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Numero 1 del 1944

Il nostro compito


Foto: Il nostro compito
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Testi pagina 2

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IL NOSTRO COMPITO

Oggi, più che mai. quando sul nostro suolo si combatte una guerra
difficile e dura, quando il nostro paese, ancora tliviso, non può ri—
prendere un corso normale di vita, a noi, donne, si pongono ogni
giorno, problemi tanto più ardui quanto più sono le (lillicoltà che ci
impediscono di risolverli; oggi più che mai sentiamo il bisogno di
unire le nostre forze per aiutarci a vicenda.

La guerra ha portato lontano i nostri uomini ed abbiamo dovuto
assumere, spesso provvisoriamente, talvolta purtroppo de?nitivamente,
il compito grave di capo di famiglia. Quante volte in questo compito,
ci è mancato l’ aiuto di un consiglio, il coni—orto di una voce amica.

«Noi, Donne) vuole appunto essere per voi questa voce amica,
la con?dente alla quale in ogni circostanza, triste od allegra, voi vi
possiate rivolgere per sentire la parola adatta ed allettuosa che noi,
donne, tanto desideriamo.

Questo giornale, che sarà il vostro giornale, si indirizza con
uguale interesse all'operaia e alla contadina, alla studentessa 0 alla
sartina, alla donna o alla ragazza di casa. A tutte, esso chiede sug-
gerimenti e notizie; a tutte, esso olii-e la possibilità di discutere i
problemi che, in quanto donne, più particolarmente ci interessano.

Esso vuole e deve essere il legame che unisce strettamente
tutte le energie femminili che si drizzano oggi per schiacciare l’in-
vasore nazista, per ricostruire un domani libero e felice ove sia conv
cesso alla donna di educare i suoi bambini per un avvenire costruttivo
e non per vederli ogni vent’anni gettati alla morte.

( Noi, Donne» vi dirà lo sforzo delle nostre sorelle in Italia
occupata per raggiungere questo obbiettivo, esso vi mostrerà come
questa nostra aspirazione ad una vita libera sia comune a tutte le
donne, esso vi indicherà con quali mezzi oggi, noi, in Italia liberata,
possiamo dare il nostro contributo alla lotta che ha per posta la fe—
licità e l'avvenire del nostro popolo.

Per vent’anni, il fascismo ci ha scartate dalla vita nazionale,
mentre disgregava le nostre famiglie, imponendo ai nostri bambini
una educazione che noi non volevamo, scatenando una guerra che
noi non sentivamo e portando il nostro paese allo sfacelo economico.
Noi vogliamo ricostruire la nostra famiglia ed è perciò che siamo
direttamente interessate da tutti iproblemi della vita nazionale, dalla

erra, dalla ricostruzione economica, dall’epurazione ecc. ed alla
soluzione di tutti questi problemi, noi vogliamo e possiamo dare un

grande contributo.
( Noi, Donne ) esprimerà questa volontà delle donne italiane

e la certezza che esse hanno che il nostro popolo, unendo tutte le
sue sane energie, temprato dalla lotta attuale, saprà operare alla rina-
scita della nostra Italia dalle rovine accumulate da vent'anni dal fascismo.

lo





SALUTO AL GOVERNO D’ ITALIA

«r Noi, Donne); porgo il .i'uo saluta al governo Bonomi e, nella cerlezza
che esso saprà amo/vere i compiti gravi ed urgenti che la situazione attuale
pone di fronte a tutto il nostro paese, lo art/cura che tutte le rlunna rlcll'ltalia
liberata, desideroso (li mostrami degne delle loro sorella, le quali sono l'ocz
cupazione [et/arca, a riso/rio della loro Vi/a rismmzno l'onorrl d'Italia, l'aglio/m
partecipare con tutti i mezzi (li cui dispongono alla guerra (li libw'aziunc 0d
alla ricostruzione nazionale. Late le arrivarono che lo sosterranno nella .rna

opera perché’prmro il Horn-0 popolo .ria liberato dai nazisti e da ogni residuo

del fascismo.

Uno poesia inedita

di Roberto Bracco

l’oche ore prima di morire, il grande
drammaturgo Roberto Bracco, dettava
questi ultimi versi alla sua compagna
che sempre gli fu vicina nei successi co-
me quando la repressione si abbatteva
su dl lui per impedirgli di esprimere tutto
l'amore che egli portava al nostro po-
polo, tutto l’odio che 0in nutriva per
il regime che opprimeva la nostra Italia.
Egli chiudeva la sua vita lasciando il
ricordo di un uomo, di un artista, di un
italiano che non si piegò a servire il fa-

scismo, negatore di ogni vera. libera arte.





' ultima serenata

È questa l'ora, o mia chitarra antica,
In cui con te mandava un dolce canto
A Lei che s'alTacciava ad ascoltare
Sotto la luce di tutte le stelle.
Stanotte, invece, il ciel par che mi dica:
Le stelle sono morte e chiedon pianto l
Ch'Ella s’aEacci più non aspettare,
Non tornano mai più le notti belle.
O mia chitarra amica, ancora sento
Che la tua voce canta con la mia.
Piangiamo insieme nella notte triste,
Piangiam cantando: amore, amore, addio!
Mi bacia appena un alito di vento,

È l’ultimo pensier ch’Ella m'invia,
Mentre il ciel senza stelle insiste, insiste

Nel consigliarmi un rassegnato oblìol
\


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