Numero 7 del 1945
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Testi pagina 2
2
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In â€vini!" in inl‘llplizinnv nn:i/n.\'(i.sln.
Cigliuln Spincllì m: .spw‘lllllzzulu m-ll'or-
gunizrnrp c uliimi‘v furti (Ii armi ni le.
(loschi.
.Ai liberazione ni-n-nnln. "un r'ir più bi.
sogno Il: nrmi (lls’l'llllrll
Iumgna pon—
san> inn'ro n riwlijn'nrc ciò ('Izc Ilnllu gurrv
rn è sluln ilislrunu. I pruhlrmi n'a rimh""
r0 sono inrllnllt'n'l'oli. v un†li'l'i più im—
portanti ò Ccrhlrut‘ulo quellu dell‘infanzia.
Giglio!" Spini-Iii lm Ir4u'4llu un'altro [ur-
ma di al: u
creazione (Il una rum [mr i fnnrinlli dei
xi ò luna prumnlrlcc «lnlla
I/ll'Ol'IIIOÃŽÃŽ o hn n
rurmllu n 1qu sl'opa
un miIinnrA, Prcsm sorgerà in un quarti».
re di Torino rum ("su pl‘l' i bambini rlni
6 mesi ai 6 nnni.
m
ll '20 maggio su è riunita a Black-
pool il Congresso del Partito Laburi'
sta. Il discorso di apertura è stato
pronunziato da Miss Ellen Wilkinson,
giunta in Inghilterra da San Franci-
sco, dove si trovava in qualità di
membro della delegazione britanni-
ca. Miss Wilkinson ha confermato
che per l'importante opera di rico«
struzione i laburisti non possono col-
laborare con i conservatori.
Undici danno sono 31/110 IlellIIHu bav
naiori in l’rnmin. Il I’lllnis rin ’.ll.\'(‘"l'
bourg. un [L'Inpn rm'rajmln di un nmifemv
ininisnio oggi mmpk'unnonra .mpcmlo. Im
aperlo le sue lmrlc alle dumw. peri-Iiì- porx
lino anch'esse alla riln della nozione il
conlribulu della loro â€porosità ed csporien-
zn. .l grandi passi In Frnncin si slu lir-
viandu sulla ria della ricostruzione e del
rimiomnwnlo i" rni le donne francesi so-
no simo (i'lll'flll’o questo gut'rru c saranno
in m‘L't'Hirc un I'lï¬mvulu non-rulissimu.
In Germania le donne già appar-
tenenti alle S.S.. le cui sinistre gesta
nei campi di concentramento sono
state recentemente rese “uve “alla
stampa e dai documentari cinemato.
graï¬ci. sono state adibite alla riesu-
mazione delle vittime della loro fero
cia e a scavare le fosse per il sep-
pellimento.
si i '
La Signora Churchill ù tornata in
Inghilterra dopo un lnngu soggiorno
nell‘Unione Sovietica.
Si era recata a Mosca varie settima-
ne fa per coordinare il lavoro del
Comitato (l’Assistenza anglo—sovieti—
co, di cui fa parte.
L'n prima niuna .m ma... i»»im»..;..
unNI giorni
Femminile ha lasciato in
la cupilnll'. Pnrlp dalla I'JllHlNlrÃŽr: si so-
no direuc a Napoli. l'n uhm gru/i'm i- in
viaggio i'l’r
.\Ul DONNE
Tre donne d’italia
'l‘rr- (inning sono parli/a insillmt' rin Rumu: s
Hn [mrilln per andare a parlun- allr- Iuwrmrl '
Iusr‘unl‘. [nor (lnrr' Cascio/1:11 allo musw lvnuninili
Ill‘llu forza sana che esw "III/IÌY‘M‘IHHIIU nMIIl
i'iln del paese.
Chi sono "1mm ho danno? 5mm m dirigo/Iv
Ii Ilell'l'. l). l.
Rita. Inni la r-Iiinninno rosi. l" un’oprrnin. i'l’l
snrln. (Ii Torino, ed è ï¬rrn della sua " Turin "
Dull‘rm (Ii 16 anni Im incominrin'n a lllrvrm"
nvl partito socialista passando poi n nnnlln r'rr
munism v.- da alloro è slam milimnn— alliro. nel
1920. per s/uggire alle nersrr‘udoni l'l—‘C H2 Α
passnla all'estero, ma non si è lvrnmm mni di In-
rornrc: in Ispagua, in Frnnriu. nell'Unione Sn-
riclim. in Ilnlin illcgnlnmnlp sani-
prr. «(m-nonno. durante i rnn'an-
ni (Ii upprvmiunv. Rim lm lunnln.
ha ramhnrnnn per In rlislruzionrr dl'l
fascismo: rilurnnm nella xnn Italia
"un npltl'nll hu palmo. oggi l‘onli»
nun il lnrnm irlsianrnbilc.
(’mlmnn .‘H'nnn nullnspclro jrm
glle. mn sula in oppio-rum. {I Sl'nl—
prc anivn, sempre in mnrimenlo:
lavora da lunghi anni come mili—
tante ami/(urina. Collaboratrice del
pndrr, Giulimln ha vissuto molli
nnni in From‘ìu' dal governo Irnv
(i'llon' di Lai-al i- rum: conï¬naln col
ma unH/(lsl‘io’lll. llu In! Sl‘mpre sa-
puln Iener al!» il nmrn a. m-
nam in India. lin sulu'ln preso il
sua posto di 1mm. Oggi Giulian-
Nenni i- nnn rlrllr- inizialn'ci e del-
le dirigenti (II-ll'L'. IJ. I.
