Numero 11 del 2008
L'inverno dei diritti
Testi pagina 19
di madre in figlia
Se così fosse non saremmo qui a discuterne. Le dichiara-
zioni universali sono primi passi, ai quali debbono necessa-
riamente seguire leggi nazionali, campagne di sostegno e
punizioni severe per chi non rispetta i diritti umani. Credo
che le dichiarazioni universali siano documenti di alto valo-
re morale, spesso anche più avanti rispetto al tempo in cui
sono stati scritti.
Non posso pensare altrimenti. Credo che la maggior parte
di questi documenti etici sia il punto di arrivo di un percor-
so di fatti, analisi, riflessioni e molta diplomazia per far sot-
toscrivere alla maggior parte dei paesi il testo di una dichia-
razione condiviso. Talvolta piccoli principi scontati per noi,
non lo sono altrettanto in altri paesi.
Bambini, donne, anziani e persone con handicap coloro
sui quali si registra la maggior parte di abusi - almeno secon-
do quanto riportato dalle informazioni di stampa. E' impor-
tante l'azione della stampa nel denunciare le violazioni
quando queste avvengono: talvolta l'indignazione pubblica
può esser più forte di qualunque altra forma di coercizione.
Sono fatti che indignano perché ci si rende conto che chi li
compie lo fa partendo dal presupposto che bambini, donne,
anziani e persone con handicap non abbiano nessuna digni-
tà umana.
Sulla bontà o meno della natura umana in tanti hanno
riflettuto è scritto. Ma non saprei rispondere.
Magari fosse così, allora potremmo veramente avere un
maggior controllo della situazione! Purtroppo la violenza, la
violazione dei diritti umani, la violazione del diritto in gene-
rale, spesso si originano da motivazioni di interesse: ti sfrut-
to perché guadagno. I soldi con poca fatica, attirano sempre
più sia uomini che donne.
Alle dichiarazioni di principio vanno fatte seguire azioni
di sensibilizzazione, di promozione, di controllo. Vanno
valorizzati i passi avanti fatti, vanno penalizzate in modo
significativo le violazioni riscontrate. Molto sta nel singolo
paese, sia nella volontà di promuovere il rispetto dei diritti
delle persone sia nella fermezza di astenersi dai rapporti con
paesi che non li rispettano.
Credo che non solo se lo aspettassero, ma che il rispetto
delle regole fosse il solco entro il quale ipotizzare politiche
comuni tra i diversi stati del mondo. Le dichiarazioni uni-
versali rappresentano, di fronte ad un problema specifico, un
punto di arrivo verso il quale portare legislazioni e culture
nazionali degli stati che vogliono essere in relazione con il
mondo.
Donne, bambini, anziani o più in generale verso coloro
considerati inferiori da chi esercita violenza. Le differenze
razziali e culturali diventano elementi di accelerazione nelle
azioni di violazione. Fattori importanti per agire credo che
siano la conoscenza e l'indignazione pubblica (che talvolta
può fare importanti pressioni affinché le violazioni non
avvengano più).
Perché si parte dal presupposto che i soggetti su cui avvie-
ne la violazione siano inferiori, senza capacità di reazione,
magari anche abituati a subire. E per tali ragioni possano
essere "sfruttati".
Sarebbe necessaria una comparazione con altri pianeti!
Tendenzialmente la natura umana dovrebbe essere buona…
Purtroppo la cronaca non ci racconta questo, anche se
rimane indubbio che le donne, insieme ai bambini, siano ber-
saglio prevalente della violenza e della tratta degli esseri
umani. E su questo tema che va tenuta l'attenzione, altri-
menti rischiamo di perderci.
Quando sono state scritte quelle regole, davvero i governi credevano che sarebbero state rispettate?
Le dichiarazioni universali sanciscono principi, ma i diritti sono garantiti?
Mi sembra che le violazioni riguardino soprattutto ...
Le donne, in quanto all'esercitare violenza, sono diverse dagli uomini?
Per queste ragioni...
Forse è la natura umana a non resistere alla pratica della violenza. O no...
Dichiarazioni universali e diritti reali
Rosa M. Amorevole Alessandra Pennello
noidonne novembre 2008 19