Numero 10 del 2007
50E50: il 13 ottobre tutte a Roma
Testi pagina 18
ottobre 2007 noidonne18
Trasformare un mestiere in arte, pren-dere per i capelli una tradizione che
sta sparendo inghiottita dal tempo e
dalle mode. Fare in modo che il giallo
delle ginestre e la preziosità della seta
siano ancora patrimonio femminile e
femminista, sottolineando che il legame
delle donne con l'universo tessile è un le-
game antico e resistente, fatto di storia
e di economia, che ha saputo andare ol-
tre le esigenze del quotidiano domesti-
co, con la creazione di piccole industrie
familiari. Questo è il compito che si è
prefissa Rosa Spina, nata in Sicilia, ma
saldamente ancorata alla realtà e alla
tradizione della sua terra adottiva: la
Calabria.
L'arte del tessere è simbolo carico di
significati per tutte le culture, da quella
Maya che adorava Ixchel divinità lega-
ta alla luna e alla figura del ragno che
tesse la tela in attesa della gioia del cie-
lo, a quella nordica che con tre fate, Urd
che fila e rappresenta il passato, Ver-
dandi che arrotola il filo ed è il presen-
te, e Skuld che recide il filo ed è il futu-
ro, raffigura le donne che decidono il fa-
to di ogni persona.
Per Rosa Spina (coincidenza del de-
stino in un nome che riporta alla fiaba
dei Fratelli Grimm, dove la bella addor-
mentata si punge con un fuso e dorme
cent'anni per un incantesimo) il tessere è
da sempre motivo di studio, ricerca ed
espressione.
Nel clima di grandi trasformazioni
culturali e rivendicazioni che caratteriz-
zò gli anni Sessanta, lei ed altre donne
artiste trovarono nel movimento femmi-
nista, partendo da una profonda rifles-
sione sul proprio vissuto, nutrimento ed
Al telaio come un’artista
Antichi mestieri
Antonella Iaschi
A Bari, dal 12 al 14 settembre, si è svolto il secondo Forum per l'Imprenditoria Femminile che, questa
volta, ha permesso alle imprenditrici italiane di avere una visione delle economie dell'Europa sud orien-
tale e Balcanica, Caspio e Caucaso nonché di poter partecipare ad incontri "Business to Business" al fi-
ne di trovare opportunità e sinergie commerciali nell'ambito di tali realtà economiche.
Un esperimento interessante che si inserisce nel successo del primo Forum, svoltosi lo scorso anno a Mi-
lano, e che ribadisce la necessità per le imprese, soprattutto per la piccola impresa, di crescere, magari facendo rete o consorziandosi, supe-
rando il mercato nazionale ed indirizzandosi non solo verso quelli che sono i nostri tradizionali clienti quali Spagna,Germania, Regno Unito
e Francia ma anche verso mercati meno sperimentati dove, naturalmente, il lavoro di assistenza delle organizzazioni imprenditoriali e delle
Regioni dovrà essere maggiormente impegnativo e mirato. Nel corso del 2007 il Paese ha segnato nel campo del commercio con l'estero un
buon successo: l'export verso i Paesi europei è aumentato dell'8,6 % perseguendo il miglior risultato da giugno 2005 e confermando che que-
sta è una delle vie per la crescita e lo sviluppo del sistema Italia.
Su come le imprese al femminile si inseriscano in questo trend non vi sono dati certi: Donne Impresa ha commissionato, in merito, una ri-
cerca che verrà presentata nel corso dell'annuale Convention del Movimento in programma a Roma nei giorni 6-7 novembre 2007, finalizza-
ta a comprendere quanto il lavoro delle donne contribuisca alla formazione del PIL e quindi anche quale sia il contributo dell'impresa al fem-
minile all'export.
Nel messaggio indirizzato al Forum di Bari, il Ministro Bonino, che sta lavorando con grande impegno perché le donne si misurino con più
decisione nel mercato globale, ha sottolineato come "fare impresa al femminile rappresenti ancora oggi una sfida" e come le donne siano viste
ancora come "un capitale dormiente" sottoutilizzato dalla società economica e civile, che continua a sottovalutare il grande contributo che
possono dare allo sviluppo del Paese. Certamente si tratta di rompere schemi culturali e ritrosie che ancora permangono nella nostra società,
una società d'altronde fortemente contraddittoria, nonché di costruire quelle condizioni ambientali in senso ampio che possano fare in modo
di superare la "sfida". Resta comunque fermo che il contributo del lavoro femminile nel Paese è presente, forte e significativo in tutti i campi e
che dobbiamo lavorare per farlo emergere, per accreditare la figura della donna lavoratrice, imprenditrice e non, rompendo l'immagine effi-
mera o fortemente ancorata su ruoli tradizionali, sempre meno corrispondente alla effettiva realtà, che i media continuano a dare.
Rita Casula
Il lavoro delle donne: veramente un bell’impegno