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Numero 12 del 2007

Un anno di notizie a colori


Foto: Un anno di notizie a colori
PAGINA 18

Testi pagina 18

dicembre 2007 noidonne18
L'elaborazione dei questionaritrasmessi da 973 aziende con
più di 100 dipendenti - per un to-
tale di 384.477 occupati, in
adempimento alla Legge 125/91
art.9- ha costituito il Rapporto
sulla situazione del personale
femminile nelle aziende dell'Emi-
lia-Romagna, presentato nei gior-
ni scorsi dalle Consigliere di pari-
tà regionali.
Dai risultati emerge, seppur in
misura modesta, un miglioramen-
to quali-quantitativo con indica-
tori di criticità e di positività che
confermano forti divari di genere
soprattutto nelle posizioni diri-
genziali. Nel mercato del lavoro
emiliano-romagnolo la componente
femminile è quella più dinamica capace
di raggiungere nel 2006 un tasso di oc-
cupazione pari al 61,5%, avvicinando
la regione ai paesi del Nord Europa
(Olanda, Danimarca, Svezia e Finlan-
dia). Il tasso di occupazione femminile
più elevato (80%) è nella fascia di età
30-40 anni; gli effetti delle riforme pre-
videnziali determinano un incremento
particolarmente elevato nella fascia ol-
tre i 50 anni.
Emerge inoltre che le donne hanno,
rispetto agli uomini, vite professionali
più "spezzettate" in relazione alla mag-
giore incidenza nella loro vita degli im-
pegni di cura (figli o familiari non auto-
sufficienti), indebolendo i requisiti per
la pensione di anzianità.
Il part time è circoscritto al 24,3%
delle lavoratrici, meno della media ita-
liana (26,5%) ed europea (32,3%) e non
sempre volontario.
Le donne sono più presenti nel terzia-
rio: alberghi e ristoranti, sanità e servi-
zi, pubblica amministrazione e istruzio-
ne, commercio.
La distribuzione per qualifiche vede
una forte concentrazione nella fascia
impiegatizia (50,5% donne, 49.5% ma-
schi); permane un gender gap per quan-
to riguarda la possibilità di carriera del-
le donne, anche per la difficoltà di con-
ciliare vita professionale e lavoro di cu-
ra (dirigenti: 79,9% maschi, 20,1% fem-
mine) Il settore della sanità pubblica
presenta, nella dirigenza, dati di quasi
parità fra uomini e donne, confermando
differenziali salariali fra uomini e donne
in presenza di uguali mansioni.
Gi uomini ricevono più promozioni
delle donne (6,9% maschi, 6% donne) e
usufruiscono di più ore di formazione
(28 ore pro-capite, a fronte delle 18 ore
delle donne). Si registrano contratti di
lavoro in prevalenza non standard con
forte erosione dei lavori a tempo pieno.
L'analisi del Rapporto rappresenta
solo una parte del tessuto produttivo
ma non deve essere sottovalutata per-
chè questo strumento permette di verifi-
care con trasparenza la situazione del
personale, in particolare quello femmi-
nile, focalizzando l'attenzione verso la
segregazione professionale orizzontale e
verticale e i differenziali retributivi tra i
lavoratori e le lavoratrici, consentendo
agli addetti ai lavori di confrontarsi su
tematiche molto spesso sottovalutate e
tanto meno risolte, sensibilizzando la
società/Istituzioni ai fini di una maggior
diffusione culturale della parità tra i ge-
neri. La trasparenza, l'attenzione alle ri-
sorse umane con le diverse specificità,
l'abbattimento delle discriminazioni, il
sostegno alla maternità, la conciliazio-
ne , sono elementi indispensabili per mi-
gliorare la qualità della vita delle per-
sone e, se affrontate adeguatamente,
possono accompagnare la competitività
dell'impresa migliorando la stabilità.
E' importante individuare le imprese
che hanno la capacità di creare un buon
clima aziendale, nel rispetto delle esi-
genze della pluralità dei soggetti, attra-
verso un sistema premiante che sia trai-
nante nei confronti degli altri, mettendo
in campo azioni positive indispensabili
per rimuovere gli ostacoli da tempo mo-
nitorati e consentire il trasferimento di
buone pratiche.
Un'impresa socialmente responsabile
adotta uno stile che accresce il contri-
buto positivo che già da alla società,
mettendo in equilibrio gli obiettivi eco-
nomici, quelli sociali e quelli ambienta-
li. L'adozione di comportamenti social-
mente responsabili determina, alla fine,
un incremento del valore complessivo
dell'impresa, passando attraverso questi
fattori. Una scelta che va al di là della
legge perché essere socialmente respon-
sabili significa andare oltre il rispetto
della normativa vigente, investendo di
più anche nel capitale umano.
Ciò si traduce nell'adozione, a livello
economico e culturale, di una politica
aziendale che sappia conciliare gli
obiettivi economici con gli obiettivi so-
ciali e ambientali. La responsabilità so-
ciale si configura quindi non come uno
sforzo addizionale ma come un com-
portamento legato alla normale gestio-
ne d'impresa, premiandola se gestita in
modo socialmente responsabile, acqui-
sendo vantaggi competitivi, creando in
azienda un ambiente migliore, più sicu-
ro e motivante che investa nella diversi-
tà considerandola un valore aggiunto.
Nella regione del 61,5%
Emilia Romagna
Donatella Orioli
dal Rapporto annuale delle
Consigliere di parità regionali
emerge un miglioramento
quali-quantitativo del
lavoro delle donne, ma
anche forti divari di genere
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