Numero 1 del 2009
Verso un nuovo mondo?
Testi pagina 20
gennaio 2009 noidonne20
Il futuro che...
potrebbe arrivare
Donne della CGIL
Sviluppo, lavoro, qualità della vita,autodeterminazione. Intorno a queste
parole chiave si è svolta l'Assemblea
Nazionale delle Delegate e dei Quadri
Femminili della Cgil (Roma, 26 novem-
bre 2008) appuntamento che "abbiamo
deciso di tenere almeno una volta tra i
due congressi perchè sentiamo il biso-
gno di mettere a punto nostre idee, con-
frontarci e fare delle proposte sulle poli-
tiche per le donne" osserva Aitanga Gi-
raldi, responsabile nazionale per le poli-
tiche di genere, precisando che l'obietti-
vo è di "delineare un documento piatta-
forma delle donne che coincide con
quella della Cgil ma puntualizza alcune
cose". Non a caso il titolo "Il futuro na-
sce dalle donne" è già un pro-
getto. Infatti, continua Giral-
di, "in questo momento parti-
colare di crisi e anche di ri-
gurgiti maschilisti del governo
è ancora più importante fare
sentire la nostra voce, senza
dimenticare che quanto riven-
dichiamo va a vantaggio di
tutta la società".
L'analisi della situazione
economica è molto preoccu-
pante e il prezzo della crisi
per le donne sarà ancora più
caro, sia per le lavoratrici
presenti nei settori più a ri-
schio e in alto numero preca-
rie, sia per le anziane che per-
cepiscono pensioni general-
mente più basse. Questi fattori di ri-
schio, che permangono come strutturali
della nostra organizzazione del lavoro,
sono accompagnati da provvedimenti
del governo - tra i quali la detassazione
degli straordinari, l'abrogazione della
norma che evitava il fenomeno dei "li-
cenziamenti mascherati", i tagli alla sa-
nità e ai servizi sociali, l'introduzione
della "maestra unica" e gli interventi
sulla scuola primaria - che avranno pe-
santi ricadute sulle donne in termini di
aumento del lavoro di cura di anziani e
bambini oltre che di diminuzione di po-
sti di lavoro nel mondo della scuola, in
altissima percentuale costituito da don-
ne. Secondo Anna Salfi (Segreteria poli-
tica CGIL Emilia Romagna e responsa-
bile delle politiche di genere) "occorrono
appuntamenti programmati su temati-
che specifiche per arrivare alla contrat-
tazione territoriale sui bilanci degli enti
locali e alla contrattazione aziendale
sulla conciliazione ma
anche sulla violenza".
La consapevolezza del
proprio valore c'è tutta,
infatti Francesca Lilla
Parco (operaia tessile,
Rimini) sottolinea "la
presenza femminile è la
vera rivoluzione del
marcato del lavoro e lo
stesso mondo economi-
co si è reso conto del
vantaggio della presen-
za delle donne, però le
imprese chiedono fles-
sibilità ma non riescono loro ad essere
flessibili nell'organizzazione del lavoro".
Mentre permane il problema dell'emer-
sione del lavoro sommerso delle donne,
gli obiettivi di Lisbona rimangono irrag-
giungibili per l'Italia, che è al penultimo
posto in Europa per l'occupazione fem-
minile."Non può esservi sviluppo soste-
nibile e crescita economica senza l'ap-
porto fondamentale delle donne, dei no-
stri saperi e talenti, nostra creatività - si
sottolinea nel documento che ha intro-
dotto i lavori, dove si afferma che - l'im-
perativo è investire energie e risorse per
la piena occupazione femminile a parti-
re dalle giovani generazioni, superando
le discriminazioni nell'accesso al lavoro
e nelle retribuzioni". Tutte osservazioni
che inducono a non condividere i conte-
nuti del Libro Verde in cui il Ministro
Sacconi ha delineato i principi e gli
obiettivi del governo in materia di lavo-
ro e welfare. Un riferimento preciso le
donne della Cgil lo
hanno riservato "alla
difesa e tutela della li-
bertà di scelta e del-
l'autodeterminazione
delle donne" indivi-
duando la necessità di
"interpretare e ricono-
scere le nuove proble-
matiche che le giovani
donne e le immigrate
continuamente si tro-
vano ad affrontare" e
"il potenziamento dei
consultori, dei servizi
per l'infanzia e per gli
anziani non autosuffi-
cienti".
La questione centrale resta un merca-
to del lavoro contrassegnato dall'insta-
bilità. "Nel nostro territorio le criticità
sono molte - Celestina Gambino è della
Camera del Lavoro di Aprilia, provincia
di Latina -. Nel settore farmaceutico la
manodopera femminile è alta (nella mia
azienda circa il 60%) e lavora anche
nella turnazione a ciclo continuo. Il
30% è contrattato a tempo indetermina-
to, pochissime a tempo determinato e la
restante parte è interinale, con contratti
semestrali ma, non di rado, contratti
settimanali o a giornata. Le interinali si
ritrovano a svolgere le mansioni più
umili (inscatolatrici, confezionatrici,
etichettatrici)". Non dissimile la situa-
zione descritta da Italia Scattolin (Se-
gretaria della Camera del Lavoro di Ve-
nezia). "Il tasso di occupazione in città
(55%) è migliore rispetto al dato veneto
e a quello nazionale, ma le donne sono
collocate in un mercato del lavoro mar-
ginale, hanno il primato della precarie-
tà, ci sono discriminazioni salariali. Il
nostro osservatorio sul mobbing nel
2007 ha registrato che su 60 casi oltre il
60% sono donne collocate nel settore