Numero 1 del 2011
Il futuro in testa
Testi pagina 20
FOCUS %‘%\/
I: SONDAGGIO DI DICEMBRE]
FUTURO È...
di Rosa M. Amorevole
Il nostro desiderio di conoscere il futuro sembra essere insaziabile.
I| bisogno di conoscere cosa succederà , nel privato, nei merca-
ti, nelle evoluzioni della società , per capire prima degli altri per
poter razionalmente pianificare strategie per difendersi.
Il futuro ha sempre avuto un posto molto spe-
ciale nella filosofia e nella mente umana. Non
è forse l‘evoluzione del cervello umano in
grande parte sviluppo di abilità cognitive ne-
cessarie a predire il futuro: immaginazione
astratta, logica ed induzione?
L'immaginazione ci permette di vedere ciò
che potrebbe essere in futuro una certa si-
tuazione, senza osservarla davvero. Le ra-
gioni logiche permettono la previsione del-
le conseguenze inevitabili di azioni e situa-
zioni. L'induzione, invece, permette di associare una causa alle
sue conseguenze, nozione necessaria per ogni predizione di
quel che sarà .
Da un lato si vorrebbe conoscere il futuro sia per poter af-
frontare le situazioni in continuo cambiamento, dall'altro si de-
sidererebbe avere il tempo per soffermarci ed affrontare a fon-
do tutte quelle riflessioni che ci potrebbero permettere di en-
trare a fondo sui temi e sui problemi della vita, magari per riu-
scire anche ad essere protagoniste di una trasformazione.
Le risposte, che arrivano al sondaggio del mese, solitamente
tendono a distribuirsi tra le opzioni proposte. In questo caso
si assiste ad una netta divisione tra chine offre una visione non
NOIDONNE
w noidonne | gennaio | 2011
INCERTEZZA, PAURA, PRECARIETA
SPERANZA, OPPORTUNITÀ, CRESCITA
lIBERTA, MA SOLO |.A MIA
DIONITA E DIRITTI PER TlITTI
IMPOSSIBILE, SE NON SI COSTRUISCE
positiva (il 7% delle risposte “incertezza, paura, precarietà †e
il 36% di quelle che lo ritengono “impossibile, se non si co-
struisce") e chi spera che il futuro possa garantire “dignità e
diritti per tutti" (il 57%).
Come scriveva Flaubert “l'avvenire ci tormenta, il passato ci trat-
tiene, il presente ci sfugge". Ma se si dovesse immaginare l'Ita-
lia del futuro, le suggestioni arrivate sono molteplici: un paese
“verde, onesto, aperto, accogliente e giusto", “interculturale",
con le donne in prima fila pronte a fare la loro parte e che ritrova
la sua “dignità politica". Un luogo dove le aziende sono aiutate
per uscire dalla crisi e dove le comunità sono in grado di sviluppare
cultura, dove i giovani e la ricerca non sono cosa da buttar via.
C'è poi chi vede solo molte difficoltà , “soprattutto per le don-
ne native e migranti" tanto da rendere il futuro duro e “diffi-
cile da immaginare". Interessanti suggerimenti arrivano per la
costruzione di un mondo migliore: c'è che ricomincerebbe “dal-
le persone in difficoltà " (madri, bambini, coppie e single nati-
vie migranti), chi dalle energie alternative con un grande im-
pegno per “il rispetto degli equilibri ambientaliâ€; “la pace, la di-
gnità individuale, i diritti, l'istruzione, l'educazione". Ed anco-
ra: l'onestà , la partecipazione, una politica interessata al bene
comune più che ai ritorni perso-
7% nali. La scuola, i giovani, una più
equa distribuzione delle ricchez-
0% ze. E le donne. Più donne com-
petenti nei posti decisionali, e
0% forse qualche cambiamento lo
o potremo registrare.
57A A fine dicembre è uscito il 44°
36% Eapporto sulla situazione del
aese 2010 del Censis nel quale,
tra l'altro, si rilevano negli italia-
ni manifestazioni di fragilità sia personali sia di massa. “Com-
portamenti e atteggiamenti spaesati, indifferenti, cinici, pas-
sivamente adattativi, prigionieri delle influenze mediatiche, con-
dannati al presente senza profondità di memoria e futuroâ€. Si
descrive una società appiattita che “fa franare verso i| basso
anche il vigore dei soggetti presenti in essa". Oggi sembrerebbe
mancare il desiderio, ammonisce il Censis. “Tornare a desider-
are è la virtù civile necessaria per riattivare la dinamica di una
società troppo appagata e appiattita", è la ricetta proposta. Scri-
veva Eleanor Roosevelt “il futuro appartiene a coloro che cre-
dono alla bellezza dei propri sogniâ€. Le donne sono piene di de-
sideri, e se le lasciassimo fare?
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