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Numero 6 del 2009

Libere o sicure?


Foto: Libere o sicure?
PAGINA 18

Testi pagina 18

giugno 2009 noidonne18
Finalmente lo stalking è reato. Lo stal-king (dall'inglese "to stalk", appostar-
si per catturare una preda) indica quei
comportamenti reiterati e assillanti, atti
a perseguitare una persona e a indurre
la vittima a temere per la sua incolumi-
tà o per quella dei suoi cari. Secondo la
legge approvata, il delitto è punito a
querela di parte, il termine per la propo-
sizione della querela è di sei mesi, ma si
procede d'ufficio se il fatto è commesso
nei confronti di minore o di persona con
disabilità.
La Ministra Carfagna ha dichiarato
in un'intervista di avere previsto la ne-
cessaria copertura finanziaria a favore
delle vittime di violenza.
Normative antistalking ci sono già
da tempo negli Stati Uniti, in Canada,
Australia e Nuova Zelanda. quanto al-
l'Europa normative specifiche erano già
in vigore in Austria, Belgio, Danimarca,
Olanda, Germania, Irlanda, Malta e Re-
gno Unito.
Anche l'Italia ora può vantare una
legge ad hoc, "Misure urgenti in materia
di sicurezza pubblica e di contrasto al-
la violenza sessuale, nonché in tema di
atti persecutori", per contrastare uno dei
fenomeni che spesso sfociano in femmi-
nicidio.
Femminicidio è un termine politico
che indica le violenze di genere. La "vio-
lenza di genere" è quella compiuta dal
genere maschile sul genere femminile.
Può essere verbale, fisica, economica,
psicologica, sessuale e può degenerare
fino all'uccisione.
Opinioni
Barbara Spinelli
"Le Istituzioni devono farsi carico del
compito gravoso di promuovere l'auto-
determinazione sulla base del genere,
non solo reprimendo penalmente com-
portamenti discriminatori, ma soprat-
tutto dimostrando un impegno costante
per sradicare quei retaggi culturali che
ancora oggi rendono possibili barbari
femminicidi e macabre spedizioni puni-
tive nei confronti di gay, lesbiche, trans-
essuali. L'attenzione delle Istituzioni de-
ve essere espressa attraverso la predi-
sposizione di piani di intervento mirati
e trasversali, che tengano conto della
complessità del fenomeno delle discri-
minazioni di genere e non si fermino a
quelle che sono le sue manifestazioni
più eclatanti, la violenza sessuale e gli
atti persecutori.
È difficile senza un adeguato impatto
culturale sulla comunità riuscire a far
cessare la violenza di genere, perché es-
sa, come espresso nel Preambolo della
CEDAW, "è la manifestazione di un po-
tere relazionale storicamente diseguale
tra uomini e donne…uno dei principali
meccanismi sociali attraverso i quali le
donne sono costrette ad occupare una
posizione subordinata rispetto agli uo-
mini." Per sradicare il problema è neces-
sario quindi un approccio "olistico", ov-
vero un approccio integrato che agisca
sia sul piano culturale, sensibilizzando
ed informando, promuovendo la diffu-
sione di un'immagine dei generi non ste-
reotipata, ma che operi anche sul piano
strutturale, coordinando gli strumenti
legislativi già esistenti, aggiungendone
di nuovi per ampliare ulteriormente la
tutela, potenziando in concreto la fun-
zionalità delle procedure in maniera ta-
le da consentire una facile ed effettiva
fuoriuscita da situazioni di violenza."
Da "Atti persecutori, un primo passo
verso la prevenzione del femminicidio",
di Barbara Spinelli - Gruppo di studio
"Generi e famiglie" - Associazione na-
zionale Giuristi Democratici.
Nel documento citato, si ricorda an-
che la genesi della legge 23 aprile 2009
n.38, dopo anni in cui i testi precursori
di quello attuale erano stati lasciati a
sedimentare nelle segrete stanze di Mon-
tecitorio: ad esempio il disegno di legge
Bindi-Mastella-Pollastrini. Viene analiz-
zata la legge in modo esaustivo e preci-
so, articolo per articolo, dalle novità in-
trodotte alle proposte cassate, fino ai
grandi vuoti di tutela ancora aperti.
Inoltre vengono spiegate le ragioni per
cui la procedibilità d'ufficio per le fatti-
specie aggravate sia dibattuta da anni,
valutando comunque positivamente che
essa avvenga solo nel caso in cui il fat-
to sia stato commesso da soggetto che
ha già subito un ammonimento; obietti-
vo importante è infatti quello di solle-
vare la parte offesa dalla responsabilità
di continuare ad adire l'autorità giudi-
ziaria in caso di reiterazione.
Donatella Poretti
La senatrice Donatella Poretti (Radi-
cali - Partito Democratico), segretaria
della Commissione Sanità, in una nota
stampa commenta "nel contesto dell'Ita-
lia in cui ogni anno 140.000 processi
cadono in prescrizione si può parlare di
certezza della pena?". Quanto al reato
Liberarsi dalla violenza si può
Stalking
Elena Ribet
Commento della Ministra per le Pari
Opportunità, Mara Carfagna
"Gli oltre duecento arresti effettuati nei primi due mesi
dall'introduzione del reato di stalking dimostrano che
c'era un gran bisogno di questa legge. Una legge che,
del resto, le donne italiane aspettavano da quasi quin-
dici anni e che ha consentito loro - e continuerà a farlo
- di liberarsi dell'incubo delle molestie e degli appostamenti. Il senso della
creazione del reato di stalking, o "atti persecutori" è anche un altro, quello,
cioè di prevenire reati peggiori: il 60% delle violenze sessuali o dei reati con-
nessi sono sempre preceduti, infatti, da stalking nei confronti della vittima.
Noi, con questa legge, abbiamo voluto fornire alla donne lo strumento per
fermare i loro persecutori prima che sia troppo tardi". "Il fatto che la cultura
stia lentamente cambiando, che le donne lentamente stiano trovando il
coraggio di denunciare i loro persecutori è dimostrato dai dati delle telefona-
te al 1522, il numero antiviolenza del ministero per le Pari Opportunità. Il
numero delle chiamate, infatti, è cresciuto dall'inizio dell'anno del 162,6%.
I numeri
1522
il telefono antiviolenza del ministero per le
Pari Opportunità
2 milioni e 77 mila
Donne che hanno subito stalking al momen-
to della separazione
200
Gli arresti per reato di stalking nei primi due
mesi di entrata in vigore
4 anni
Di reclusione, la pena massima di condanna
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