Numero 5 del 2009
La nuova Europa
Testi pagina 20
maggio 2009 noidonne20
Dare credito ovvero dare fiducia
Microcredito
“Non è una bacchetta magica",esordisce Marcella Corsi, profes-
soressa di Economia politica presso la
Facoltà di Scienze Statistiche dell'Uni-
versità di Roma 'La Sapienza' e compo-
nente del Comitato Scientifico della Fon-
dazione Risorsa Donna, "è però uno
strumento di inclusione, oltre che di aiu-
to ad uscire da una necessità". Fin dalla
quarta Conferenza mondiale delle don-
ne di Pechino, nel 1995, l'esigenza di
promuovere l'accesso al risparmio e al
credito per l'universo femminile è stata
posta come uno degli obiettivi strategici
per la lotta alla povertà. Lo strumento
del microcredito risponde a questa ne-
cessità, senza voler essere una panacea
per tutti i mali ma ponendosi come un
mezzo per aiutare le persone credendo
nelle loro idee e avendo fiducia nella lo-
ro capacità di realizzarle. Nato nei Pae-
si in Via di Sviluppo (PVS) essenzial-
mente per far uscire dalla povertà la po-
polazione, soprattutto quella rurale,
con crediti molto modesti, si è poi diffu-
so nei paesi cosiddetti ad economia
avanzata dove ha assunto caratteristi-
che necessariamente differenti. "In occi-
dente è essenzialmente un finanziamen-
to alla microimpresa - dice Corsi, - un
prestito, generalmente di ridotta entità
(sotto i 25.000 euro) a soggetti che han-
no buone idee di impresa e che possono
offrire poche garanzie. Proprio per que-
sto sono protagoniste le donne, che
spesso hanno un grande senso pratico e
creatività ma che, anche benestanti, so-
no fortemente discriminate nell'accesso
al credito. La vera novità è dunque l'at-
tenzione alla persona, alle sue esigenze
e al suo percorso. L'accompagnamento è
completo e va dal colloquio conoscitivo
all'indagine di mercato, dalla redazione
di un busines plan alla formazione e al-
l'accompagnamento dopo la concessio-
ne e l'erogazione del credito. Mentre,
normalmente le attività bancarie non
sono tarate sulle persone, le istituzioni
di microfinanza tengono in considera-
zione le esigenze del cliente. Questa at-
tenzione globale all'utente risponde al-
l'esigenza della stessa istituzione che
concede il credito, oltre che a quella del
creditore: infatti gli enti di microcredito
devono autosostentarsi. E solo la certez-
za della riuscita di un progetto può as-
sicurare il rientro di un investimento.
Per questo si va incontro al cliente, si
ascoltano le sue ragioni e le sue difficol-
tà e, al limite, si posticipano le scaden-
ze delle rate". Il microcredito opera so-
prattutto laddove il sistema bancario
ha escluso parti importanti della popo-
lazione: si parla di quote consistenti di
persone nei PVS (fino all'80% in Bolivia)
e dell'11% in Europa. E' evidente come
raggiungere questa quota di cittadini
Nadia Angelucci
Grameen Bank
Muhammad Yunus , economista e
banchiere bengalese, premio Nobel
per la Pace nel 2006, è stato l'idea-
tore del microcredito cioè di quel
sistema di piccoli prestiti rivolti a
persone troppo povere e senza
garanzie per le quali era impossibile
ottenere un credito presso una
banca tradizionale. Ha fondato, in
Bangladesh, la Grameen Bank, che in
lingua bengalese significa Banca del
villaggio. La Banca di Yunus attual-
mente ha 1.084 filiali in cui lavorano
12.500 persone. I clienti, 2.100.000
in 37.000 villaggi, sono per il 94%
donne. L'organizzazione non è in
perdita: il 98% dei prestiti viene
restituito. La banca, inoltre, racco-
glie depositi, fornisce altri servizi, e
gestisce varie attività economiche
finalizzate allo sviluppo, tra cui
società commerciali, telefoniche e
nel settore dell'energia.
Le Tontine in Africa
Assimilabili al microcredito solo per
la parte che riguarda l'attenzione alla
persona e la fiducia come unica garan-
zia per il credito, le Tontine sono as-
sociazioni di donne africane, general-
mente appartenenti allo stesso villag-
gio o allo stesso quartiere, che si met-
tono insieme con lo scopo di costitui-
re un piccolo capitale e farlo ruotare
tra le socie. Il gruppo si incontra pe-
riodicamente per versare una somma
di denaro prestabilita e a turno cia-
scuna di loro di loro riceverà l'intera
somma raccolta; in questo modo, a
rotazione, ogni donna potrà disporre,
in un tempo abbastanza breve, di una
quantità di denaro consistente che
non avrebbe potuto risparmiare da so-
la. Ognuna potrà poi decidere di uti-
lizzare il capitale per iniziare un'attivi-
tà commerciale, per sostenere spese
domestiche ordinarie o straordinarie,
per acquistare oggetti di consumo o di
valore. Questa microgestione circolare
del risparmio tutta al femminile, in cui
ognuno è al tempo stesso creditore e
debitore, promuove la reciprocità e la
solidarietà attraverso due semplici
principi: facile accesso al credito ed
eliminazione di giacenze di liquidità.