Numero 2 del 2009
Se 60 anni vi sembran pochi provate voi a lavorar...
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La crescita delle imprese al femminilein Italia, nei settori più disparati, fa
sì che il saldo complessivo sia positivo.
Il contributo dell'imprenditoria immi-
grata è determinante per questo risulta-
to, grazie alle imprese individuali aper-
te da donne provenienti da Paesi al di
fuori dell'Unione Europea: 3.921 in più
nel periodo considerato su 5.523, rile-
vate nei 12 mesi compresi tra giugno
2007 e giugno 2008, cifra che rappre-
senta il 71% delle iniziative imprendito-
riali.
Questi e altri aspetti sono evidenzia-
ti dall'Osservatorio dell'Imprenditoria
femminile, che ha curato l'indagine se-
mestrale Unioncamere. L'indagine viene
effettuata dai Comitati per l'imprendito-
ria femminile su dati del Registro delle
Imprese delle Camere di Commercio, in
base al Protocollo di intesa siglato con
il Ministero dell'Industria nel 1999.
"Il settore più dinamico alla base del-
la crescita dell'imprenditoria femminile
si conferma quello dei servizi alle im-
prese (+6.132 nei dodici mesi conside-
rati) al cui interno sono inclusi - tra gli
altri - i servizi immobiliari, le attività
professionali, l'informatica e la ricerca.
Seguono il settore delle costruzioni
(+2.851) e quello dei trasporti
(+2.115), in cui sono incluse le agenzie
di viaggio e i servizi di taxi; il tradizio-
nale settore della ricettività e ristorazio-
ne (+1.480) e quello altrettanto con-
sueto dei servizi alla persona (+1.392),
nel quale vengono considerate - sempre
tra le altre - le attività legate al benes-
sere e alla cura della persona, allo
sport, allo spettacolo, ai servizi di puli-
zia" si legge nel rapporto presentato a
fine 2008. In costante diminuzione in-
vece il numero in agricoltura con oltre
6mila unità in meno nel periodo di rife-
rimento. Nelle attività dei servizi alla
persona un'impresa su due è femminile.
Nel settore sanitario il tasso di femmini-
lizzazione è altissimo, con il 42,2%, e
nel settore alberghiero e di ristorazione,
oltre che dell'istruzione, siamo a quota
rispettivamente 33,7% e 32,6%.
"Le nazionalità immigrate più rap-
presentate tra le donne titolari d'impre-
sa sono quella cinese (12.152 attività),
marocchina (3.725) e nigeriana
(2.947). Tra le prime dieci comunità per
numero di presenze, le più dinamiche,
nei dodici mesi considerati, sono state le
Ucraine (cresciute del 26,8%) e le alba-
nesi (+24%)" prosegue la nota diffusa
da Unioncamere. Sono numeri che di-
mostrano la capacità imprenditoriale
delle donne, ma che hanno anche una
valenza dal punto di vista culturale e di
integrazione, evidenziando potenziali-
tà, competenze e capacità nel lavoro.
Isabella Rauti, la Capo Dipartimento
delle Pari Opportunità, ha commentato
così le rilevazioni semestrali dell'Osser-
vatorio: "Esse rappresentano una fonte
privilegiata di dati che rivelano al Pae-
se una componente importante del suo
tessuto imprenditoriale. Si conferma,
dunque, il trend positivo - già registrato
- dell'imprenditoria femminile che arriva
addirittura ad invertire un saldo com-
plessivo altrimenti negativo. È anche
sulla base di questi dati che, insieme al-
l'Unioncamere, il Dipartimento per le
Pari Opportunità e il Ministero dello Svi-
luppo Economico stanno lavorando al
Secondo Rapporto sull'Imprenditoria
femminile che sarà pubblicato a breve".
Al 30 giugno scorso, l'universo del-
l'imprenditoria femminile ha raggiunto
il numero di 1.243.824 imprese attive,
con + 5.523 imprese in dodici mesi, dal
febbraio 2009 noidonne18
Imprenditoria femminile
Dinamiche, consorziate e immigrate
Elena Ribet
Comitati per
l'imprenditoria femminile
Composti da rappresentanti delle
associazioni di categoria sul territorio,
hanno il compito di realizzare e favori-
re azioni promozionali per la valoriz-
zazione dell'imprenditoria femminile.
Opere di Giovanna Da Por Sulligi - da
"Feminae e altro" - Roma, 3 maggio 2007 -
Galleria Etoile Piazza S. Lorenzo in Lucina, in
occasione della presentazione del 2007 Anno
europeo delle pari opportunità per tutti