Numero 11 del 2007
Stop femminicidio
Testi pagina 20
Il 2007 è stato designato dalla Com-missione europea come "Anno europeo
delle Pari Opportunità per Tutti" con l'o-
biettivo di proporre un dibattito più
esteso sui benefici della diversità e per
rendere i cittadini dell'Unione europea
più consapevoli del loro diritto a riceve-
re uguale trattamento e a vivere una vi-
ta priva di discriminazioni.
L'Italia tra i sei fattori di discrimina-
zione che il Piano d'azione nazionale ha
individuato, annovera la disabilità che
spesso porta a discriminazioni di tipo
multiplo soprattutto se il soggetto è
donna, terminale delle maggiori critici-
tà da un punto di vista lavorativo, sia
essa diversamente abile, sia essa inve-
stita dell'assistenza ai familiari non au-
tosufficienti.
Anna Maria Comito, Presidente na-
zionale del Coface Handicap, insieme
all'Aias e all'U.F.HA. ha recentemente
presentato alla Camera dei Deputati la
Carta Europea a "sostegno dei familiari
che si occupano dei non autosufficien-
ti". e, in previsione dell'imminente pre-
sentazione alla Commissione Europea,
ha fatto tappa in provincia di Ferrara, a
Copparo. "E' stato un appuntamento
importante perché ci ha consentito di
confrontarci da vicino con i territori e
soprattutto con le persone che vivono le
problematiche direttamente", ha preci-
sato la D.ssa Comito al termine del con-
vegno, organizzato dalla Fondazione
CasaViva con il coordinamento delle
Consigliere di parità della Regione Emi-
lia Romagna, e con il patrocinio del Co-
mune, della Provincia e della Regione.
L'evento, cui hanno partecipato autore-
voli esponenti nazionali e regionali, ti-
tolato "Sostegno ai familiari che si pren-
dono cura dei non autosufficienti", ha
riunito quasi tutte le Amministrazioni
Comunali della Provincia che hanno
potuto valutare l'importanza della rete
tra soggetti Istituzionali, finalizzata a
tematiche specifiche, anche conoscendo
da vicino il ruolo delle Consigliere di
parità che, occupandosi in prevalenza
di discriminazioni nel lavoro, promuo-
vono interventi che permettono di repe-
rire e diffondere dati indispensabili per
'fotografare' situazioni che rischierebbe-
ro di essere sottovalutate.
Dagli interventi dei relatori, modera-
ti dalla Direttora di 'noidonne' Tiziana
Bartolini, è emerso che dall'osservatorio
regionale il tema della conciliazione vi-
ta-lavoro è ancora una criticità di pri-
mo piano, in particolare vissuta dalle
donne, con insufficiente condivisione fa-
miliare e, nonostante il territorio emilia-
no romagnolo sia un'eccellenza tra le re-
gioni d'Italia soprattutto in termini di
occupazione femminile, si registrano lu-
ci e ombre che tradotto in numeri signi-
fica da un lato l'aver raggiunto e supe-
rato da tempo il tasso del 60% di occu-
pazione femminile, ma nel contempo si
registra un 18% di discriminazioni per
conciliazione denunciate agli uffici del-
le Consigliere di parità.
Un'altra criticità anche se non rile-
vata singolarmente è la discriminazione
per disabilità che rientra nel 10% di de-
nuncie registrate in altre discriminazio-
ni. E' preoccupante la costante uscita
dal mercato del lavoro delle donne nel-
la fascia di età 35/45 che in molti casi
coincide con la necessità di far fronte
all'assistenza di familiari non autosuffi-
cienti. Per Comito e Antonella Dalla
Muta, presidente della Fondazione Ca-
saViva, diventa necessario adottare dei
percorsi formativi che qualifichino le
competenze acquisite dai familiari, per
arrivare al riconoscimento del lavoro di
cura. "L'ampio tema della conciliazione,
dove la crescita dei figli e la cura dei fa-
miliari non autosufficienti sono gli ele-
menti di maggior rilevanza, limitano il
percorso lavorativo e di vita propria
delle persone, in particolare delle don-
ne, costringendole in troppi casi a ri-
nunciare al lavoro retribuito con tutte le
novembre 2007 noidonne20
Quando conciliare è ancora più difficile
Handicap e Pari Opportunità
Donatella Orioli
Oltre a quanto sia bello pagare le tasse, il Ministro Padoa Schioppa ha voluta dare anche una tiratina
d'orecchie ai giovani - uomini e donne - pronunciando la oramai famosa e generalmente poco gradita fra-
se di "mandiamo i bamboccioni fuori di casa".
Certamente non si può negare che i giovani italiani sono, non solo in Europa, quelli che permangono
più a lungo fra le pareti domestiche, legati spesso ad un modello di famiglia maggiormente tradizionale
in cui si opera una dilatazione dell'adolescenza che può arrivare anche ai trent'anni e che deriva anche dalla scarsa abitudine di unire la scuo-
la o l'università con lavori saltuari o part time, che, comunque, sono poi funzionali ad un approccio più rapido con quelle che sono non solo
le occasioni ma anche le regole del mondo del lavoro. Ai Tanguy italiani il Ministro ha pensato bene di offrire una soluzione in Finanziaria at-
traverso alcune detrazioni fiscali sugli affitti che ammontano indicativamente alla "rilevante" cifra di 498 euro in tre anni e che dovrebbe quin-
di promuovere un cambiamento che non è soltanto culturale ma piuttosto sociale. Si parla inoltre di una ripresa dell'edilizia popolare , 80 mi-
la case in 10 anni, che comunque potranno in parte dare una soluzione al problema solo tra qualche anno e non risolvono nulla nel breve ter-
mine non potendo, fra l'altro, intaccare la bolla speculativa dell'edilizia che fa costare un mini appartamento alla periferia di Roma quasi co-
me fosse collocato a Manatthan. Il Ministro dovrebbe riflettere pertanto in primis sulle difficoltà che hanno i giovani a trovare un lavoro sta-
bile che possa permettere il mantenimento di un impegno a pagare tutti i mesi un affitto o un mutuo che, quando va bene, non è mai inferio-
re a 800-900 euro a fronte di uno stipendio che spesso è di poco superiore. Da sottolineare la difficoltà di trovare un istituto bancario dispo-
sto a concedere un mutuo od un prestito ad un lavoratore precario.
Ci sarà pure qualche bamboccione ma sono di certo una minoranza: i giovani vorrebbero avere una parte da protagonisti, dando un con-
tributo di pensiero e di proposizione al Paese e peccato che una classe dirigente e politica stia condannando una generazione a rimanere par-
cheggiata in un'area di marginalità che danneggia l'intero sistema.
Rita Casula
La meglio gioventù