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Numero 9 del 2012

Futura: Il domani che è tra noi / 1


Foto: Futura: Il domani che è tra noi / 1
PAGINA 19

Testi pagina 19

getti di ricerca nazionali e internazionali istituiti sia da
associazioni come AIRC, sia da case farmaceutiche che
da enti pubblici come Regione, MIUR e Comunità Eu-
ropea. Si tratta di fondi assegnati su base meritocra-
tica dopo partecipazione a bandi pubblici. In pratica ci
auto-manteniamo con le nostre produzioni scientifi-
che che ci consentono di attrarre donazioni e di par-
tecipare a nuovi progetti di ricerca.

La ricerca si svolge prevalentemente in team. Consi-
derato l’individualismo che permea la società, è dif-
ficile capire le dinamiche che regolano ivostri rapporti
nel gruppo. Come siete organizzati?

Il nostro gruppo è attualmente composto da sei
persone tra biologi, biotecnologi e medici, poi ci
sono parecchi studenti e a volte nel laboratorio c'è
un po' di affollamento, ma fondamentalmente an-
diamo d'accordo e soprattutto ci rispettiamo,
siamo ben organizzati: ciascuno sa cosa deve fare
e ci aiutiamo fra noi. Sicuramente ci sono persone
che hanno più voglia di emergere, ma siamo con-
sapevoli che la nostra forza è il gruppo.

Il lavoro in laboratorio è molto articolato e richiede il
contributo di tutti per arrivare ad un risultato. Non
manca la competizione anche tra vari gruppi di ri-
cerca, ma se ciascuno fa bene la sua parte il benefi-
cio poi arriverà per tutti.

Si sente una donna che lavora pero nelfuturo?
Penso che nel mondo della ricerca, e non solo, tutti cer-
chino di immaginare cosa ci riserverà il futuro. Per quel
che mi riguarda credo di lavorare per il futuro, per cer-
care nel mio piccolo di migliorare anche una piccola
cosa nel presente di cui poi qualcuno potrebbe bene-
ficiare in seguito, per esempio in laboratorio stiamo la-
vorando anche per sviluppare un nuovo test per dia-
gnosticare infezioni fungine invasive che rappresen-
tano frequenti complicanze in pazienti immunocom-
promessi e che purtroppo hanno elevati tassi di mor-
talità. Questa ricerca potrebbe portare ad una diagnosi
più precoce che porterebbe ad una riduzione della mor-
talità dei pazienti, ma anche in questo caso proviamo
a dare in un futuro prossimo le risposte che occorre-
rebbero già oggi.

A 39 anni come appare il futuro?

Come dicevo prima non immaginavo che la precarie-
tà sarebbe stata la “costante" della mia vita lavorati-
va, ma anche con queste modalità il lavoro rimane per
me fondamentale. Anche se in questo momento non
riesco ad intravedere un futuro roseo, voglio continuare
a sperare perché In Italia ci sono ancora tante perso-
ne che nutrono una vera passione per la ricerca e cre-
do non ci sia soddisfazione più grande, lavorativamente
parlando, di quando la passione della tua vita diven-
ta anche il tuo lavoro.

5E DICI

FUTURO
PENSO A



Sondaggio di luglio - agosto

CATASTROFI E PROBLEMI 0%
INCERTEZZE E SPERANZE 36%
IIroE STRADE DA scoPRIRE E PERcoRRERE 32%
IIoII MI scoMPoIIoo, sono FATALISTA 5%
coME MI RIORGANIZZO PER SOPRAWIVERE? 27%

ECCO ALCUNE RISPOSTE ARRIVATE NEL NOSTRO SITO:

PENSO POSITIVO PERCHÉ...

Perché contiamo e duriamo talmente poco nell’immensità dell’universo e nel-
l’eternità del tempo che tanto vale stare il più possibile sereni e godere di ciò
che di bello e di buono incontriamo sulla nostra strada.

È il modo più sano per non lasciarsi vincere dalle difficoltà.

Nonostante il difficile momento di crisi economica, finanziaria, crisi di valori
che caratterizzano il momento storico attuale, penso siano necessarie fiducia
e fede.

- Mi voglio illudere che qualcosa in me e per me stessa cambierà.

Ai giovani, che hanno bisogno di tutto il nostro sostegno; non solo come atto
dovuto (responsabilità personale, senso di colpa per il Paese disastrato che
gli lasciamo in eredità) ma anche come diritto/dovere a pensare positiva-
mente al Ioro futuro.

È meglio pensare positivo, tanto il futuro arriva e non ci chiede il permesso.
Poi è meglio essere 'attive' piuttosto che aspettare passivamente. Siamo
'nella storia' e quindi pedalare.....!

Sono un’ottimista con un grande bagaglio di conoscenze ed esperienze,
molta volontà e capacità relazionali.

- La vita e una sola e va vissuta, non è la vita che deve “vivere” noi.

PENSO NEGATIVO PERCHÉ...

La realtà purtroppo è tragica: questa situazione non riguarda solo iI periodo
storico ed economico che stiamo vivendo' In Italia, in Europa, nel mondo' In
generale, ma riguarda soprattutto situazioni personali.

Per poter individuare eventuali difficoltà e per poterne poi vedere iI lato posi-
tivo.

- Il lavoro (autonomo) ha subito un'inflessione preoccupante, ho una figlia ado-
lescente, un ex marito devastante e genitori anziani.

NON PENSO PROPRIO NULLA PERCHÉ...

Sono un poco fatalista e vivo giorno per giorno, tanto la vita fa tutto da sé
anche se ci illudiamo di decidere noi iI nostro futuro.

- A volte è bene lasciar fluire i pensieri senza fermarli.

- Mi piacerebbe non pensare a nulla ma ciò non è possibile perché EGO CO-
GITO. ERGO SUM.

Non resta che vivere alla giornata. Non c'è più futuro. Avete sentito del mu-
sulmano che per non essere “coordinato" da una donna si e licenziato, per
poi essere di nuovo ripreso e ora c'è un uomo che gli fa da tramite.

- Non è possibile prevedere quali strade ed obiettivi verranno percorsi. Il Dio
Denaro macina tutti e tutto, speriamo che venga frenato e che l'essere
umano trovi i suoi spazi nel rispetto di genere.

95?}. 5021

SIICIÙJ



noidonne | settembre | 2012 o
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