Numero 3 del 2007
Mimosa e non solo
Testi pagina 20
marzo 2007 noidonne20
50E50 è l'iniziativa politica che l'UDIlancia a marzo, dopo la presentazio-
ne pubblica del 22 febbraio, in cui è sta-
ta presentata una proposta di legge di
iniziativa popolare per un nuovo artico-
lato della legge elettorale che imponga
meccanismi paritari alla indicazione
delle candidature. L'iniziativa si propo-
ne come campagna nazionale per il
2007. "Un progetto unificante delle va-
rie fisionomie e delle finalità essenziali
dell'Associazione, che peraltro ha riletto
e modificato, con motivazioni politiche,
il suo stesso nome". Una delle ragioni
fondamentali della opportunità della
campagna 50 E 50 è proprio quello di
"rimettere il tema della presenza delle
donne al centro della riflessione sulla
crisi profonda della attualità della poli-
tica, nelle sue espressioni partitiche e
istituzionali, il suo essere divenuto luo-
go "estraneo" alla costruzione e alla
pratica di relazioni di confronto, di
concertazione, di condivisione di re-
sponsabilità". E dunque "una presenza
paritaria delle don-
ne è la prima bar-
riera vera alla con-
tinuità di questo
progressivo svuota-
mento della politi-
ca della sua dimen-
sione relazionale"
che ha prodotto, tra
gli altri, anche "una
società sempre più
aggressiva e violen-
ta" in cui le donne
"pagano i prezzi più
alti, nel corpo, nel-
la libertà di autode-
terminarsi, nella
autonomia di pro-
gettare il futuro".
Il progetto pone
una radicalità che
vuole riaprire i ter-
mini profondi della
questione. "50E50 è
una proposta poli-
tica che vuole an-
che arginare una
"tentazione antipo-
litica" forte anche
tra le donne, una
fuga da luoghi vis-
suti come inaccessi-
bili o estranei, o peggio la rinuncia a
strumenti autonomi di lettura della
realtà e di azione collettiva antagonisti
di questo clima culturale fondato sul-
l'individualismo, sulla svalorizzazione
delle idee diverse, sulla rassegnazione
alle disuguaglianze di opportunità.
Ascoltare e sostenere un nuovo deside-
rio delle donne di esserci e di contare in
luoghi quasi esclusivamente maschili
come le istituzioni politiche, economi-
che significa dare una prospettiva al cli-
ma culturale dell'antipolitica e convin-
cere le donne della risorsa per il cam-
biamento che rappresentano.
Esserci e soprattutto esserci in tante.
Imparare a coniugare il desiderio con
l'ambizione, l'appartenenza al genere
con l'esercizio dei diritti e dei doveri".
Accanto a queste osservazioni, si consi-
dera che "il sistema politico ha elabora-
to strategie di esclusione che hanno
mandato in soffitta la questione femmi-
nile di vecchia memoria! E' cresciuto
uno stile che ha contaminato anche il
linguaggio e la prassi di altri ambiti,
quello comunicativo come quello legis-
lativo, dove al riferimento ai generi e al-
la conflittualità di interessi, si è sostitui-
to un nuovo "neutro" che apparente-
mente sembra salvaguardare una inte-
grità della persona, oltre le differenze.
L'UDI può porre questa dimensione del-
la rappresentanza con forza perché l'ha
elaborata nel suo pensiero politico e nel-
la faticosa strada intrapresa di ridefini-
zione della propria forma politica. In
questi anni forse è l'unico luogo che ha
ripensato il legame tra la autoproposi-
zione, la responsabilità di fronte alle al-
tre e la rappresentanza come patto reci-
proco di responsabilità visibile e ricono-
sciuta".
La valenza nazionale di questa ini-
ziativa è da costruire, affermano all'U-
di, "se saremo anche capaci di speri-
mentare nuove relazioni politiche con le
quali ragionare nel campo dei diritti,
della rappresentanza politica, del lavo-
ro e della sicurezza" nell'intento di ri-
uscire a parlare di effettiva libertà delle
donne. L'obiettivo di una rappresentan-
za paritaria di donne e uomini in tutti
gli organismi elettivi di governo del pae-
se è il passo conseguente a questa co-
mune lettura del fenomeno e anche la ri-
sposta minima e irrinunciabile per de-
nunciare uno squilibrio e promuovere
una parità. "Vogliamo scardinare un de-
ficit di democrazia per denunciare l'in-
decenza di un sistema politico e cultu-
rale che discrimina le cittadine di sesso
femminile in quanto tali e anche andare
incontro alla voglia di fare politica isti-
tuzionale e alla legittima ambizione di
alcune di entrare in quei luoghi dove al-
cuni sono già presenti da tempo". Ma a
cosa tende 50E50? "Non è una proposta
per rappresentare di più e/o meglio le
donne in Italia. L'obiettivo della campa-
gna consiste nell'iscrivere nell'orizzonte
della politica non tanto le nostre tema-
tiche quanto le nostre modalità di istru-
zione delle sue questioni e delle sue prio-
rità. Ogni luogo di rappresentanza poli-
tica costituito per metà da donne non
va visto, infatti, come un accomoda-
mento o una spartizione in grado di
abolire l'antagonismo tra i generi, ma
come uno spazio in cui, contando anche
numericamente, non più solamente re-
clamare o negoziare, ma costruire delle
La meta è la metà
L’Udi all’attacco