Numero 9 del 2008
Stampa: libertà vigilata
Testi pagina 20
settembre 2008 noidonne20
Il tema dell'immigrazione è sempre piùal centro della discussione politica e
tocca i punti più sensibili della perce-
zione sociale. Forse vale la pena di af-
frontare il discorso da punti di vista che
non siano quelli dell'insicurezza, della
paura diffusa e dell'ordine pubblico, ma
siano più legati al tema del lavoro.
Obiettivo Lavoro ha un'importante
esperienza di accoglienza e di inseri-
mento nel mercato del lavoro italiano di
cittadini stranieri comunitari ed extra-
comunitari e nella presentazione del
proprio bilancio sociale ha indicato al-
cuni percorsi possibili di integrazione.
Cominciamo con alcune cifre: in Ita-
lia vivono 3,7 milioni di immigrati re-
golari, il 6,2% della popolazione. Questi
lavoratori realizzano il 6,1% del PIL,
pagano 1,9 miliardi di tasse, comprano
case per 1,5 miliardi l'anno, inviano 4,4
miliardi di rimesse in patria. Alcuni
paesi, europei e non, hanno avviato po-
litiche di contrasto dell'emigrazione,
con l'obiettivo di sostenere le propria
crescita interna. Dieci o venti anni fa
nessuno avrebbe immaginato che i no-
stri anziani sarebbero stati assistiti da
donne (spesso laureate) dell'Est euro-
peo. Se queste donne non potranno o
non vorranno più venire in Italia, chi si
occuperà di questi servizi?
È evidente, da questi nudi dati, l'im-
portanza che il lavoro degli immigrati
riveste per l'economia italiana: "l'immi-
grazione rappresenta oggi una necessità
non ovviabile del nostro sistema econo-
mico e sociale - ha dichiarato il Presi-
dente Alessandro Ramazza -. È indi-
spensabile che solidarietà e sicurezza ne
siano i regolatori ed i garanti, verso la
miglior riuscita di una concreta politica
di integrazione". L'esperienza degli ulti-
mi anni - nel 2007 Obiettivo Lavoro ha
fatto entrare e avviato al lavoro in Ita-
lia 951 cittadini stranieri, dalla ricerca
e selezione, allo svolgimento di tutte le
pratiche burocratiche per il nulla osta
fino all'accoglienza - porta a indicare
questo cammino. In primo luogo, biso-
gna abbattere le eccessive macchinosità
burocratiche, in Italia e all'estero, che
portano spesso al lavoro nero o a evi-
denti illegalità.
Poi è utile riequilibrare le quote di in-
gresso, per farle corrispondere alla effet-
tiva domanda di lavoro, puntando sul-
l'ingresso di lavoratori professionalmen-
te qualificati e favorendo quei progetti
di ricerca e selezione, all'estero, che con-
tribuiscano a far coincidere in senso
qualitativo domanda e offerta.
Si tratta quindi di passare da un in-
sieme di norme spesso disorganiche e di
difficile attuazione a un'azione che ren-
da trasparente tutto il percorso del la-
voratore immigrato, dal momento della
ricerca selezione e formazione nel pro-
prio paese fino all'ingresso in Italia e nel
mondo del lavoro italiano.
In questo modo possono essere ga-
rantiti i diritti di tutti e l'esigenza di re-
gole certe e applicabili.
Immigrati e lavoro:
una forza e una certezza
Obiettivo lavoro
Libro verde per le donne
del Lazio
Presentato alla fine di luglio, "Il libro verde
sull'occupazione femminile nel Lazio" vuole
essere uno strumento aperto di discussione
con i diversi attori sociali finalizzato alla
predisposizione, per il prossimo biennio
2009-2010, di "un Piano per l'occupazione
femminile nella regione, quale strumento di
sviluppo economico, produttivo occupazio-
nale e sociale dell'intero territorio".
Introdotto dall'assessora al Lavoro Pari
opportunità e Politiche giovanili della
Regione Lazio Alessandra Ribaldi, il Libro
verde "è la parte più importante delle ini-
ziative assunte all'interno del tema '8 marzo
tutto l'anno' in occasione del centenario". La
prima giornata di presentazione è l'inizio di
un lavoro che vedrà coinvolte in primo
luogo le realtà territoriali delle varie provin-
ce. L'obiettivo è ambizioso: partendo da
un'analisi di genere della situazione lavora-
tiva e sociale delle donne nella regione,
attraverso la tematica del lavoro femminile si intende arrivare
alla definizione di un programma, condiviso, per delineare le
nuove politiche in materia di welfare.
Lo scenario di partenza presenta dati positivi per quanto riguar-
da il tasso di scolarità complessiva che presenta dati migliori
per le giovani donne rispetto alla media nazionale. Nonostante
ciò l'obiettivo di Lisbona - con il 60% di occupate - appare
irraggiungibile, attestandosi le lavoratrici intorno al 50%. Il
tasso di donne imprenditrici supera la media nazionale, con un
tasso di crescita più elevato del totale delle imprese e la pro-
vincia di Roma è quella con il maggior numero di imprese fem-
minili dell'intero Paese. Nello stesso tempo il Lazio si presenta
come la Regione in cui è più alta la percentuale di donne nel
lavoro irregolare sia in agricoltura che nei servizi.
"A voler ricostruire il quadro complessivo della condizione
della donna lavoratrice nel Lazio, si registra uno spreco di risor-
se umane - ha osservato Lea Battistoni, direttora regionale del
lavoro e Pari Opportunità -. Dotate di miglior bagaglio forma-
tivo, le donne trovano peggiori condizioni nei servizi socio-assi-
stenziali e nel mercato del lavoro". Da settembre partirà il piano
di discussione e realizzazione del Piano regionale: una sfida per
tutte e tutti.
Alida Castelli
sono il 6,2% della
popolazione, contribuiscono
al Pil e pagano le tasse