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Numero 10 del 2015

Madri


Foto: Madri
PAGINA 19

Testi pagina 19

17Ottobre 2015
questione di grande importanza: come la società accoglie
questi bambini e bambine così desiderati? “Viviamo in un
paese in cui non ci sono spazi per i bambini, non ci sono
pensieri per i bambini. È una società che rifi uta i bambini e
che non è attrezzata per accoglierli e non si pone il proble-
ma di come cambiarsi in funzione dei bambini. Si possono
fare tantissimi esempi: dai parchi condominiali in cui è vieta-
to ai bambini di giocare a palla fi no al divieto di portare i
passeggini aperti sull’autobus, come sta accadendo in varie
città. Siamo al paradosso che l’autobus ha il predellino per
permettere alla persona con handicap di salire, ma chiede a
una mamma con un neonato di salire reggendolo in braccio,
tenendo il passeggino chiuso nell’altra, magari con borse
della spesa e dovendosi reggere per non cadere. Per non
parlare degli scivoli sui marciapiedi occupati dalle macchine
parcheggiate ecc… l’attenzione alla coppia mamma-bambi-
no nei primi anni di vita manca del tutto. La maternità è vista
come una scelta individuale e non come un bene comune
della nazione. Manca completamente l’idea che se la donna
mette al mondo un fi glio lo fa per sé ma lo fa anche per tutti
noi. Abbiamo sicuramente leggi avanzate per la tutela della
maternità nel lavoro, ma ormai chi ha un lavoro fi sso è una
minoranza residua. La maggioranza delle donne, soprattutto
le giovani, si arrabattano tra una marea di lavoretti, negoziet-
ti, precarietà in cui non possono avere nessun sostegno alla
maternità”. Il Melograno ha un motto che è la sintesi della
sua mission… “Con “Quando nasce un bambino nasce an-
che una mamma” vogliamo dire che i bisogni e i diritti dell’u-
na non possono essere trattati separatamente e disgiunti dal
benessere e dalla dignità dell’altro, che è lui che ti insegna
ad essere mamma, tu scopri cosa vuol dire essere mamma
di giorno in giorno nella relazione. Conseguentemente vo-
gliamo sottolineare che anche la mamma ha bisogno di tutte
le cure e le attenzioni di cui ha bisogno chi nasce e che lei
riversa verso il bambino. Diciamo sempre che le operatrici
del Melograno accudiscono le mamme mentre le mamme
accudiscono il bambino. Il senso è: chi cura ha bisogno di
essere curata”. E i papà non li considerate? “Attenzione: il
padre non nasce quando nasce il bambino, ha bisogno di
tempo. La mamma ha avuto un tempo, durante la gestazio-
ne, di conoscere e dialogare con il bambino e al momento
della nascita lo conosce già, e poi ha dalla sua gli ormoni
che la rendono particolarmente recettiva al suo linguaggio e
ai suoi bisogni. Al padre non è concesso questo, noi pensia-
mo che lui debba essere “il guardiano della tana’, permet-
tendo alla donna che vive questo intenso viaggio d’amore
con il suo bambino nei primi mesi di non avere alti compiti,
di non essere disturbata. Il ruolo del padre è importantissi-
mo, ma non è sovrapponibile a quello della mamma. Invece
purtroppo vediamo che l’immagine che viene proposta è
quella del mammo. Non è questa la paternità consapevole
che va messa a disposizione perché non serve solo un aiuto
concreto - ben venga, ovviamente - ma soprattutto un ascol-
to, un sostegno per le nuove responsabilità, un ruolo di pro-
tezione della coppia mamma-bambino. Per essere protettori
bisogna essere degli uomini, invece parecchie volte vedia-
mo ragazzini”. Ma nei vostri programmi c’è anche un lavoro
con i padri. “La paternità è importante e facciamo anche in-
contri per i padri e molti degli incontri nei corsi di accompa-
gnamento alla nascita sono aperti per chi lo desidera alle
coppie. Speravamo che i padri si organizzassero con loro
centri. Ci sono stati tentativi negli anni, ma è mancata la con-
tinuità e l’idea che potessero prendersi in carico il tema della
paternità. Siamo ancora all’imitazione del modello materno.
E non va bene”.
Una bella storia
scritta dalle donne
per le donne
NON SUBIRE LA GRAVIDANZA, MA DIRIGERLA è la
frase-guida scelta quando, a Verona nel 1981, nasce il
primo nucleo di quella che oggi è una realtà diffusa in
molte regioni con 18 centri attivi de IL MELOGRANO.
L’idea alla base dell’iniziativa era “che madri si diventa
piano piano attraverso una gestazione fisica ma anche
emozionale e di crescita interiore, attraverso un parto
vissuto come scoperta e rispetto delle straordinarie
capacità e risorse del corpo di donna, attraverso
l’autodeterminazione. Si voleva realizzare un luogo dove
questo potesse avvenire, creare un’istituzione in cui
fossero al primo posto accoglienza e cura; che operasse
non con improvvisazione e volontarismo ma che fosse
servizio permanente per aiutare la consapevolezza delle
donne”. Oggi in tutta Italia sono tantissime le iniziative
e i progetti, quasi sempre in collaborazione con gli enti
pubblici: assistenza domiciliare nel puerperio, s.o.s.
allattamento, ‘farmacie amiche dell’allattamento’,
formazione baby sitter, gestione Sportello Nascita
e Prima Infanzia. Tutti servizi utili per sostenere le
scelte delle donne con gli strumenti che da sempre Il
Melograno utilizza: informazione precisa ed esaustiva,
attivazione di consapevolezza ed empowerment delle
donne. (Info: www.melogranovr.org)
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