Numero 1 del 2015
Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia
Testi pagina 20
18 Gennaio 2015
“Mediaticamente, l’esser vecchi diventa ripu-gnante o ridicolo. La senilità è uno stato da occultare, come una malattia immon-
da, mentre la giovinezza è meravigliosa ed esser gio-
vani uno stato di grazia. Lo stesso contesto sociale e
mediatico che esalta e glorifica la gioventù degrada la
vecchiaia in quanto oscena”. Queste, le parole di Lau-
ra Corradi, docente universitaria, autrice ed esperta di
gender studies - tratte dal quinto capitolo di Specchio
delle sue brame, un’analisi socio-politica delle pubbli-
cità - da cui prenderei le mosse per la prima domanda
della nostra intervista.
Professoressa Corradi, secondo lei, cosa c’è
alla base di questa equivalenza tra vecchiaia e
invalidità?
Più che di equivalenza parlerei di associazione tra
vecchiaia e invalidità: abbinare questi termini è spes-
so arbitrario, ma funzionale alle brame medicalizzanti
di tanta industria farmaceutica: se sei anziano/a devi
curarti, come se la vecchiaia fosse una malattia. E so-
prattutto non devi dimostrare la tua età - in particolare
se sei una donna subisci pressioni: dalla cosmetica
alla chirurgia plastica diventi il terminale di messaggi
volti ad imporre l’eternally young - una finzione costosa
e mortificante, l’illusione della giovinezza eterna. Quin-
di da una parte abbiamo lo spauracchio della vec-
chiaia invalidante, dall’altra mancano delle politiche di
prevenzione sociale che offrano alle persone anziane
la palestra di quartiere, consigli nutrizionali, visite di
controllo a domicilio, situazioni di socializzazione non
segregata per età. La società consumistica, delle pub-
blicità patinate, non solo manda messaggi sbagliati e
fuorvianti: essa dirotta attenzione e risorse che potreb-
bero essere impiegate diversamente.
Particolarmente interessante la sua indagine
sul potere attrattivo delle baby-prostitute,
un risultato sconcertante di questo mito
dell’eterna giovinezza che grava sul corpo
femminile. Recenti inchieste romane hanno
messo in evidenza la spietata e disincantata
consapevolezza di baby-prostitute sfrontate
e borghesi, in effetti, tutt’altro che
“ingenue”, magari addirittura spalleggiate
dal consenso genitoriale. Come commenta
questi fatti?
Le baby prostitute, in gran parte, non sono né sfronta-
te né borghesi, ma vittime di una costruzione sociale
del desiderio che le vede oggetto sessuale privilegia-
to di maschi adulti danarosi. I quali vedono proprio
nella loro innocenza da corrompere un’occasione per
dimostrare virilità, per sentirsi potenti. Basta leggere
le interviste alle vittime della tratta, spesso minorenni,
per capire l’ansia di controllo che sta alla base del
pedofilo a pagamento: vuole sentirsi forte, chiede atti
di sottomissione, vuole sentirsi dire ‘sì lo faccio subi-
to’ o ‘sono ai tuoi ordini’ vuole vincere facile anche a
pagamento - e gli riesce meglio con una adolescente
che con una donna. Nel momento in cui il corpo del-
le bambine e delle adolescenti viene erotizzato come
ora nell’industria della moda, nelle réclame, nel cine-
ma, non possiamo stupirci che ci siano così tanti pe-
dofili in giro, anche in rete, e consumatori di sesso a
pagamento che vogliono le bambine o le adolescenti.
Anche quando esse ‘scelgono’ - come le baby-pro-
stitute virtuali a Londra che si prostituivano con le
webcam in cambio di ‘regali’ comprati su internet - le
vedo comunque come vittime. In quel caso avveniva
all’insaputa dei genitori - in altri casi sono le mamme
o i papà a spingerle verso il sesso a pagamento - non
cambia molto nel processo di vittimizzazione della
minore, a cui viene sottratta comunque una fase im-
portante della vita, la fiducia verso gli altri, la capacità
di giocare - e questo avviene a livello generalizzato:
i bambini e le bambine vengono adultizzati precoce-
mente a fini di mercato.
SPEGNETE LA TV
E ACCENDETE
IL CERVELLO
di Marta Mariani
Una società eternamente giovane
che infragilisce i più piccoli.
le baby-prostitUte sono
il risUltato del “controllo
biopolitico del corpo”.
intervista a LAuRA CORRADI
forti e fragili COME ADOLESCENTI | 2
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