro gli 8 gg successivi può chiedere il con-
seguente permesso di soggiorno. La durata del permesso di soggiorno è quella prevista dal relativo contratto di soggiorno e comun-
que non può superare un anno se il contratto di lavoro è a tempo determinato, 2 anni se il contratto è a tempo indeterminato.
Il permesso di soggiorno rilasciato per lavoro può essere utilizzato anche per altre attività consentite, quali studio e formazione,
senza bisogno di essere convertito. Analogamente il permesso di soggiorno per motivi di studio o formazione consente che venga
svolta dal titolare un'attività lavorativa a certe condizioni: ossia per un massimo di 20 ore settimanali, anche cumulabili per 52
settimane, entro il limite massimo di 1040 ore. Prima della scadenza il permesso per motivi di studio o formazione può essere con-
vertito in permesso per motivi di lavoro, entro i limite delle quote flussi consentite.
Avv. Natalia Maramotti
lavoro e libertà sono gli obiettivi delle donne
della Cgil che lanciano una piattaforma 'di
genere'. E' (anche) una provocazione interna
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