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Numero 11 del 2008

L'inverno dei diritti


Foto: L'inverno dei diritti
PAGINA 20

Testi pagina 20

novembre 2008 noidonne20
È la risposta al disegno di legge controla prostituzione del governo e l'hanno
indirizzata a vari Ministri (Maria Rosa-
ria Carfagna, Roberto Maroni, Mauri-
zio Sacconi e Angelino Alfano) perché
la questione è delicata e coinvolge una
molteplicità di aspetti che vanno dalle
Pari Opportunità alla Giustizia all'Inter-
no. Ma l'ambito in cui le associazioni
chiedono che sia correttamente posto il
problema è quello delle Politiche Socia-
li, perché la prostituzione è e resta una
realtà che implica problematiche le cui
origini sono da ritrovarsi nelle sofferen-
ze, nei disagi e nelle difficoltà dei rap-
porti. Il documento "Prostituzione e
Tratta, Diritti e Cittadinanza. Le propo-
ste di chi opera sul campo" è
redatto da "enti, associazioni,
organizzazioni di diversa natu-
ra e dimensione, del servizio
pubblico e del privato sociale,
dell'ambito laico e cattolico,
con storie e approcci diversi" ed
è frutto di una unità di intenti
che nasce da "una pluriennale
esperienza di impegno nelle po-
litiche e nella realizzazione di
interventi sulla prostituzione,
sull'emarginazione e lo sfrutta-
mento, sulla tratta degli esseri
umani". Il corposo testo è stila-
to da: Asgi, Associazione
Gruppo Abele, Associazione
On the Road, Caritas Italiana,
Coordinamento Nazionale Co-
munità di Accoglienza (Cnca),
Comitato per i Diritti Civili del-
le Prostitute, Comune di Vene-
zia, Consorzio Nova, Coop. Sociale De-
dalus, Save the Children (in ordine alfa-
betico) e ha l'obiettivo di suggerire poli-
tiche che mettano "al centro la tutela e
la promozione dei diritti umani e l'ab-
bassamento delle conflittualità sociali".
Si tratta di un "approccio integrato e
multidisciplinare nel rapporto tra livel-
lo locale e livello nazionale e tra istitu-
zioni e società civile" che è stato condi-
viso da centinaia di altri soggetti (asso-
ciazioni e enti pubblici) che hanno sot-
toscritto il documento.
L'esperienza di un lavoro di anni
Interventi di promozione della salu-
te, unità di strada, sportelli di ascolto,
mediazione sociale e dei conflitti, acco-
glienza, consulenza e assistenza legale,
corsi di formazione professionale, inseri-
menti lavorativi. Sono molteplici le mo-
dalità di intervento attuate e messe a
confronto con ricerche e pubblicazioni.
Alcuni numeri sono utili per capire l'en-
tità del lavoro svolto: tra marzo 2000 e
maggio 2007 il complesso degli enti im-
pegnati nel settore sono entrati in con-
tatto con 54.559 persone coinvolte nel-
la prostituzione offrendo ascolto, ac-
compagnamento ai servizi socio-sanita-
ri, consulenza, aiuto e nello stesso pe-
riodo hanno realizzato 13.517 pro-
grammi art. 18 per le vittime di grave
sfruttamento e tratta, 938 dei quali in
favore di minori. Migliaia di persone so-
no riuscite ad affrancarsi dallo sfrutta-
mento e dalle nuove schiavitù e, altro ri-
sultato positivo, è cresciuta la sensibili-
tà e la coscienza civile delle persone e
dei territori. Si è dimostrato che ascol-
tando la domanda di "sicurezza" attra-
verso la mediazione e la concertazione
tra i soggetti coinvolti, senza snaturarli
in problemi di ordine pubblico, "le con-
flittualità si attenuano e si costruisce
"sicurezza sociale'".
Vietare la prostituzione
di strada è inutile
Ricordando che nella relazione del-
l'Osservatorio sulla Prostituzione (otto-
bre 2007) si "afferma che la prostituzio-
ne non è una questione di ordi-
ne pubblico ma una questione
sociale", il documento osserva
inoltre che "vietare la prostitu-
zione in strada e prevedere in-
terventi unicamente repressivi
contro prostituzione e immigra-
zione irregolare significa: non
considerare che la prostituzio-
ne di strada riguarda in buona
parte donne e minori stranieri
di entrambi i sessi vittime di
sfruttamento; non considerare
che la lotta allo sfruttamento
non si realizza con l'eliminazio-
ne della prostituzione di stra-
da, visto che violenza, sfrutta-
mento, riduzione in schiavitù
già sono presenti in una parte
della prostituzione al chiuso
esercitata negli appartamenti o
tramite i locali notturni; non
considerare che chi si prostituisce non
commette reati contro terzi ma spesso li
subisce; criminalizzare le vittime e non
gli sfruttatori; far percepire i rappresen-
tanti delle forze dell'ordine da parte di
chi si prostituisce come nemici e non co-
me riferimenti in cui riporre fiducia e cui
poter chiedere eventualmente aiuto;
spostare "il problema" (e spesso solo
La fuga nella “sicurezza”
Prostituzione e tratta
Isa Ferraguti
ASSOCIAZIONE OSSIGENO ONLUS
per la lotta alle discriminazioni
per la laicità, l'uguaglianza e la pluralità
www.o2-ossigeno.org/o2/
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