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Numero 1 del 2009

Verso un nuovo mondo?


Foto: Verso un nuovo mondo?
PAGINA 19

Testi pagina 19

Quanto alla lettura, nel 1965 il
14,6% delle donne leggeva almeno un
libro (il 18,0% i maschi). Nel 1973 sono
diventate il 22,6% (il 26,3% i maschi).
Il sorpasso avviene nel 1988, anno in
cui si è registrato 39,3% contro il
33,7%. Oggi una donna su due (e quasi
il 70% delle bambine) è lettrice, contro
il 37,7% della popolazione maschile.
Il dato, letto per età e per genere, è
molto interessante. I bambini forse sono
più impegnati davanti alla televisione,
ai computer o a praticare un'attività
sportiva? Oppure si investe di più sulle
bambine, le quali, forse, hanno un mi-
gliore rendimento scolastico e sono più
portate a concentrarsi e a imparare? E
gli adulti? Perché i maschi leggono me-
no? Perché lavorano troppo? Dovrebbe-
ro forse conciliare i tempi per potersi ri-
tagliare un meritato spazio di relax in
poltrona? Oppure conciliano, lavano i
piatti per far finire alla loro donna l'ul-
timo romanzo di Melania Mazzucco e
rinunciano alla partita? Oppure hanno
altri hobby? Non si tratta di stilare una
classifica di buoni e cattivi, di attività
migliori o peggiori. Il dato certo è che
nel momento in cui le donne diventano
significative all'interno di un certo mer-
cato, in questo caso della cultura, natu-
ralmente i numeri tendono a cambiare
in una direzione precisa. Se le donne
fruiscono, comprano, promuovono la
cultura, il mercato avrà verso di loro un
occhio di riguardo. È un mercato che si
autoalimenta e che porta i suoi buoni
frutti in termini occupazionali, cultura-
li e di linguaggio. C'è da sperare che ciò
avvenga anche in ambito di rappresen-
tanza politica. E c'è da sperare anche
che le donne dell'editoria siano all'altez-
za, e che siano in grado di farsi autenti-
che promotrici di quella 'libertà' tanto
auspicata quanto preziosa. Come? Ad
esempio tenendo alti i livelli, attraverso
una critica letteraria militante, una re-
visione dei canoni nel tentativo di recu-
perare quei molti nomi troppo spesso di-
menticati di autrici, filosofe, narratrici,
pensatrici contemporanee o del passato.
Troppo spesso infatti le antologie, le sto-
rie delle letterature, le storiografie, han-
no tenuto in disparte il pensiero femmi-
nile, vuoi per ignoranza, vuoi per logi-
che di potere discriminante, vuoi perché
le donne per secoli sono state considera-
te marginali anche in quest'ambito, a
dispetto del Pensiero di tante, da Cristi-
na di Svezia a Luce Irigaray, da Olympe
De Gouges a Judith Butler e moltissime
altre.
Informazioni:
www.aie.it - www.piulibripiuliberi.it
noidonne gennaio 2009 19
Il cliente
Tutta la brutta discussione di questi ultimi
tempi legata la fenomeno della prostituzio-
ne, così asimmetrica, mi ha creato un forte
senso di "fastidio". Da un lato perché se ne
parla come non fosse stato sufficientemente
chiarito, e lo dovrebbe essere per tutti
ormai, che è un fenomeno globalmente con-
trollato, e ne fa uno degli assi portanti della
criminalità organizzata. Intervenire, quindi,
solo sulla sua manifestazione ultima, sulla
presenza delle donne e delle ragazzine, che
"deturpano" le nostre strade è una semplice
operazione di pulizia, di maquillage, che
non solo non cambia sostanzialmente nulla
del problema, ma anzi rischia di aggravar-
lo. Il vero fastidio non è solo lì, ma è rap-
presentato dalla totale assenza di qualun-
que riflessione sul cliente. In un mondo così
globalmente mercificato si parla solo
dell'"offerta" delle donne e mai della
"domanda" che questa offerta chiede, fa pro-
liferare. In tutto questo silenzio una recente
rappresentazione teatrale di uno spettacolo di Viola Buzzi,
"100 uomini al giorno" ha cercato, e si è coscientemente posta
il problema di colmare questo vuoto. Prendendo le mosse dai
discorsi parlamentari della senatrice Lina Merlin e dalle lettere
che le prostitute della case chiuse di allora le scrivevano si è
finalmente affrontato anche questa parte del problema: "un
viaggio attorno al mestiere più antico del mondo: il cliente". Un
tentativo serio di mettere al centro della scena, non tanto l'of-
ferta, ma quei circa 9 milioni di uomini di questo Paese che que-
sta offerta alimentano e cercano. Una ricerca sul desiderio
maschile, sulla sua sessualità che dovrebbe trovare spazio in
tutte le discussioni sul fenomeno della prostituzione. Una ricer-
ca (in pochi testi, ma esemplari, affrontata) sul significato dal
lato del cliente che tanto dice in termini di rapporto tra donne
e uomini. Una riflessione su chi sono questi uomini che ci cir-
condano, che vivono anche nelle nostre case, visto che la gran
maggioranza di loro è sposata, che ci sono mariti, figli e padri.
Vorrei sapere meglio chi sono e quale è la visione delle donne
che li attraversa, non mi basta sapere che si è deciso di nascon-
dere le donne. Forse sarebbe meglio smettere di nascondere loro,
gli uomini.
Ma di questi temi forse è chiedere troppo a tutti.
Alida Castelli
sempre più donne muovono la cultura: lettrici, scrittrici,
dirigenti, editor… qualcosa sta cambiando?
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