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Numero 3 del 2015

8 Marzo al tempo delle crisi


Foto: 8 Marzo al tempo delle crisi
PAGINA 18

Testi pagina 18

16 Marzo 2015
LA VIA
DELL’INCONTRO
E DELL’ASCOLTO
A cura di Costanza Fanelli
ITALIAnA DI RELIgIOnE ISLAMICA
E PRESIDEnTE DI LIfE, marisa
iannucci PARLA DEL fEMMInISMO
ISLAMICO, DELLE DIffEREnzE
TRA LE DOnnE, DELL’ASCOLTO
ChE MAnCA E DEI PREgIuDIzI vERSO
ChI InDOSSA IL vELO
Marisa Iannucci è studiosa del mondo islamico, spe-cializzata in lingua e cultura araba con una attenzione particolare al pensiero riformista dell’Islam, agli studi
di genere e alla tutela dei diritti. Attivista dei diritti umani, è
presidente dell’Associazione Life, una onlus indipendente
che si occupa di tematiche di genere, dialogo interreligioso
e interculturale e culture del mondo musulmano. Di religione
islamica, vive a Ravenna e ha pubblicato numerosi saggi e
materiali sulla questione del genere nella dimensione religiosa.
L’abbiamo incontrata alla Casa Internazionale delle Donne di
Roma, in occasione di una affollata presentazione dell’ultimo li-
bro che ha curato insieme ad altre “Femminismi musulmani.
Un incontro sul Gender Jiad”.
Da studiosa del mondo Islamico e come donna
impegnata direttamente per valorizzare
l’apporto originale di un femminismo
musulmano, secondo te cosa dovrebbe
essere, oggi, l’8 marzo e cosa non è?
La Giornata internazionale della donna è una data importante
perché ricorda il protagonismo sociale e politico delle donne
nella storia, cosa che forse le giovani generazioni addirittura
ignorano. In questo senso e non come “festa della donna” -
accezione riduttiva e fuorviante - è un’occasione di incontro,
condivisione e confronto importante tra le donne, soprattutto
tra le protagoniste delle lotte degli anni ’70 e le più giovani.
È significativo poi che attualmente venga celebrata in tutto il
mondo, soprattutto in paesi dove la vita delle donne è più diffi-
cile, e dove le attiviste femministe sono poche.
Che distanze e vicinanze caratterizzano oggi
“le comunità” di donne nel mondo nelle loro
diverse forme di lotte di libertà individuale e
collettiva?
È importante che le donne si incontrino e si ascoltino. Don-
ne di diverse età, di diversa provenienza geografica, cultura-
le e religiosa. Ciascuna ha una propria storia e la porta con
sé insieme ad un pezzo di mondo. Insieme si può tessere un
tappeto in cui ogni individuo è un nodo, e insieme si è più
resistenti. Le distanze sono evidenti, ma io sono convinta che
nella società multiculturale che viviamo le donne impareranno
ad incontrarsi ed ascoltarsi, se pure con fatica. In fondo anche
negli altri paesi è così. Ci sono diverse comunità di donne che
hanno in comune elementi che a noi in Occidente sembrano
omogeneizzanti, ma che non lo sono affatto. Vorrei portare l’e-
sempio significativo del Marocco, dove nel 2004 è stato rifor-
mato il Codice di famiglia. Le numerose associazioni femminili
e femministe del Paese avevano ed hanno orientamenti molto
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