Numero 5 del 2008
Donne elette: tutto è cambiato, nulla è cambiato
Testi pagina 18
Le immagini proiettate suuno schermo sono la tessi-
tura che sostiene la narrazio-
ne di un passato, visto come
indispensabile piattaforma
del futuro possibile per le
donne. Il corpo e la famiglia,
il lavoro e le relazioni affetti-
ve, i ricordi dell'infanzia e
'della prima volta' sono rac-
contati dalle cinque protago-
niste che, a partire dalle loro
storie, in un intreccio sapien-
te - e a tratti ironico - di dia-
letti, età e sensibilità realiz-
zano un affresco del femmini-
le odierno. Tratto dall'omoni-
mo libro inchiesta di Ilda
Bartoloni, lo spettacolo 'Co-
me lo fanno le ragazze' è una
ricognizione di sentimenti,
aspettative, paure, certezze,
contraddizioni e frustrazioni
femminili che l'appropriata regia di Da-
niela Giordano è riuscita a proporre in
un efficace linguaggio teatrale. Bravissi-
me le attrici Caterina Corsi, Federica De
Cola, Cinzia Spinelli, Marzia Tedeschi,
Jessica Ugatti e perfetto lo staff. "Cosa
ne hanno fatto le ragazze della libertà
sessuale che abbiamo loro consegnato?
Come vivono la sessualità e il piacere le
figlie e le nipotine di quelle donne che
hanno fatto o attraversato il '68, e si so-
no trovate grazie a loro con l'emancipa-
zione in tasca e un corpo liberato? Cosa
è diventata per le ragazze di oggi la
gioiosa ipotesi di liberazione delle loro
madri? E cosa ne sanno della loro sto-
ria, del loro faticoso percorso?"
Questi gli interrogativi ai quali inten-
deva dare risposta Ilda Bar-
toloni, giornalista Rai idea-
trice e conduttrice di pro-
grammi sulle donne, quan-
do ha scritto il libro uscito
nel 2005 e oggi edito nuo-
vamente in una versione
economica. Poi l'idea si è
ulteriormente sviluppata e,
presentato in occasione del-
la chiusura delle celebrazio-
ni romane per il Centenario
dell'8 marzo, il progetto ha
visto la luce con il sostegno
della Regione Lazio, della
Provincia e del Comune di
Roma. Due i convegni orga-
nizzati in contemporanea,
sempre nel teatro Piccolo
Eliseo di Roma con la parte-
cipazione di scrittrici, stori-
che, politiche ed esperte di
livello internazionale.
"L'assenza di lavoro è nemica del-
le donne e le politiche a favore dell'oc-
cupazione femminile sono quelle che so-
stengono le famiglie, cioè le madri e i
padri, nell'accudimento dei figli. L'ac-
cesso ai congedi parentali per entrambi
i genitori è un modo concreto di aiutare
la famiglia". E' stata Rosy Bindi, ancora
Ministra, ad aprire la due giorni di di-
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Le ragazze lo fanno. Come?
Roma, non solo teatro
Tiziana Bartolini
La partecipazione delle donne al mercato del lavoro è una risorsa determinante a livello di competitività,
soprattutto se si considera che l'Italia, unico fra i partner europei, dopo la incerta crescita degli ultimi due an-
ni, sta tornando drammaticamente allo prospettiva di uno sviluppo al 0,3% per il 2008.
Per far crescere il Paese si potrà anche e soprattutto mettere in atto quel mix di politiche economiche, pro-
spettate sia dal mondo dell'economia che della politica e variamente condivisibili, ma resta il fatto che la in-
versione di tendenza potrà essere avviata se saremo in grado di rivedere radicalmente una cultura del lavoro
che, nonostante i progressi e le dichiarazioni di intenti di questi ultimi anni, colloca l'Italia, per quanto concerne l'occupazione femminile e la rap-
presentanza delle donne nelle istituzioni, nei posti di coda fra i Paesi, non solo europei.
In merito c'è tutta una corrente di pensiero la "womeneconomic" che rileva come in quelle società in cui si sono approntate misure per favorire un
considerevole ingresso di donne nel mercato del lavoro, si è avuta una crescita importante del PIL, che non è avvenuta d'incanto ma per specifici e
molteplici fattori come l'aumento del reddito familiare, che quasi di conseguenza porta ad una maggiore capacità di investimento nonché verso una
richiesta più elevata di servizi alla famiglia e all'infanzia, che generano di per sé nuova occupazione.
A fronte di questa prospettiva su cui il Paese deve calibrare un impegno forte, superando le attuali indecisioni e ritrosie, si collocano le problema-
tiche della conciliazione e conseguentemente il calo demografico, che ci porterà ad essere nel 2020, insieme alla Germania, uno dei Paesi più vecchi
d'Europa. Donne Impresa ha lavorato con costanza su questo tema rappresentando, come nel panorama generale, la conciliazione rappresenti per le
imprenditrici un elemento di seria difficoltà per la gestione dell'impresa considerato che alcune tutele relative alla maternità non sono loro applica-
bili e come gli strumenti presenti nell'art. 9 della legge 53 non siano stati ancora resi fruibili e modulabili alle esigenze della piccola impresa.
La conciliazione ha di certo un costo ma, pure in tempi di difficoltà come l'attuale, si può comunque lavorare per l'attivazione di interventi inno-
vativi e flessibili che valorizzino le specificità territoriali mettendo sinergicamente insieme i vari attori sociali per promuovere un riequilibrio delle re-
sponsabilità familiari fra i sessi ma anche per una riorganizzazione più mirata dei servizi sociali già esistenti nonché su quel capitolo relativo ai tem-
pi delle città, presente nella legge 53 e rimasto, in gran parte, inattuato.
Rita Casula
Lavoro femminile e conciliazione: un business al futuro