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Numero 10 del 2015

Madri


Foto: Madri
PAGINA 20

Testi pagina 20

18 Ottobre 2015
Ad ognunA
il suo Stato
IntereSSante
di Silvia Vaccaro
Prima o Poi arriva il momento
in cui una donna si interroga
sul suo desiderio di maternità,
anche sollecitata dal ticchettio
dell’orologio biologico.
il documentario
di AlessAndrA Bruno
si sofferma sulle quarantenni
MAdRi | 2
“Sono andata in crisi. Mi dicevo:‘Se non sei ca-pace a fare un figlio che è la cosa più natura-le del mondo, non sei capace a fare niente’”.
Così Ilaria, una delle protagoniste di Stato Interessante
(prodotto da B&B Film in collaborazione con Rai Tre),
racconta la sua maternità mancata. Lei e il suo compa-
gno da undici anni lasciano campo libero al destino, fino
al giorno in cui decidono di capire perché questo figlio
non arriva. Le analisi a cui la coppia si sottopone de-
creteranno che è tutto a posto, ma Ilaria continuerà ad
interrogarsi su cosa fare. Insistere o desistere? Le storie
contenute nel documentario sono quelle di quarantenni
chiamate a mettere un’ultima parola sul tema maternità,
tema che diventa quasi un pretesto per affrontare un
confronto diretto con se stesse, un’esperienza da attra-
versare per poter scegliere con maggiore convinzione la
propria strada nella vita. Sono donne che non si sottrag-
gono all’elaborazione e che Alessandra Bruno - idea-
trice e regista - ha voluto catturare proprio nella fase del
dubbio e del confronto con il partner. Le storie, narrate
sapientemente, restituiscono tutta la complessità che si
apre dietro questo tema: la presunta naturalità della ma-
ternità, il giudizio proprio e altrui, la capacità di sentirsi
veramente libere di scegliere. “Si da per scontato che
una donna non può non sapere se vuole un figlio. Ma
perché non può?”, dice a un certo punto Paola, un’al-
tra protagonista. Di questa e delle tante domande che
si pongono le donne nel suo documentario ne abbiamo
parlato con la regista.
Da dove viene l’idea del documentario?
L’idea è venuta da me perché sono coetanea delle pro-
tagoniste e per prima io mi sono trovata in questa fase,
e mi sono resa conto mentre vivevo questa esperienza
che questo momento richiamava una serie di domande
che facevo a me stessa, e poi agli altri e a tutta la mia
vita. Mi sembrava che questi interrogativi portassero
ad altre questioni molto più grandi che meritavano di
essere indagate a loro volta. Parlando con le mie ami-
che senza figli, mi sono accorta che molte si trovavano
in questa stessa situazione. Venivano fuori una serie
di questioni che prescindevano moltissimo dalla ma-
ternità e che riguardavano l’identità, quello che sei: un
momento di confronto senza filtri con te stessa, per cui
la maternità a quel punto, a quell’età, era un pretesto.
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