Numero 5 del 2010
Non solo madri
Testi pagina 21
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Afronte della crisi che si è abbattutaalla cieca su una buona parte della
società globale, è possibile opporre fan-
tasia e inventiva. E grazie all'ingegno re-
so più aguzzo dall'impellenza, ci si può
destreggiare con alternative anche tem-
poranee fino a quando un assestamento
e una nuova espansione non annuncino
un po' di serenità e di fiducia. Ne è un
esempio una signora olandese, Ariane
Kremer, che vive con il marito italiano e
due figli studenti in un bel rustico isola-
to di Castagneto Po,
sulle colline torinesi.
Riposta con cura in
un cassetto la sua
laurea in legge, Aria-
ne ha sempre fatto la
traduttrice, un lavo-
ro anche ben pagato
se specializzato nel
settore tecnico e
scientifico, ideale per
chi vuole attendere
alla casa, alla fami-
glia e assicurare un
apporto complemen-
tare al bilancio do-
mestico. "Ma dall'an-
no scorso il flusso de-
gli incarichi non è
più continuo - la-
menta la signora - e
la concorrenza invi-
sibile di chi offre a
prezzi stracciati una
prestazione senza
badare alla qualità è
difficile da contra-
stare".
Così lei, residente
in Italia da 25 anni, ha deciso di rimet-
tersi in pista con un'idea già ipotizzata
in passato e mai posta in essere: diven-
tare "Personal Organizer" in virtù della
propria capacità di selezionare, valuta-
re e sistemare le cose con disciplina e or-
dine lasciando dietro di sé un assetto
rassicurante e facile da mantenere. Una
simile attività da noi è del tutto inesi-
stente; ma negli Stati Uniti e nei paesi
nordici europei è esercitata comunemen-
te da persone dotate di assoluta serietà,
spesso riunite in associazioni giuridica-
mente riconosciute che assicurano rego-
le professionali, tutela, controllo e ga-
ranzie.
La disposizione a sistemare ogni cosa
nel luogo che le compete secondo un de-
terminato criterio, la paladina dell'ordi-
ne l'ha rivelata già da piccola, quando
metteva a posto il cestino da lavoro del-
la nonna, o gli armadi di cucina. Anche
l'ufficio di papà e il giardino di casa si
ritrovavano all'improvviso puliti e siste-
mati grazie alla ragazzina un po' fissa-
ta. Per questo Ariane, persona dalla
fantasia e dalla simpatia effervescenti,
ha deciso di mettere al servizio del pros-
simo questa sua propensione per un'or-
dinata precisione e di infondere libertà,
serenità e maggiore efficienza in chi è
assediato dalla confusione. Lei ne è con-
vintissima: uffici, aziende, studi legali o
tecnici, commerciali o amministrativi,
come sotto la bacchetta di Mary Pop-
pins, possono veramente ristrutturarsi,
trarre impulsi e aumentare i profitti con
la consulenza di un buon "Personal Or-
ganizer". E così un negozio, un magazzi-
no, un deposito. L'intervento, fermo e
discreto, si può applicare anche a una
casa privata. Non si tratta certo di pu-
lire, ma davanti a uno scaffale gremito,
un armadio, una libreria che il tempo
ha velato di polvere, il consiglio di una
persona estranea su come liberarli e ri-
organizzarli in modo razionale può es-
sere valido. Ovviamente le situazioni
sono molteplici - un divorzio, un esauri-
mento, una malattia, un'eredità, un
trasloco - e richiedono elasticità, adat-
tamento, psicologia.
Serve un capitale iniziale? "No. Basta
la buona volontà e un corredo di scato-
le, nastri da imballaggio, sacchi da im-
mondizia, etichette". Qualche timore di
resistenza, diffidenza o vergogna da
parte del cliente? "No. Da noi, in Olan-
da, tutto è esposto allo sguardo di tutti,
finestre comprese". Costerà molto al
committente? La signora che viene dal
nord non intende infierire sui portafogli
dei clienti. Ma non sarà neppure strac-
ciato il prezzo della sua esperienza, dei
piccoli accorgimenti che trasmetterà e
di una presenza che, concordato lo sfol-
timento, con discrezione si allontanerà
progressivamente per non turbare la pri-
vacy. "Considero questo un servizio te-
rapeutico - dice Ariane per definire que-
sto lavoro - perché aiuta le persone a si-
stemare non solo una situazione concre-
ta e fisica, ma anche mentale. Nell'ordi-
ne, le idee fluiscono meglio, si torna più
volentieri a casa, o al posto di lavoro, il
sonno è più rilassato e profondo e lo
spazio che viene liberato intorno è un'e-
missione di energia positiva. Siamo cir-
condati da troppe cose, il consumo ci
ha sopraffatti. Questa è la società del
superfluo, dell'abbondanza. Non c'è bi-
sogno di un consumismo senza freni per
sentirsi bene. Potrei inserire questa ini-
ziativa nell'ambito di un movimento
che induce a scorgere la felicità in una
semplificazione e nell'essenzialità. Si
chiama "decrescita felice" . (akre-
mer@virgilio.it)
Professione: acchiappadisordine
Ariane Kremer
Mirella Caveggia
"Un posto per ogni cosa e ogni
cosa al suo posto" Jorge Amado