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Numero 9 del 2007

Dolce attesa ... o malattia?


Foto: Dolce attesa ... o malattia?
PAGINA 18

Testi pagina 18

settembre 2007 noidonne18
Negli ultimi 3 anni si sono persi1.300 posti. Inoltre circa 900 lavo-
ratrici e lavoratori dell'industria sono
CIGS o in Contratto di Solidarietà, una
parte dei quali saranno progressivamen-
te licenziati. Sembra un bollettino di
guerra, ed invece sono i dati 2006 forni-
ti dalla Camera del Lavoro di Novara
riferiti al comparto tessile. Uno scenario
dalle cause complesse: dalla crisi dei
consumi generalizzata alla carenza di
investimenti di sistema in ricerca e svi-
luppo; non ultima la liberalizzazione
del settore in seguito alla scadenza del-
l'Accordo Multifibre, che a livello inter-
nazionale regolava gli scambi di pro-
dotti tessili tra paesi importatori ed
esportatori grazie ad un sistema armo-
nizzato di quote e tariffe.
Dal primo gennaio del 2005 un'inva-
sione di prodotti a basso costo prove-
nienti soprattutto dall'Estremo Oriente
hanno nei fatti escluso dal mercato de-
cine di aziende, e con loro migliaia di
persone tra dipendenti e terzisti. Insom-
ma, prove pratiche di darwinismo so-
ciale, dove tutti sono contro tutti: im-
presa contro impresa, lavoratore contro
lavoratore, tutti arruolati nella grande
competizione dei mercati.
Per questo, quando nascono speri-
mentazioni in controtendenza, il consi-
glio è fermarsi ad osservare.
L'anno, se proprio vogliamo trovare
un momento di inizio, data 2006.
Quando un gruppo di artigiani del no-
varese, coordinati da Gianluca Bruzze-
se, artigiano dell'Associazione Cristiana
Casagrande, assieme ad altre persone
come Tania Annovazzi e Maria Vittoria
Maulini, artigiane come lui, decidono di
far sedere attorno ad un tavolo istitu-
zioni e società civile, per costruire un
progetto importante ed ambizioso: met-
tere in collegamento le aree di crisi del
pianeta, costruire ponti di solidarietà
tra le competenze e le professionalità
del tessile, creando una filiera traspa-
rente, sostenibile e, soprattutto, alta-
mente solidale. Gianluca coinvolge Fair,
cooperativa sociale che lavora da di-
versi anni nell'economia solidale, ma
anche la Provincia di Novara, nella fi-
gura Valeria Galli. E da quel momento,
grazie al finanziamento della Provincia,
compie i primi passi il progetto "Made
in No. Ogni punto un pensiero"
Quel "No" significa molto, non solo
l'abbreviazione della provincia di No-
vara, ma anche "No allo sfruttamento
delle piccole imprese e dei produttori
tessili, nel Nord come nel Sud del mon-
do" e "No all'abbandono della produ-
zione locale, della creatività artigiana-
le, della tradizione tessile del territorio".
Ed è a partire da quell'impegno con-
tro lo sfruttamento, a prescindere dalla
localizzazione geografica, che nasce un
ponte economico e solidale tra le comu-
nità di diversi continenti del nostro pia-
neta: il primo partner ad essere coinvol-
to è il progetto di cotone brasiliano Ju-
sta Trama, dove lavoratrici e lavoratori
di varie regioni del Brasile hanno deciso
di collaborare tra loro, mettendo assie-
me oltre 700 famiglie impegnate a pro-
durre un´altra economia, che rispetti e
preservi l´ambiente e sia permeata di
valori come l´autogestione, la solidarie-
tà e l´inclusione sociale. Il fiocco di co-
tone quindi fa i suoi primi passi in un
piccolo comune del Sertão brasiliano
dove un´organizzazione di base di con-
tadini, distribuisce le sementi agli agri-
Trame di tradizione e solidarietà
Novara
Alberto Zoratti
tante donne in un progetto di economia alternativa per produrre
intimo e abiti giusti e biologici. Obiettivo mettere in rete
artigiani italiani con piccoli produttori di tutto il mondo e
coniugare efficacia, attenzione ai territori e giustizia sociale.
E' "Made in No. Ogni punto un pensiero"
segue nella pagina accanto
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