Gennnu Rum; i- nnn giovane dÃ
rellrit‘o rlirlnuicn, energica. come le
danno della sua u—rrn. In Colabria;
ha sempre 10mm: jermn In sua p0-
sizio di trilli/(Ischia. A lei il suo
parliln arcra‘ Irn l'altro. n/Iidato il
compito di raccoglicra notizia alla
radio e di rilerirlr ui rallnllori deln
l’Italia Libera.
Una di loro racconta
Massa Marittima ha voluto commemora-
re la sua eroina. medaglia d'oro, Norma Pa»
renti Pratelll. crudelmente caduta sotto xl
pugnale nazista. Il Comitato d’Inlziatlva
dell'Unione Donne Italiane, fu invitato alla
cerimonia.
Giunte a Massa la sera del sabato, nella
Piazza del Duomo trecentesco, le donne del.
l‘U. D. I. ci attendevano. Ci trovammo al.
fettuosamente assediato dalle nostre ami-
che. dalla popolazione tutta e- da ogni
parte ci giungevano inviti: i villaggi, i paeA
slni dei dintorni desideravano sentirci, atA
tendevano la nostra parola. Cosi procedem-
m0 alla compilazione di un ï¬tto program-
ma: sei comizi in località diverse entro la
domenica ed il lunedl.
LaJnattina della domenica, per vie cam-
pestri tra colline e valli, tra campi inten-
samente coltivati, su ponti rotti rimediatl
alla meglio dalla popolazione stessa ed u.
no. che ci sembrò più solido degli altri, ri-
costruito solamente da donne. arrivammo
a Monterotondo Marittima. poi a Sasso Pi-
sano .
Sasso Pisano e un minuscolo villaggio al.
la sommità di colle, ll suo orizzonte è chiu-
so da una cerchia dl colli piùvaltl che sug'
gellano la sua solitudine, difendendo il suo
silenzio. Quella mattina l suol abitanti e.
rano tutti per la via. ci vennero incontro.
cl accompagnarono alla piazza, 51 raccol-
sero sotto il balcone di una casa privata.
c da là rivolgemmo loro la nostra parola.
Io non su rldirc lo simpatia umana che ci
legava al nostro uditorio. L'attenzione. l'0-
mozlonn cl‘lc leggevo in quei volti non Dr-
tevano esscrc premio alla nostra modesta
eloquenza ma solo alla sincerità della no
stra parola, al sentimento fraterno chr‘
viveva n>lla nostra voce.
Nel pomeriggio lumino a Grosseto. Qui
sa del popola tli Massa scuprimmo agli oc
chi degli intcrvenuti Il quadro rappresen-
tante il volto di Norma Parenti. ll suo
sguardo intrepido pareva si posasse su noi.
su sua madre. sul ï¬glioletto suo. sulle w-
dove di contatto compaesani trucidati co.
mc lei dal furore nazista. L'atmosfera cm
grave di dolnrw. il passato. il recente pasr
sato dj lutto. di violenze pesava sul cuo-
re di tutti.
Coscientl di aver vissuto una di quelle
ore che non passano invano nella nostra
vita, ci recammo la sera stessa a Folloni-
ca: il mattino successivo a Ribolla, L'ora
incomoda per le donne che hanno sempre
mille cose da fare ln casa. fece si che il
pubblico in questi due paesi fosse in pre-
valenza maschile, ma perciò non meno a«
datto alle nostre. parole: i diritti della don—
na, il tono di vita che essa rivondicmnon
sono interessi contrastanti con quelli degli
uomini. ma confluenti. come nella famiglia
non esiste un interesso del marito che non
sia anche della moglie. cosi nella societÃ
non esiste interesse femminile che non sia
anche maschile.
Nel poemriggio mmmo a Grosseto. Qui
trovammo un palco nella piazza delle Ca»
tene. un microfono. bandiere. manifesti.
L'ora ï¬ssata per il comizio era anche qui
purtroppo particolarmente scomoda: si de-
cise dl rltardarne l'inizio. ma erano appena
passati dieci minuti dall'ora ï¬ssata. quan-
do fummo invitate a scendere perché la
folla attendeva già da tempo. Perché una
folla correva ad ascoltare la parola di tre
donne? Forse per curiosita, pensavo. I ti-
pi ameni tireranno fuori delle barzellette,
l maligni ci criticheranno. Confesso che
non ero troppo entusiasta del ruolo che m1
toccava. La piazza era gremita, l'attesa Vl-
vace. Ci facemmo forza ed lmpugnata qua-
51 per sostegno l'asta del microfono, par
lommo: A poco a poco si fece silenzio sul
roltl 51 lesse l'attenzione. l‘emozione, lnflv
ne vidi occhi lucenti di lacrime ed uomini
sofï¬ar51 in fretta il naso. sentii allora che
quello folla ci era Vicino. che i comuni
dolori. le comuni speranze ci legavano in
uno stesso sentimento. ci nitratellavano.
Ogm timore. ogni sospetto dllcguò e sen-
timmo cll essere sorelle che parlavano a
fratelli.
bRiprendendo la via del ritorno ci sen
tivamo plu ricche di umano comprensione.
piu forti della volontà di continuare il
lavoro intrapreso.
(lemma Russo.