Numero 3 del 2015
8 Marzo al tempo delle crisi
Testi pagina 21
19Marzo 2015
L’OBIETTIVO
È SEMPRE
L’EMANCIPAZIONE
di Marta Mariani
OCCORRE APRIRE un COnfROnTO
TRA LE DIvERSITà E CAPIRE
ChE SIAMO unITE COnTRO
IL PATRIARCATO.
PAROLA DI maria GeneTh
DE il FilO di arianna
Una delle voci che abbiamo raccolto per cercare di ca-pire se l’8 marzo sia ancora un appuntamento capace di accomunare tutte le donne (così tante e così diverse
in questo mondo plurale) è quella della Dott.ssa Maria Ge-
neth, ginecologa, attivista, femminista e Presidente de Il Filo
di Arianna. L’associazione veronese, nata nel 1984, ha come
scopo quello di “creare uno spazio perché le donne possano
svolgere studi e ricerche che affrontino il problema del loro
rapporto con la cultura e con la società, mettendo a confronto
le loro acquisizioni ed esperienze per proporre nuove vie e mo-
dalità di studio”. Per questo Il Filo di Arianna collabora con le
più importanti istituzioni culturali, quali l’Università e la Società
Letteraria di Verona.
Secondo il suo parere l‘8 marzo può ancora
dirsi un simbolico denominatore comune per
tutte le donne?
L’8 marzo, secondo noi, in Italia, rischia di diventare una com-
memorazione piuttosto vuota di senso. Si corre spesso il pe-
ricolo di una banalizzazione, tanto che finisce per essere, tal-
volta, solo ‘il giorno delle mimose’. La nostra associazione ha
da molti anni assunto una pratica di riflessione fondata sulla
complessità e sulla necessità di posizionarci. Non si può par-
lare di “femminismo”, ma di “femminismi”. Certamente, questi
femminismi si esprimono in diversissime situazioni geografi-
che, politiche, sociali.
Quale spirito andrebbe rilanciato in occasione
di questa data?
Il senso e lo spirito vanno ricercati secondo noi nella volontà di
costruire in ciascun luogo le migliori condizioni per le donne e
nell’apertura di un confronto tra le molte diversità. Crediamo,
infatti, che tutte le battaglie che le donne conducono nei diver-
si luoghi del mondo si possano sempre riferire ai paradigmi
fondamentali di emancipazione, messa in discussione del pa-
triarcato, affermazione della differenza di genere.
Secondo lei, l’ottica femminista occidentale
sta dimenticando di combattere delle battaglie
più urgenti, più “globali”, più “multiculturali”?
A noi non pare. Anzi, a noi sembra che il femminismo italiano
sia sempre attento alle difficili condizioni che vivono le donne
in altri luoghi. Il Filo di Arianna, ad esempio, già dagli anni No-
vanta ha invitato autorevoli donne provenienti da Paesi islamici
a portarci esperienze ed immagini del loro mondo. È proprio a
partire da quelle esperienze che si è voluto avviare il dialogo
e il confronto. ?
8 MARZO AL TEMPO DELLE CRISI | 5
“Fin da piccola mi sono data
da fare perché la mia vita si
dipanasse fuori dalle mura di casa.
Da giovane ero certa che il mondo
sarebbe cambiato secondo il
mio progetto e grazie all’azione
mia e di chi la pensava come
me. Così non è stato, ma riesco
ancora a trovare buoni motivi per
pensare, discutere, progettare,
concretizzare, indignarmi, ridere.
Molte di queste cose le faccio
anche in quanto presidente del
Filo di Arianna di Verona”.
Maria Geneth
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