Numero 5 del 2010
Non solo madri
Testi pagina 18
La maternità per il Governo attuale èun dovere sociale. Per molti è invece
una scelta che deve essere compiuta li-
beramente e che va resa compatibile
con la salvaguardia delle proprie esi-
genze di vita attraverso l'intervento
pubblico in termini di servizi ed assi-
stenza volti alla conciliazione. Per noi
oltre che libera scelta è anche un diritto
che va tutelato in ogni suo aspetto: con-
cepimento/adozione/affido, tutela della
salute, accompagnamento sociale, ser-
vizi all'infanzia, percorsi di reinserimen-
to lavorativo e modulazione degli orari
che rendano la maternità compatibile
con il lavoro, senza rinunciare alla pro-
fessione ed all'impiego né tanto meno
alla scelta di accompagnare la crescita
e l'educazione i propri figli. Si dirà che
la legislazione vigente già interviene in
materia in modo organico, il punto in
questione diventa però l'esigibilità di ta-
li diritti. Eppure oggi i congedi parenta-
li sono un tema "sensibile" non solo
"gender sensitive". Non solo i dati indi-
cano che le donne dopo la maternità
sempre più spesso non rientrano al la-
voro, ma ci indicano anche che la scel-
ta dipende da fattori tra loro concomi-
tanti: servizi pubblici scarsi e servizi
privati onerosi per cui tra costi dei ser-
vizi e reddito quasi conviene rinunciare
al lavoro che spesso non solo è precario
ma produce anche scarso reddito; la
scarsa propensione delle aziende a con-
cedere una flessibilità reversibile e fun-
zionale che consen-
ta maggiore inte-
grazione tra esigen-
ze di vita, cura, la-
voro. Tali tendenze
accentuano ancor
di più le disugua-
glianze sia territo-
riali che sociali. In-
dubbiamente chi
ha mezzi economici
propri riesce a risol-
vere il problema
della conciliazione
anche laddove non esistano reti paren-
tali (nonne e nonni) che suppliscano al-
la carenza di servizi pubblici, chi non li
ha e non riesce a trovare spazio nelle
graduatorie pubbliche davanti a sé non
ha grandi opportunità. Dal punto di vi-
sta territoriale la maggioranza delle
istanze presentate all'Inps di accesso al
congedo parentale si concentrano nel
centro nord (1 su 4 nel settore privato è
in Lombardia) dimostrando la scarsa
presenza delle donne nel mercato del la-
voro meridionale. Comincia ad aumen-
tare anche la quota di accesso degli uo-
mini al congedo (oggi sono il 7,5% del
totale) ma non tra coloro che hanno
contratti a tempo determinato e che
chiaramente sono spaventati dalla pos-
sibilità di perdere il posto di lavoro e po-
chi anche i casi tra i part-time, che ri-
mane appannaggio delle donne lavora-
trici. Eppure la discussione sul tema in
un continente, l'Europa, preoccupato
dalla scarsa natalità e dall'invecchia-
mento della popolazione è quanto mai
attuale tant'è che la Commissione Euro-
pea sta discutendo il riordino in materia
introducendo norme estensive per una
genitorialità basata sulla condivisione
delle responsabilità, come il prolunga-
mento dei periodi di copertura fino a 24
mesi, misure di sostegno al reddito e di
revisione dei tetti di indennità di mater-
nità/paternità, divieto di licenziamento,
norme prescrittive sulla tutela della sa-
lute delle donne, solo per citare alcuni
titoli. Ovviamente nel nostro Paese sia-
mo in controtendenza. L'Europa pone
tra gli obiettivi di servizio quali per l'in-
fanzia per colmare il differenziale terri-
toriale ed aumentare l'offerta e da noi vi
è incertezza sul Piano Nidi, si tagliano
risorse agli Enti Locali, seguendo la filo-
sofia del Libro Bianco sul welfare in cui
anche la "cura" dei figli è prima di tutto
una responsabilità individuale e pertan-
to un fatto privato. Lo stesso accordo
sul modello contrattuale e il ddl 1167
vanno nella direzione contraria a quel-
la di migliorare le condizioni di lavoro
tale che sia possibile per le madri ed i
padri. Limitare gli spazi di contrattazio-
ne decentrata, cancellare il potere delle
rappresentanze sindacali dei posti di la-
voro, impedisce di fatto quella contrat-
tazione su orari, organizzazione del la-
voro, sulla gestione delle attività che
può rappresentare un utile strumento di
prossimità in cui le esigenze di lavora-
trice/ore ed azienda possono essere me-
glio interpretate fermo restando le tutele
normative esistenti sul fronte assisten-
La maternità è un lusso?
*Serena Sorrentino
Lavoro e figli
maggio 2010 noidonne18